Tra una giornata di sole e l'altra la nostra luna di miele purtroppo è finita, riportandoci così alla triste e dura realtà in quel di New York.
Non pensavo che sarebbe stato così difficile ritornare alla mia routine quotidiana, eppure ci ho messo una settimana buona prima di riabituarmi alla vita da tirocinante all'ospedale.
È sempre questo l'effetto delle ferie? Perché se è proprio così, allora credo che continuerò a lavorare senza mai fermarmi.
È un'esperienza alquanto traumatica, lo ammetto. Non c'è stato un solo giorno di tutti e sette in cui non arrivassi a casa distrutta.
Sembrava quasi che fossi io una paziente scappata dal reparto per chissà quale motivo. Neanche scrivere sul mio diario mi ha aiutato a metabolizzare il rientro.
L'unica cosa positiva e che mi rallegra, però, è che ora, quando abbiamo lo stesso turno, Nathan ed io andiamo a lavoro insieme, arrivando anche mano per la mano ma solo a volte.
È una cosa in cui specialmente lui si sta sforzando, dal momento che non è abituato a manifestare un atteggiamento così sdolcinato di fronte a chi conosce e di solito comanda a bacchetta con la sua arroganza.
Per fortuna, a me questo trattamento non lo riserva più, anzi. Sono molteplici le volte in cui ci ritroviamo, tra una pausa e l'altra, nelle on-call room per stare insieme e coccolarci. Beh, anche a fare altro, lo ammetto, però non è un dettaglio rilevante al momento.
«Wow, questo posto è pazzesco», esclama Victoria una volta varcata la soglia di casa.
Le avevo promesso che questo pomeriggio lo avremmo passato insieme per raccontarle del viaggio e divertirci un po' come eravamo solite fare nel nostro appartamento.
Mi manca stare con lei ventiquattr'ore su ventiquattro, lo ammetto.
«E non lo hai ancora visto tutto», rispondo ridacchiando portandola con me in giro per l'attico.
Ad ogni ambiente nuovo che le mostro, la sua bocca rimane sempre più aperta.
«Mi adottate, per favore? Giuro di non fare rumore e di guardarmi da sola. Potrei stare qui dentro, mi accontento», mormora indicando quella che è la mia vecchia stanza.
Al pensiero, sorrido.
Ora mio marito ed io condividiamo la sua, di gran lunga più grande e spaziosa.
«Non credo che Nathan sia d'accordo, ma qualche volta puoi rimanere a dormire da noi se ti va», ammetto ridacchiando prima di prenderla per mano e portarla via con me fino al salotto.
«Allora, com'è andata la luna di miele?», mi chiede curiosa non appena si siede sul divano.
È evidente che freme per sapere tutto.
«È andata bene», rispondo sincera, mentre mi allontano di poco per andare in cucina e prendere da bere e qualche snack da mangiare.
«Mi hai invitato a casa tua solo per dirmi questo?», chiede con una smorfia sul viso mentre afferra la lattina di Coca Cola che le passo.
«Abbiamo fatto molte escursioni, preso il sole, festeggiato il mio compleanno...», inizio ad elencare distrattamente sedendomi comoda vicino a lei.
«E...?», mormora aspettando che le dica altro.
È la solita pervertita.
«Beh, abbiamo anche dedicato del tempo ad altro», rispondo sempre molto vaga.
«Avete scopato, sì o no? Perché se lo avete fatto solo qui per traumatizzarmi, allora ti disconosco come migliore amica», domanda molto diretta.
«Per l'amor del cielo sì, ma a te che cosa deve interessare, scusa? Sono cose private!», esclamo rifugiandomi dietro la mia lattina.
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Legame di sangue
ChickLit[COMPLETA] Olivia Green è una ragazza orfana di madre e di padre, coinvolti in un incidente stradale quando ancora era piccola, ma questo di certo non l'ha fermata dal realizzare i suoi sogni. Lasciata Boston, si trasferisce a New York dove intrapre...