XXII

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Cuore chiuso

🫀

Cloe

Abbandonata.

Abbandonata è la parola che risuona nella mia testa da due giorni.
Due fottuti giorni dove non chiudo occhio.
Non riesco a smettere di pensare a quella mattinata dove mi sono svegliata accanto ad Alexander.

Non mi ha detto nulla, perché non l'ha fatto? Voleva liberarsi di me? Non mi voleva più?

Non lo so.

Alexander, più di una volta, mi ha detto cosa prova per me ma, dopo l'altro ieri, non so cosa pensare.
Io e lui non siamo una coppia e non mi deve niente, anzi. Non mi deve dare spiegazioni ne, tanto meno, aggiornamenti sulla sua vita. È libero di fare cosa vuole.

Io non ho alcun potere su di lui

Abbandonata.
'Ti ha lasciato sola pure lui'

Mi sa che dovevo dare ragione a ciò che diceva mio padre..

'Nessuno ti ama e, figurati, se lo fa lui'

Abbandonata.

L'acqua gelida cola sul mio volto per la quinta volta in questa mattinata. Questo è uno dei miei tanti metodi per mettere il punto ad una situazione triste o sgradevole. Sto provando in continuazione a buttarmi l'acqua in faccia ma non funziona.. non so più cosa fare. Questo era l'ultimo metodo.
Il primo era una classica doccia.
Il secondo una candela accesa nel mentre che leggevo un libro.
La terza era farsi due passi in giardino.
La quarta..

.. e contare le pecore nel letto guardando il soffitto era la penultima.

La consapevolezza di non essere abbastanza mi colpisce ogni singolo giorno ma, con l'arrivo di Alexander, questo sentimento su era messo un po' da parte.

Ho sbagliato.

Dovevo superarlo del tutto da sola così, se sarebbero successi imprevisti, io avrei avuto solo la fase del pianto di chiusura.
E non la parte del "sono io io problema, non tu".

Isabel mi ha mandato alcuni messaggi che purtroppo ho ignorato, non ero in vena di risponderle.

Ciccina, vieni con me a fare un giro ? Ti prendo i tuoi biscotti preferiti.

Come stai? Che domanda stupida! Vabbè, elimina questo messaggio.

Ho comprato il nuovo libro di ricette, Francy!! Devi prenderlo anche tu!

Scusami avevo sbagliato chat.

Non ho accettato il suo invito, non volevo mettere di cattivo umore pure lei.

Scendo le scale di camera mia per andare verso la cucina, il mio stomaco continua a brontolare dalla fame anche se, di mangiare, proprio non mi va.
Apro il frigo e, l'aria fredda di quest'ultimo, mi si scaraventa addosso. Sto continuando a guardare e riguardare il frigo nella speranza che mi passi il vuoto allo stomaco.

Da quando Alexander è partito mi sento.. insicura. Mi sta ignorando, e di questa cosa ne sono certa.
Gli ho mandato alcuni messaggi nella speranza che mi rispondesse così da tranquillizzarmi ma, nulla.

Ciao, come va? Tua mamma mi ha detto che sei partito per la Finlandia.. spero stia andando tutto bene.

Com'è il tempo lì? Spero bello, qua è un po' così e così.

Okay, beh.. volevo dirti che mi manchi.

'Che patetica!' questo è l'unico pensiero che mi viene in mente.
Sono già passati due giorni, due fottuti giorni dove non faccio altro che osservare il telefono nella speranza che quelle sue stupide spunte diventano blu e, indovina un po'? Non cambiano mai colore.

Chiudo il frigo che mi sta lampeggiando da tre minuti facendomi capire che è rimasto aperto per troppo tempo.
'Dannazione pure a te!'

Salgo di nuovo in camera a prendere un libro così da potermelo leggere tranquillamente nel divano di casa mia.

Questo libro parla di vuoti.
Vuoti che arrivano nella nostra vita o nella nostra mente in momenti inaspettati.

"Vuoto è una parola che esprime più di un sentimento. Potrebbe essere di tranquillità, ovvero che sei talmente in pace con te stesso che non hai più nulla da sistemare. Oppure, potrebbe essere un vuoto malinconico. Malinconia di qualcosa che non c'è più. Un qualcosa che ha riempito talmente tanto nella tua vita che, da un momento all'altro, te ne sei ritrovata a corto."

'Stupido libro!' Penso tra me e me chiudendo il libro e posandolo nel tavolino di vetro ai piedi del divano.

Odio ritrovarmi a piangere per ogni frase che leggo. Mi fa sentire stupida.
Afferro -di nuovo- il cellulare ed entro nulla chat del moro.

Potresti anche smetterla di ignorarmi, te ne sarei grata.

Invio.
Rileggo il messaggio e, solo pochi secondi dopo, penso a quanto io mi sia legata questa cosa al dito.
È chiaro che non mi voglia, sennò me l'avrebbe detto che sarebbe partito.

Devo solo.. rassegnarmi all'idea di non essere la metà di nessuno.

Ne di mia madre.
Ne di mio padre.
Ne di Dylan.
E.. ne di Alexander.

Vivere da soli a volte non è così male. Si impara a capire se stessi, a fare esperienze che vorresti fare con qualcuno ma che, ahimè, purtroppo non c'è. Non rinunci mai a nulla perché sei tu che decidi.

Ma io, sono davvero pronta a vivere.. da sola? No, ovvio che no.

Forse non sono nemmeno pronta a vivere.

🍓SPAZIO AUTRICE

Mi scuso per il capitolo corto ma è giusto un capitolo di passaggio🙂.
Voglio avvisarvi di preparare i fazzoletti per il prossimo e specifico che non mi prendo nessuna responsabilità.🫶🏻

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