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Caro Derek,

il fatidico giorno è arrivato.

Oggi Nathan ed io ci uniremo in matrimonio. Un vero e proprio sogno, direbbero in molti. Peccato che nelle ultime centoventi ore lo abbia evitato un po' come Neo quando schiva i proiettili in Matrix. Per la precisione, non lo sento e non lo vedo dal momento in cui sono scappata dall'atelier di vestiti da sposa.

Lo so, non hai idea di che cosa io ti stia parlando perché non ti ho raccontato ancora nulla, ma porta pazienza e accetta questo piccolo resoconto di cose che sono capitate dall'ultima volta in cui ti ho scritto: la prima è che lo abbiamo fatto un'altra volta, ma nella doccia dello spogliatoio in ospedale e siamo stati scoperti da Victoria; la seconda è che sono scappata dal negozio di cui ti parlavo poc'anzi dopo che Nathan mi ha fatto intendere che ha "scoperto" i veri sentimenti che provo nei suoi confronti.

Con Victoria... beh, ormai sa tutto, o quasi. Sono stata costretta a omettere la parte del contratto, che per ora deve ancora rimanere segreta. Ma dovendola ulteriormente convincere di questo apparente "eterno amore" nato tra me e Nathan, con il mio discorso super sdolcinato ho finito per convincere anche me stessa.

In poche parole, mi sono tesa una trappola da sola perché non ho fatto altro che confessare a tutti ciò che mi tenevo dentro da tempo e che mi costringevo a nascondere. E quando dico tutti, intendo non solamente Vic ed io, ma anche il principino che vive nell'attico e che cambia le macchine come si cambia le mutande. Ovviamente, questo non era pianificato. Ha origliato e ha avuto il coraggio di rinfacciarmelo proprio il giorno in cui stavo provando il vestito da sposa. Così, ho deciso di stargli alla larga, principalmente perché, dopo quello che è successo, non ho avuto il coraggio di affrontarlo, nonostante mi abbia chiamato ripetutamente al telefono e inviato numerosi messaggi. Ha anche tentato di attaccare bottone durante il lavoro, sia quando mi trovavo da sola sia quando ero in compagnia di altri miei colleghi. Io e la mia furbizia abbiamo semplicemente fatto finta di niente, permettendomi così di defilarmi al suo sguardo indagatore nel miglior modo possibile: correndo.

Adesso, però, non posso più farlo. Infatti, sono costretta a raggiungerlo all'altare nel giro di pochissime ore e a baciarlo davanti a tutti, fingendo spudoratamente di essere innamorati e di non odiarci.

L'unica cosa che mi convince a non fuggire è pensare ai miei genitori e al fatto che ho compiuto questa scelta per sapere di più su di loro. Mi sono stati strappati troppo presto e io non lo meritavo.

Ora devo andare, ma ti aggiornerò appena potrò su come sarà la vita da moglie.

Che Dio me la mandi buona,

Olivia





Non appena il team di make-up artist e di hairstylist entra nella mia stanza, chiudo il diario e lascio che cada nella mia borsa, dedicandomi così completamente a prepararmi.

Ognuno di loro ci impiega all'incirca un'oretta e mezza per farmi il trucco e acconciarmi i capelli, anche in questo caso secondo quanto concordato con Nathan. E anche se avrei preferito scegliere io, sono comunque meno dispiaciuta di qualche giorno fa dal momento che, alla fine, il vestito si è rivelato a dir poco perfetto e quindi non vedo perché dovrei preoccuparmi anche ora.

Lascio dunque che facciano la loro magia, che si rivela essere un'opera di stregoneria non appena mi guardo allo specchio.

«Siete stati magnifici, grazie ragazzi», affermo sorridente osservando ogni dettaglio, dai capelli raccolti in uno chignon basso alle frange libere e mosse e al trucco molto semplice ma pur sempre stupendo.

Legame di sangueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora