Una parola di troppo
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Cloe
Ancora mi devo abituare al freddo delle vie londinesi, per quanto io detesti l'estate, devo ammettere, che svegliarmi con il caldo già addosso non mi dispiaceva. Quest'oggi a lavoro non ci sarà nulla di nuovo ma solo continuare il lavoro di ieri. Per lo più, oggi, sto solo fino alle quattro, credo debbano fare un controllo per la sicurezza di alcuni vetri.
L'enorme finestra della mia camera si affaccia sulla parte più bella del giardino, il gazebo con il tavolino di marm- 'Ma quella è Isabel?'
Continuo a guardare il giardino affianco al nostro, potrei sembrare una serial killer, me ne rendo conto, ma non credo che lei vive lì. 'Spero'.
Non che mi stia antipatica, sia chiaro, ma la vedo si e no quasi tutte le sere a cena e, diciamo, che avercela anche come vicina non so quanti pro possa portare.Oggi il cielo è triste, piove, anzi diluvia, e non credo che abbia intenzione di smettere. 'Finalmente posso mettere il cappotto'. E già, ho aspettato tanto per poterlo mettere. Due, sono i motivi di questa gioia, uno: lo amo, è bellissimo, beige, lungo e stupendo. Due: mi copre le gambe.
Vado in bagno per farmi una doccia veloce, nel mentre che mi spoglio non riesco a non pensare all'accaduto di ieri sera.
Le fragole portate di nascosto nel giardino. Il bigliettino.. il bigliettino l'ho conservato. È in una scatola sotto al letto. Non so come mai ho ritenuto un gesto così piccolo cosi importante. Quasi prezioso. Mi continuo a chiedere se sia stata Isabel a farlo oppure no. Quell'orco freddo e pieno di se di mio padre non può essere stato. Una mia partecipazione nell'esercito sarebbe più credibile. Ogni tanto mi chiedo perché io continuo ad andare in macchina con lui quando potrei direttamente comprarmene una, data la mia patente nel portafoglio.~
«Bella figura ieri sera. Complimenti»
«Per uno stupido pezzo di carne fai tutte queste scene? Se ti avessero sparato un colpo come avresti reagito? Morivi ancor prima che ti toccasse?»
Cloe, vuole solo provocarti. È fatto così.
La macchina ancora non sta partendo. Siamo fermi nel garage e io, o meglio, il mio corpo sta iniziando ad avere paura. So che non dovrei visto che è mio padre ma, non mi fido manco di me stessa.. come potrei farlo con lui?
La mano destra inizia a tremare come se attorno a me ci fosse un problema grave quando, in realtà, c'è solo mio padre.«Ti faccio così paura che tremi?» Pone la domanda retorica continuando a guardare davanti a se.
Silenzio. Non riesco a proferire parola, eppure la mia anima sta gridando.
«Il lupo ti ha mangiato la lingua?»
Ora, tra i due, è lui quello che sta in silenzio e questa, è la cosa che mi spaventa di più.
Un pugno caricato già da tempo si schianta contro il volante, per poi, colpire il cruscotto e, infine, afferrarmi il braccio facendomi soffocare un gemito di dolore.
«Sei solo una stupida, lurida, fallita ragazzina che non capisce un cazzo!» Mi urla addosso
«Porca puttana!» mormora incazzato mollando la presa
'Probabilmente mi uscirà un livido.. non è il primo e non sarà manco l'ultimo però, ormai, me ne sono vista così tanti addosso che non mi fanno più paura come una volta'.
Per mia sfortuna, oggi, ho messo una maglietta a maniche corte sotto al cappotto e sotto al maglione. Dovrò combattere con i venti gradi che ci sono in ufficio.
Non appena arriviamo scendo velocemente dalla macchina ed entro nell'enorme palazzo. le gambe un po' mi tremano e le mani mi solleticano. Inizio a ciocare nervosamente con l'anello che ho nella mano sinistra..
Anello che mi regalò mia madre prima che se ne andasse. Tutto il contorno è pieno di piccole stelle e mi ricordo che mi ripeteva sempre: Ti amo da qui alle stelle. Quando lo tocco mi sembra di riuscire a sentire ancora la sua voce.
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Quit
Romance•Dark Romance John, un padre violento che non riesce a superare la morte di sua moglie. Cloe, una ragazza troppo buona per ribellarsi a tutto il dolore che le viene inflitto. La vita non sempre opta per la via più semplice e, per lei, è stata scelt...