Ventiquattro

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Nell'astrologia, i ventitré anni coincidono con la dodicesima casa, la quale "chiude il cerchio, è opposta alla sesta casa e concretizza e rappresenta noi di fronte al mondo e alle difficoltà della vita. È il modo in cui riusciamo a gestire la nostra interiorità, i nostri sogni, la meditazione, la sensibilità, l'emotività, la solitudine, il sublime, l'insofferenza verso la routine e la materialità a favore della spiritualità". E questa casa astrologica è stata un vero e proprio viaggio.

Oggi compio ventiquattro anni e non vedevo l'ora che arrivasse questa tappa. In teoria, sto transitando nella prima casa, che è legata alla costituzione fisica, l'eredità biologica, la morfologia, l'aspetto esteriore. Anche la salute cade sotto la giurisdizione di questa casa, talvolta possono essere individuati problemi o difetti fisici legati alle corrispondenze anatomiche del segno ospitante, se è presente un pianeta fortemente leso. Talvolta, ma non sempre. La cosa certa è che si tratta di un nuovo inizio.

È il primo compleanno soleggiato dopo due anni di pioggia, perchè fuori fa parecchio caldo, è giugno e ormai non si scappa all'afa romana. L'unica pecca, anche per quanto si tratti di un nuovo inizio e del mio compleanno, è la solitudine che mi accompagna anche oggi, ed ecco perchè: chi è impegnato con il lavoro, chi è partito, chi si è preso il COVID, il quale non molla ancora la presa e io sto qui a scrivere al tavolo in salone, mentre mi arrivano notifiche di messaggi in cui la gente mi augura un buon compleanno. La solitudine in realtà avrà poca vita, perchè essendo sabato usciremo con mia cognata e andremo in giro per Roma, magari visitando qualche posto che ancora non abbiamo visto, stando per forza all'ombra. Negli ultimi giorni io e lei siamo uscite spesso, anche per contrastare l'isolamento, che immagino si percepisca vedendomi stare solo in casa indaffarata con lo studio.

Nonostante la lontananza dai miei amici e dalla famiglia che è partita, sono comunque contenta, perchè sono stata chiamata al telefono per ricevere altri auguri da persone care. È speciale essere chiamati e sentire la voce di una persona, ha quel non so che in più rispetto ai messaggi, mi rende felice sentire il tono dei miei amici, di mia madre che mi tranquillizza e ride. C'è chi persino è rimasto sveglio fino a mezzanotte pur di farmi gli auguri. Quest'anno è diverso essere presa in considerazione, mi fa piacere essere arrivata fin qui e apprezzo dopo tanto tempo essere riempita di piccole ma grandi attenzioni. Mi dispiace solo per la mia amica, che è stata presa di mira dal virus proprio ora, che potevamo stare insieme e festeggiare. Inizialmente quando mi ha inviato il tampone con il risultato, così dal nulla, l'ho scambiato per un test di gravidanza, dato che si vedevano solo delle linee, senza altri dettagli. Ammetto che adorerei diventare zia, ma è comunque presto e senza mentire, consiglierei di non tenerlo, poiché abbiamo ancora molto da dare prima di mettere al mondo delle creature. Ma prima di tutto, dobbiamo riprenderci dalla pandemia.

Ieri abbiamo ricevuto il classico "pacco da giù", solo che il nostro era il 'pacco dall'est', un pacco XL, alto e pesante, che conteneva tanti dolciumi, cibi tipici, marmellate di ogni tipo, meringhe, cose sott'aceto, paté e tanta altra roba che non ricordo. Non si sono proprio controllati, ma aprendolo mi ha ricordato della mia terra d'origine e della mia città natale, era da tanto che non ricevevo un pacco così, e vedere tutto quel cibo mi ha strappato un sorriso e ho posando queste cose ho pensato al giorno in cui tornerò lì in vacanza, sperando che la guerra si affievolisca fino ad allora.

Oggi sono andata in un parco dove c'erano tanti coniglietti, ovunque, liberi, che interagivano con gli umani ed erano bellissimi, i coniglietti non gli umani. Abbiamo deciso però di recarci in un altro posto, in cui mia cognata non era mai stata e direi che è oltraggioso, considerando che doveva essere il posto più moderno a Roma in epoca fascista e parlo dell'EUR. Ho un soft spot per l'EUR e il suo laghetto, così come per Villa Borghese, qualsiasi posto che implichi un minino di natura, finisce per essere il prediletto, senza offesa per la capitale e la città, ma i parchi e le ville sono di una bellezza strabiliante, soprattutto quando ci si può sdraiare su qualche prato. L'EUR, nonostante la sua composizione sontuosa di marmo bianco, ha posti verdi e uno dei miei preferiti è attorno al lago, circondato da locali, da vegetazione e anche due cascate nei dintorni. C'è un bel panorama attorno, la natura si fonde con la modernità del quartiere, nonostante si tratti di Roma sud e non nord, non è da sottovalutare.

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