C'è una parte dell'Europa che oggi 24 febbraio crolla: l'Ucraina.
Mai avrei pensato di assistere ad un'invasione atroce, come quella di Putin nel 2022. Ho immaginato scenari di guerre quando ero più piccola studiando i libri di storia, accompagnati da milioni di date e ricorrenze di conflitti violenti. Il fatto che anche ora si sia iniziata a consumare una guerra la dice gran lunga sull'uomo. Non ha imparato una ceppa dalla storia.
Crescendo e maturando, credevo che la nostra generazione avrebbe evitato queste conflittualità, che comprendono automaticamente una serie di conseguenze, solo negative. Oltre alla pandemia, della quale tra l'altro improvvisamente non se ne sente più parlare, saremo spettatori dell'ennesima guerra. Concentrarsi solo su questa sarebbe sbagliato, perchè sono tanti i punti della terra colpiti nel tempo: la Siria, la Palestina, l'Afghanistan, l'Iraq, il Sud America, la Jugoslavia e tante altre ancora. Il punto critico a parer mio, è che l'uomo non è riuscito ad arrestarne nemmeno una di queste catastrofi che ho appena elencato, ma ne ha addirittura scatenata una nuova, vendendola al mondo intero come "operazione speciale". Sappiamo tutti che dietro, non c'è nulla di speciale e che non durerà poco. L'uomo inizia e porta avanti la guerra senza rendersi conto della gravità, perchè aspira nel ritrovarsi un giorno nei libri, si aspetta di essere idolatrato per le sue azioni.
Aprendo i vari social questa mattina ho constatato con quanta ferocia un governo si è scagliato contro una popolazione indifesa.
Ora mi chiedo, io che studio la lingua e la cultura russa, come dovrei viverla una rovina del genere?
Una volta in Russia non potevo andarci perchè minorenne e perchè senza soldi, poi è arrivata la pandemia, ora la guerra si è scatenata. È una terra che è destinata di non essere vista e basta a questo punto. È una disgrazia dopo l'altra e io sono solo alterata vedendo la situazione alla quale partecipo indirettamente. L'Ucraina è la mia "vicina di casa", attaccata alla mia Moldavia, e fa male sapere di dover assistere ad una carneficina. Il mio pensiero poi va alla gente comune, che si ritrova ad abbandonare la propria casa, la famiglia, il lavoro, la patria, per scappare chissà dove. Io sono migrata come loro, ma in totale pace, mentre loro sono accalcati nelle stazioni, sbracciando per un posto in treno che va verso una meta estranea e sicura, qualsiasi possa essere, non importa. Gli uomini rimangono lì, sacrificandosi per difendere la propria terra, perché non hanno altra scelta, mentre le donne e i bambini si mettono in salvo. Nel 2022, dobbiamo ancora vedere sfondi del '900, è surreale.
In Ucraina, una delle cugine di mamma ci si è stabilita ormai da anni e ha famiglia. In Russia ci sono altre cugine di mamma, per non parlare di mio zio e mia cugina, rimasti soli dopo la morte di zia Lena. L'est Europa, in questo momento, subisce un durissimo colpo, ma già di suo in passato, era una zona debole che si portava gli strascichi della corruzione instaurata ai tempi dell'Unione Sovietica. Come se non bastasse, ora si aggiunge una guerra.
Non appena ho potuto, ho contattato una mia vecchia compagna di classe ucraina, il mio pensiero è andato a lei, che ha un pezzo di famiglia lì. Non posso non pensare a come ci si senta da entrambe le parti. I soldati alla fine sono carne da macello, e ora partirà sicuramente una propaganda da far invidia ai vecchi dittatori con tutta la tecnologia a disposizione.
