XXV

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Parenti?

🍽️

Alexander

La mano di mia madre continua a sbattere contro la porta incitandomi di alzare il culo dal letto per andarmi a vestire.
Sono, anzi, siamo in ritardo. Questa stessa sera io e lei siamo stati invitati a casa mio padre per una "cena di conoscenza", così l'aveva definita.

Non siamo stati invitati solo noi ma, appunto, anche la sua nuova compagna.

«Ti prego smettila di picchiettare contro la porta! Diamine!» urlo nella speranza di farmi sentire. Amo mia madre ma, quando
fa così mi fa venire voglia di staccarle la mano.

«E allora dammi un segno di vita, peste» mormora alzando un po' il tono per farsi sentire.

'Peste..'
L'ultima volta che mi ci aveva chiamato era quando avevo, circa, sei anni e giocavo con Cloe.

Cloe.
Il solo pensiero mi viene da piangere.
Ora si trova in ospedale sotto controllo. Non ha riportato ferite gravi, se non un taglio sulla testa -non profondo-, e alcuni graffi e lividi su tutto il corpo. Sono andato da lei la sera stessa in cui l'hanno portata via. Non so perché ma, in qualche modo, mi sono sentito responsabile..

Solo quando stavo guidando in macchina dietro l'ambulanza avevo iniziato a collegare i pezzi e, i messaggi che avevo letto sul telefono ne erano la conferma.

'Sono stato un coglione'
'Dio, se sono stato un coglione'

Mi ero maledetto per tutta la sera -e lo sto continuando a fare-.
Mia mamma mi ha provato a rassicurarmi più volte e, per quanto io notassi il suo impegno.. nulla. Non c'era frase che riusciva a tirarmi su.

Da tre giorni a questa parte ho ripreso a fumare. Non sono uno di quelli che pensa che il fumo funzioni per farli calmare ma.. oh fanculo, in questo momento non mi interessa.

Mi sistemo la camicia nera dentro al pantalone e, dopo essermi preso il mio pacco di malboro gold, esco dalla camera.

«Mi hai preso per scema?» mi chiede mia madre a braccia conserte davanti alla porta. Faccio una smorfia cercando di far deviare il discorso.

«Posale, ora.» Le dà fastidio il fumo e sa il motivo per il quale ho iniziato.

Ho iniziato quando mia mamma stava male, quando veniva picchiata da mio padre e.. vabbè, tutto ciò che ne è seguito.

«Alexander.» mi stava incenerendo con lo sguardo

«Ora.» infilai una mano nella tasca e le posai nel davanzale alle mie spalle.

«Bravo, comprendi in fretta» mormora prendendosi gioco di me

Mi iniziai ad avviare all'ingresso così da prenderle il cappotto e, una volta vicino a me, le diedi una mano a metterlo.

«Mamma» la richiamo

«Dimmi»

«Come mai dobbiamo andare a questa cena? Non ne abbiamo mai fatta una quando vivevamo tutti insieme e, sinceramente, non vedo il motivo per cui ne dovremmo fare una ora» le chiesi con tutta onestà. Era vero, quando eravamo tutti a casa la sera, io mangiavo per i fatti miei, mia mamma si faceva una semplice tazza di thè e lui si preparava la cena.

Sul suo viso comparve un triste sorriso. So quanto le manca, per quanto Robert sia stato una merda, prima che Nerissa morisse, lui era molto dolce.. a volte. Ok, pochissime volte ma, provavamo a farci andar bene quello.
Mia mamma era innamoratissima di lui e, ad oggi, non penso l'abbia superata.

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