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Caro Derek,

ho fatto un'enorme cazzata. Anzi, due di cui ancora non sei a conoscenza e che non sono per niente pronta a scrivere nero su bianco perché ciò significherebbe confermare il fatto che siano accadute, e cioè che io abbia permesso che accadessero.

Ma come posso raccontartele senza sentirmi un'emerita stupida o come una ragazzina di quindici anni innamorata della sua celebrity crush? Partiamo da quella, forse, più accettabile.

Si dà il caso che la notte appena passata io l'abbia, come dire, consumata con il mio capo. E la cosa che più mi sconvolge è che mi sia anche piaciuto. Ma che dico: ho AMATO il modo in cui mi toccava, mi teneva stretta a lui, mi baciava, mi possedeva e... basta. Non posso proseguire ulteriormente. Non credo che sia opportuno descriverti tutti i dettagli perché quelli preferirei che rimanessero impressi nella mia mente.

No, anche io devo levarmeli di torno. Ho sbagliato a cadere nelle sue grinfie così tentatrici. Non posso permettermi di rimuginarci ancora sopra. Oltretutto, non vorrei che questo diario, ovvero tu mio fidato Derek, capitasse nelle mani sbagliate, dando adito a pensieri che di sicuro ne uscirebbero impuri come lo sono stati i miei ieri sera. Ops.

A scioccarti ancora di più, però, non sarà questo. Del resto, per quanto sia poco funzionale nel mio caso, le avventure di una notte le abbiamo vissute tutti. Non c'è da stupirsi più di tanto.

In realtà, la notizia che credo ti farà prendere fuoco come se fossi sotto l'influenza di un incantesimo da maledizione è che... rullo di tamburi... tra una settimana ci sposeremo.

Sì, ho scritto bene e tu hai capito benissimo.

Tra sette giorni ci uniremo in matrimonio, ma per poco! Non preoccuparti. Infatti, questo non è altro che il risultato di un accordo firmato tra me e Nathan.

Ma quale accordo, ti starai chiedendo? Beh, è difficile da spiegare ma ci proverò per sommi capi.

Suo nonno lascerà la sua eredità soltanto al primo nipote che convolerà a nozze prima che lui muoia. E quando lui morirà potremo ritornare alle nostre vite, lui a quella di ricco donnaiolo e io alla mia ordinaria da studentessa di medicina chirurgica. Fine.

Ti prego di non insultarmi. Questo lavoro lo fa già la mia coscienza che, a differenza tua e del tuo essere un oggetto estraneo al mio corpo che così non può disturbare, trovandosi nella mia testa non mi abbandona mai.

Devi anche capire che mi ha adescato con un'offerta che mai nella mia vita ho ricevuto. Infatti, sposandolo, oltre ad avere tutto ciò che possiede come i suoi soldi e tutto ciò che ne consegue (ma spoiler, non è questo che a me interessa), in cambio riceverò informazioni sui miei genitori.

Hai capito? Non è roba da poco, considerando che in tutti questi anni ho cercato assiduamente tra i documenti ufficiali in giro per il Paese, ma senza trovare nulla.

So perfettamente di essermi cacciata nei guai perché è risaputo che alla mia avidità di sapere l'universo risponderà con una botta in testa. Ma chi sono io per non provarci?

Non voglio mollare, non ora dopo tutto questo tempo. Mal che vada, quando sarò all'Inferno girerò in cerchio con un masso talmente pesante da spingere che mi ricorderà dei miei peccati terreni, così magari in un'altra vita mi farò più furba. Onestamente, però, sono abituata a molto peggio e quindi non credo che avrà su di me l'effetto sperato. Forse la mia vera condanna è essere incoerente nelle cose che dico e poi faccio.

Legame di sangueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora