XVII

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Fiducia

🏍️

Cloe

Ieri, dopo aver avuto quell'attacco di panico in macchina, mi sono fatta riportare immediatamente a casa. Non volevo ne vedere ne sentire Alexander.
Mi ha mentito. Perché non mi ha detto che era suo padre, perché lo sta continuando lasciar fare? È questo che non riesco a capire.
Io so che, Alexander e Robert, non sono in ottimi rapporti ma, cazzo, lo saprà cosa starà facendo.. vero?

Non appena avevo varcato la porta della mia camera, tutte le lacrime sono uscite.
La cosa che più mi ha fatto arrabbiare è il fatto che io provo qualcosa per lui. Lo so e non posso nasconderlo a me stessa, farebbe troppo male. Sempre ieri sera, Isabel, mi ha mandato alcuni messaggi.

Cloe, come stai? Alexander e io abbiamo parlato ma, non mi sembrava tanto contento.. diciamo così. Il vostro "appuntamento" è andato male? Non mi dire che si è beccato il primo palo con una ragazza!!

Ammetto che mi ha fatto scappare una piccola risata ma, purtroppo, è durata poco. Quella donna mi conosce troppo bene e, se le avessi rispondo con un: "Si, tutto bene e, no, non so perché sia giù di morale". Non ci avrebbe creduto. 'Come biasimarla'.

Dopo esserci scambiate alcuni messaggi mi ha invitato, il giorno dopo, ad andare a casa sua a prenderci un tè per scambiare due chiacchiere.
Non per tanto, ora, mi sto mettendo i miei anfibi, pronta per prendere questo tè che riguarderà, per il novanta percento del tempo il nome "Alexander".

Suono il campanello della porta bianca di Isabel e, dopo neanche pochi secondi, mi viene ad aprire.

«Cloe» mormora come saluto, ricambio con un sorriso

«Entra su» dice tutta allegra per poi entrare nella sala.

Questa stanza penso sia la più bella di tutta la casa, ha le vetrate esattamente come le mie. A dir poco stupende.

«Ho già preparato tutto e, per l'occasione, ho preparato anche i biscotti al cioccolato» 'Buoni..'

Ci sediamo una di fronte all'altra su queste sedie verdoni. Da piccola, su delle sedie simili a queste, ci costruivo sempre dei fortini con delle coperte, era così tanto divertente che, solo al pensiero, mi esce piccolo sorriso.

«Dai Isabel, fammi questa domanda..» mormoro bevendo un sorso di tè

«Cosa è successo ieri con mio figlio? È tornato tutto triste per poi chiudersi in camera sua» 'Mostriciattolo..'

«Mi ha mentito su una cosa..»

«Oddio! Su che cosa, se posso» chiede ma faccio un segno di dissenso con la testa. Non può sapere che il suo ex marito mi sta minacciando..

«No, non.. non riesco» mormoro stringendo tra le dita la mia tazza

«È grave?» mi chiede e io annuisco

«Posso fare qualcosa?»

«No» rispondo frettolosamente. Non voglio metterla nei casini.

Continuiamo a bere parlando di altro, fino a quando non mi viene una domanda da farle:

«Alexander in che rapporti è con suo padre?»

Isabel si blocca e, lentamente, alza la testa facendo scontrare il nostro sguardo.

«Non ha rapporti» mormora, n suo sguardo posso leggere un velo di tristezza.

«Orami non si parlano da anni, precisamente da quando, Alexander, l'ha cacciato da casa» 'Non sapevo questa parte della storia..'

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