29. I've captured you once, but it wasn't quite right

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Canzone: I know I'm a wolf, Young Heretics


Newark, 1989


Era la seconda volta che si trovava in un ospedale, e la cosa non gli piaceva.

Forse perché delle donne vestite di bianco gli avevano punto un braccio con una siringa per prendere il suo sangue o forse perché c'era quell'uomo in bianco ma con la pelle dello stesso colore del caffè latte che sua mamma preparava ogni mattina che parlava da cinque minuti.

-Vede, signora...- il dottore si interruppe e guardò Gerard con i suoi occhi verde scuro, -suo figlio... lui è malato di leucemia mieloide acuta.

Non erano belle parole, lo sapeva anche lui che aveva poco più di quattro anni.

-C-cosa?

La mamma tremava, così, per rincuorarla, passò le braccine magre attorno al suo collo e la strinse, affondando il naso nei suoi profumati e biondi capelli.

Il dottore inspirò, come se quella cosa che aveva appena detto fosse grave. -Leucemia mieloide acuta. È una forma che colpisce sia i bambini che gli adulti... le analisi del sangue mostrano chiaramente che non gli rimane molto da vivere, forse un anno, nel migliore dei casi due, ma se lo sottoporremo ad un ciclo di chemioterapia... forse avrà qualche speranza di andare in remissione e riprendere normalmente la sua vita.


-Un anno!- esclamò la mamma mentre tornavano a casa, -Gee, come ti senti?

-Bene...- borbottò Gerard guardando fuori dal finestrino.

Il dottore aveva detto un'infinità di parole strane, "chemio", "radioterapia", "globuli bianchi". Sperava che non fossero cose brutte. Di cose brutte ce n'erano già abbastanza, a casa. Come Mikey.

Sembrava un bambolotto, con quelle mani cicciotte e gli occhi sempre aperti. E quando non dormiva, mangiava oppure faceva la cacca.

Puzzava di formaggio.

Mamma diceva che non era il suo vero nome, Mikey, e che voleva dire "chi è dio?".

La mamma gli aveva detto che dio era un uomo che viveva in un posto che si chiamava paradiso, un posto sopra le nuvole, che aveva una lunga barba e che guardava quello che facevano le persone sulla Terra. Un po' come Babbo Natale, solo che non portava regali e ogni domenica bisognava andare in chiesa altrimenti... altrimenti...

-Mamma?- domandò.

-Sì, tesoro?- la mamma parcheggiò davanti a casa.

Gerard guardò i suoi capelli biondi. -Che coa uccede se non addiamo in chiesa?


Mamma e papà litigavano. Anzi, no! Discutevano. La mamma gli aveva detto che, invece che dire "litigavano", doveva dire che "discutevano".

Mikey lo guardava da una specie di trampolino colorato. Aveva tutte le mani coperte di saliva.

Riprese a guardare Mulan. Mushu era simpatico. Shang no.

Shang sembrava suo papà.


La mamma si sedette sul suo lettino con le coperte della Carica dei 101, quella sera, dopo che Mulan era finito.

Si era lavato i dentini, aveva messo il pigiama ed era andato a dormire.

-Gee... ascolta... il dottore ha detto una cosa molto importante, oggi- continuò ad osservarla e ad ascoltare, -tu... tu... hai una malattia molto brutta.

Smoke gets in your Eyes - FRERARDDove le storie prendono vita. Scoprilo ora