Vari conoscenti e amici hanno chiamato anche me, per sapere come stessimo, ma nonostante le loro preoccupazioni e pensieri, le vittime sono altre. Ho comunque apprezzato che si siano stati apprensivi nei miei confronti e della mia famiglia. Quel che spero, è che un giorno, al posto dell'Ucraina non vada di mezzo anche la Moldavia, che a differenza della prima, è minuscola, e in un minuto potrebbe essere rasa al suolo. E se finisse anche lei nel mirino? Se ipoteticamente venisse mai attaccata, io morirei dentro, perché non avrei più un'origine, un luogo da mostrare ai miei figli un giorno, dove tornare per staccare da tutto e rimarrei solo con delle foto e dei ricordi di un paese inesistente. Se tale piano si dovesse avverare, parte dei miei primi anni di vita diventerebbero un souvenir. Ho paura in parte anch'io, e immagino che gli ucraini si sentano così. Quanto coraggio ci vuole ad affrontare di petto una situazione del genere rimanendo lì.
Mi immedesimo in coloro che hanno perso tutto a causa della guerra e non riesco a capacitarmi ancora di come l'uomo sia l'artefice dei suoi stessi disastri.
Quello che non concepisco è il movente. Perchè scatenare una guerra dopo che ancora non ci siamo ripresi dopo quasi due anni di pandemia? È veramente assurdo realizzare cosa sta succedendo, senza dimenticare che ci sono luoghi in cui continuano guerre. Non mi stupisco se la natura ci si ritorcerà contro, perchè siamo dei parassiti su questo globo, che non fanno altro che bombardare per cambiare dei confini. Sembra quasi che questi politici siano entrati in competizione, e misurano tra di loro chi ha il membro più lungo con un righello. Una guerra in meno, una in più, cosa importa, andrà tutto sulle nostre spalle, come se non fosse bastato il COVID.
Non ho idea dei piani di Putin, forse vuole emulare di nuovo l'impero dei Romanov e non sa come, se non stravolgendo una nazione intera, compresa la sua. Durante questa giornata confusa, ho pensato a cosa potrebbe girargli per la testa, magari mira a ricostruire l'Unione Sovietica, o vuole deportarci tutti alle proprie origini poiché ci siamo dilagati in lungo e in largo, lasciandoci alle spalle il vecchio mondo, il quale non ci appartiene più ed è solo un vago ricordo. Mamma e nonna spesso raccontano storie legate all'URSS e alla vita che conducevano sotto quel regime, e ti assicuro che non era un granché, altrimenti non starebbero qui in Occidente, ormai bersaglio da un giorno all'altro e che impone sanzioni su sanzioni alla Russia. Ho già imparato un nuovo termine quest'oggi 'sanzioni' ed è probabilmente quello che sentiremo giornalmente d'ora in poi. Se prima era 'pandemia', ora il focus sarà indirizzato alla 'guerra'. La pandemia sembra non esistere più.
È questo quindi ciò che ci aspetta? L'intera diaspora dell'Unione Sovietica che si è diffusa, e che una volta era unita come una larghissima confraternita, ora deve schierarsi, chi con l'Ucraina, chi con la Russia, anche in famiglia. Per non parlare di coloro che sono uniti in matrimonio da entrambe le parti, che a pensarci è veramente paradossale e va contro ogni principio. Non si farà altro che creare un quadro disastroso tra le persone, manipolate nel dover credere a dei valori imposti all'ultimo da un dittatore, perchè presidente non si può considerare più.
Io sono assolutamente contraria a tutta questa situazione destabilizzante, nonostante studi russo, non ci vuole molto a capirlo. Sostengo la cultura, perchè credo fermamente in essa, ma non la politica che c'è dietro. Chissà zia Lena cosa avrebbe pensato vedendo questa guerra. Era una donna intelligente e sono sicura sarebbe rimasta sconcertata dalla propria nazione che agisce in modo impetuoso a discapito di un'altra. Ciò in cui spero è nel popolo russo, che possa scendere a protestare il proprio dissenso per le azioni che non lo rappresentano.
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Due settimane in vacanza
Historical FictionLa mia voce, oltre a far parte dell'archivio sonoro di Roma, starà nell'inchiostro di queste ottantuno pagine di diario che vi dedico. Cover credit to model: Kiranjeet Gill