Chiusa, fredda ed arida

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È iniziato il corso di letteratura russa III il primissimo giorno del secondo trimestre.

Sarebbe dovuta arrivare una nuova professoressa, ma che all'ultimo per una questione di salute, ha dovuto rinunciare al posto. A fine febbraio, avevano mandato una foto sul gruppo di WhatsApp del nuovo docente che avrebbe sostituito questa professoressa, il tipo mi ha spaventata, perchè sembra il classico professore bacchettone che ti apre in quattro all'esame. Il russo di per sé è impegnativo, quindi il fatto che ricoprirà due cariche come docente di lingua e sia di letteratura del terzo anno, mi fa capire quanto sia competente in materia.

Con un ritardo di mezz'ora, nel quale mi stavo per addormentare sul banco, dato che ero sveglia dalle 6 di mattina, abbiamo conosciuto in un pomeriggio di marzo verso le 17 di sera, il nostro nuovo professore. Gli orari di questo trimestre sono stati fatti con i piedi, poiché questo corso ha ha come orario 17-19 e precedentemente abbiamo attaccato anche il corso di lingua, da spararsi in un certo senso.

È entrato in aula in un modo un po' maldestro. Per non parlare dell'aula da 200 posti che è stata assegnata, quando nella realtà occupiamo le prime due file, massimo tre, con il resto degli studenti che seguono da casa. Chiunque organizzi gli orari e le aule, non ha in mente un concetto ben chiaro di capienza e tempo. Qui abbiamo un'aula immensa, mentre per storia contemporanea una trentina di posti al massimo in uno sgabuzzino, nella sede centrale. Siamo costretti quasi tutti a seguirla dal pc nelle aule studio stando qui. Dalla foto che avevano inviato e da quel che ci siamo ritrovati davanti, quest'uomo dev'essere un catfish, come quando ordini qualcosa online e a casa ti arriva tutt'altro. Sembra quasi un'altra persona.
Comunque, a primo acchitto è un personaggio, nel senso che sembra far parte della produzione di uno dei film o dei cartoni di Tim Burton, alto, pallido e vestito di nero, un aspetto leggermente dark/edgy. Un'altra cosa a cui ho pensato guardandolo è stata "speriamo che spieghi bene, altrimenti stiamo alla frutta". L'orario non aiutava, e per (s)fortuna nemmeno la sua voce piacevole, accompagnata da una luce quasi soffusa nell'aula. È stato difficile concentrarsi per via della stanchezza, ma ce l'ho fatta. Ha introdotto alla prima lezione una linea temporale del '900, nominando gli eventi che hanno caratterizzato la Russia in quell'epoca. Ha tenuto anche un piccolo discorso riguardo la situazione della guerra in Ucraina e di come a livello culturale sarà difficile anche per noi studenti, che dovremo saper scindere la politica e la cultura.

Quel che non sapevo è che da lì a poco avrei avuto la febbre. Nonostante fossi coperta e con il berretto il primo giorno, il secondo stavo già un pochino male. Sentivo a livello fisico una stanchezza particolare, che si percepisce in arrivo dell'influenza. Gli occhi erano doloranti e ho notato che anche la gola ci si era messa, insieme ad una delle tonsille. Non sapevo cosa avessi dato che l'emergenza COVID non sembrava voler cessare, ma i sintomi non erano quelli del virus, nonostante le affinità, l'olfatto mi andava e anche il gusto, così sono andata anche il giorno seguente a lezione di letteratura russa, non volevo perdermi due ore di roba da recuperare in seguito pregando per gli appunti di chissà chi.

Dalla seconda lezione di letteratura russa, ad un orario più decente, ho compreso da subito quanto mi sarebbe piaciuto il corso, solo dal fatto che seguendo non mi distraevo e ciò che veniva spiegato, lo ricordavo una volta abbandonata l'aula. Bingo. "Tim Burton", soprannome che gli ho dato, oltre ad essere giovane rispetto a tutto il resto del corpo docenti, è anche bravo a spiegare. Finalmente è arrivato uno preparato in questa università, se non fosse che voleva scegliere una delle ragazze, per farla interpretare un personaggio di una delle tante novelle che spiegava. Ovviamente mi sono nascosta dietro a un'altra ragazza, perchè non mi sarei mai messa in mostra recitando con il mal di gola anche. Si sono offerti comunque due ragazzi, molto abili nella recitazione per via della loro esperienza teatrale, è stato uno spasso e abbiamo applaudito tutti per la performance. È stata proprio una lezione stimolante. Quando mai sarebbero successe queste cose in DAD?

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