XX

2.3K 68 41
                                    

Anni

🗓️

Cloe

Mi sveglio schiacciata da un braccio un po' troppo pesante per i miei gusti, provando ad alzare la testa, vedo subito il viso di Alexander. Ha ancora gli occhi chiusi, non voglio svegliarlo.

Ieri sera, una volta finito il gala, mi ha sussurrato all'orecchio..

«Ti voglio vicina questa notte»

Io, ero troppo sfinita per replicare o anche solo per provarci quindi, ho acconsentito.
Mi ha afferrato la mano -sempre con la sua delicatezza- e mi ha portata all'esterno del posto. Un sacco di ragazzi giovani, anche della mia età, continuavano a guardarmi così, lui, mi ha appoggiato una mano sul fianco attaccandomi al suo petto e, all'orecchio mi ha sussurrato:

«Al prossimo che ti guarda gli cavo gli occhi»

Il mio corpo si è subito riempito di brividi di eccitazione. Questa.. sensazione, era da un po' che non accadeva e, devo dire, che mi piace.
Ci siamo incamminati verso il primo taxi libero e, una volta sopra, mi ha fatto appoggiare la testa sulla sua spalla, dopo neanche pochi minuti sono crollata in un sonno. Quando mi sono risvegliata, ero nella sua camera da letto con lui che continuava a girare per la stanza senza maglia. I miei occhi perlustrarono tutto il corpo di Alexander senza mai staccarsi. La schiena era come se fosse uno scudo da quando era grande mentre, le braccia muscolose.. uno spettacolo.

«Oh, buongiorno» disse ridacchiando e trovandomi ad osservare quel ben di dio.

Io feci solo un leggero segno con la mano.

«Vuoi che ti do qualcosa di più comodo?» mi chiese sedendosi ai piedi del letto.

Io ebbi annuito subito, avevo freddo anzi, stavo morendo di freddo, 'Voglio una felpa' era l'unica cosa a cui riuscivo a pensare.
Dopo non molto mi passò un pantalone lungo con una maglia e, finalmente, una felpa.

«Se.. se vuoi esco» pronunciò queste parole in maniera calma, come se sapesse che avrebbe potuto darmi fastidio.

Io, lentamente, mi alzai dal letto e lo fronteggiai, o almeno ci provai. Posai sulla cassapanca i vestiti che mi aveva dato per poi mettermi in punta di piedi e lasciargli un delicato bacio sulle labbra. Quelle labbra che avevo desiderato di baciare da molto tempo.
Lui, mi posò una mano sul fianco attaccandomi al suo petto. Non scese ma, al contrario, fece dei piccoli cerchi su esso, come a volermi dire: va tutto bene.

Continuammo così per alcuni secondi abbondanti, una volta finito lui mi osservò, rimase come immobile e, proprio nel momento in cui la mia mente stava iniziando a pensare troppo, Alexander, si fiondò nuovamente su di me. Non fu un bacio volgare, al contrario, fu pieno di tante parole mai dette.

«Non ci provare nemmeno» fu l'unica cosa che mi disse per poi abbracciarmi.

«Ho aspettato questo bacio per più di dieci anni» mi confessó accarezzandomi la schiena.

Ci addormentammo così, nel freddo della notte senza più alcun rumore.

«Smettila di guardarmi» 'Oh'

Alzo lo sguardo sul suo viso e lo distolgo dal suo petto ben definito.

«Non ti stavo guardando» sussurro

«Io si» ammette sfacciato

Mi rannicchiai di nuovo contro di lui. Il calore che emana potrebbe essere tutto ciò che voglio ogni mattina.

QuitDove le storie prendono vita. Scoprilo ora