7

2.6K 89 224
                                    

Caro Derek,

finalmente ti ho trovato nuovo di zecca e meraviglioso, proprio secondo le mie aspettative.

Ti ho cercato ovunque in questi giorni in città, senza avere fortuna, ma alla fine sono riuscita nel mio intento oggi, sulla strada per dirigermi all'Artemis General. Chi l'avrebbe mai detto che saresti stato così vicino?

La libreria in cui ti ho comprato è proprio a due passi da casa, ma essendo poco esposta e un po' antiquata non è facile accorgersene. Ci sono capitata davanti per puro caso, sbagliando una scorciatoia, ed è lì che il mio occhio è subito caduto su di te.

È stata la tua copertina verde scuro in cuoio a farmi innamorare immediatamente. È stato un colpo di fulmine, così come lo sono stata io talmente mi sono fiondata di corsa nel piccolo negozietto per comprarti e assicurarmi di averti completamente per me.

Il proprietario mi ha guardato storto tutto il tempo, ma a me questo non importa. E ora che sei mio e fra le mie mani, posso aggiornarti sugli ultimi fatti accaduti nelle ultimissime ore e che non riesco più a tenermi dentro.

Capisci ora la mia esigenza nello scovarti?

In questo momento, mi trovo rinchiusa in bagno a scriverti perché non ce la faccio più ad aspettare. Ho ancora qualche attimo di libertà prima che inizi il turno e voglio impiegarlo nel migliore dei modi. Ma veniamo al dunque.

Ieri, io e Nathan ci siamo baciati. E Dio solo sa che cosa sarebbe potuto accadere se i nostri cercapersone non avessero iniziato a suonare.

Ti risparmio i dettagli, che forse è meglio.

Non me lo aspettavo proprio, così come in primis non mi aspettavo di trovarlo nella camera in cui sono entrata tra le tante riservate a noi medici per dormire. E poi è successo tutto così in fretta.

Prima abbiamo dormito insieme (solo dormito, non pensare male) perché non riuscivo ad addormentarmi e poi beh, sai com'è il detto. Una cosa ha tirato l'altra e da lì non ci siamo più separati.

Non posso nemmeno dire di pentirmene perché è stato a dir poco magico. Nathan è stato capace di farmi vedere le stelle in quel frangente in cui mi ha tenuto per i fianchi e mi ha fatta quasi sua.

Ne ho anche ricavato un bel succhiotto sul collo che questa mattina non sapevo come coprire agli occhi di tutti, soprattutto di Victoria, se non con un dolcevita. E, infatti, adesso sto morendo di caldo, complici anche i ricordi di ieri pomeriggio che continuano a vagheggiare per la mia testa.

In tutto questo, ho anche dovuto lavorarci insieme subito dopo.

Per me è stato tutt'altro che facile mantenere la calma al suo fianco e guardarlo con serietà, come se poco prima non fosse successo nulla.

Lui, al contrario, è ritornato il capo freddo, lapidario e senza scrupoli di sempre. Infatti, non sono mancate le sue aspre critiche nei confronti di noi studenti reperibili, compresa me, durante l'ennesimo controllo al nostro paziente in coma.

"«Campbell, un muratore farebbe questo lavoro mille volte meglio di te se ne avesse la possibilità. Sicuro di trovarti nel luogo giusto?»", ha affermato deciso, senza peli sulla lingua.

"«E Williams, fossi in te mi cercherei un piano B perché a come prendi i parametri, se fossi io al suo posto, preferirei morire»", ha aggiunto ancora, accennando col capo al paziente.

Poi è passato a me.

"«Green, devi prelevare del sangue, non disinnescare una bomba nucleare»", ha sentenziato con il suo solito tono autoritario davanti ai miei colleghi. Intanto, leggeva con attenzione ma anche con una certa velocità la cartella clinica del povero uomo immobile di fronte a noi.

Legame di sangueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora