Finlandia
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Alexander
Tra poco parte l'aereo per la Finlandia, mi hanno convocato in quella sede per un progetto molto importante e, strano da dire ma, sono in ansia.
Sta mattina, quando mi sono svegliato accanto al corpicino di Cloe, è stato come vedere il paradiso. I suoi occhi verdi erano un po' rossi e gonfi dalla serata passata per quello, ho preferito farla dormire ancora un po'. Non volevo disturbarla mentre finivo di sistemare la roba in valigia.
Non le ho detto nulla della mia improvvisa partenza per due motivi: uno, l'ho scoperto ieri mattina. Due, non volevo farla sentire impegnata.Cloe ha bisogno dei suoi spazi e non di sentirsi soffocata e, secondo me, se io glielo avessi detto si sarebbe subito sentita in dovere di dirmi tutto quello che fa.
A me non interessa cosa fa durante la giornata, basta che sia felice. Poi, ovvio che mi fa piacere se mi rende partecipe ma.. non voglio che lo prenda come una cosa di tipo "deve essere così perché lo decido io".Non sarà mai così. Lei ha il totale controllo su di me.
«Ecco a lei il suo telefono» Ringrazio l'uomo sulla sessantina per poi prendere posto nella prima classe di questo aereo.
Mi hanno dato una nuova scheda telefonica momentanea per questi tre giorni, visto che stiamo entrando in Europa -quella di Regno Unito non va bene-.
In questo momento non ho i numeri di nessuno, avrei voluto mandare le foto della Finlandia a Cloe, magari le sarebbe piaciuta..
«Signor Alexander» mi chiama un uomo sulla cinquantina, mi volto con espressione confusa
«Il capo l'aspetta nel suo ufficio» annuisco e, non appena esce dalla stanza inizio a sistemarmi la giacca in maniera impeccabile.
Mi posiziono davanti allo specchio che c'è in questa stanza e inizio. Controllo i polsini, la cravatta, le spalle della giacca e persino i lacci delle scarpe.
Mi sento sotto pressione e, faccio bene ad esserlo.
Questo è un colloquio importante, soprattutto per il mio futuro. Io, rispetto a Cloe, sono da più tempo in questi affari -un anno in più-.
Devo dire che, nonostante i miei ventidue anni, sono molto fiero di me -e di mia madre- per essere arrivato fino a qua.Avete presente quella sensazione di.. tranquillità? Quando vi guardate intorno e non vedete nulla fuori posto. Tutto limpido.
La mia vita la vedo così. Un piccolo lago calmo. L'unica cosa che si muove è una piccola ranocchietta. Quest'ultima salta da una parte all'altra facendo muovere l'acqua e muovendo le ninfee. Quella ranocchietta è Cloe. La mia Cloe. Lei mi fa agitare così. In modo buono, ovviamente.Se avessi potuto me la sarei messa dentro la valigia e le avrei fatto girare i posto più belli di tutta la Finlandia.
Era come dirle un piccolo grazie per tutte le cose che lei fa per me.Mi rende l'uomo più felice di tutto il mondo.
E anche fortunato.Afferro i miei documenti e, con l'agitazione in tutto il corpo, mi incammino in quella stanza che potrebbe cambiare il mio futuro. Potrebbe fornirmi un posto di lavoro vicino alla casa che deciderò di comprare e, la paga mensile, sarebbe abbastanza alta da poter mantenere una famiglia, una bella casa e, chi lo sa, magari anche un bambino.
«Buongiorno Signor William» mormoro non appena varco la soglia
«Alexander, che piacere vederti! Siediti pure» afferma indicando la sedia di fronte alla sua scrivania
Mi siedo cercando di contenere tutta la mia agitazione. Gesù, sembro un ragazzino all'esame di terza media!
«Com'è andato il viaggio? Spero bene»
«Tutto perfettamente» affermo con un lieve sorriso
«Allora.. ho pensato a lungo a questa proposta da farti, non ti nego che ero sul punto di sospendere tutto ma, guardando i tuoi fogli ho cambiato idea» inizia il discorso alzandosi in piedi «Sei sempre arrivato puntuale, non hai mai saltato un giorno, non hai mai fatto ritardi.. insomma, un lavoratore impeccabile. Diciamo che, da parte mia, sarebbe abbastanza stupido non prenderti.»
I miei occhi si illuminano dopo questo suo discorso. «Questo è un si?»
«Calma gli animi, giovanotto»
«Tu di che zona sei di Londra?» mi chiede prendendo nuovamente posto sulla sua sedia
«Greenwich» rispondo
«Mh, è abbastanza distante dal nuovo ufficio..» 'E dai.. dimmi sto si'
«Potrei aiutarti di nuovo» mormora guardandomi serio
«Il posto è tuo ma, inizierai l'anno prossimo» 'Si cazzo!'
«L'ufficio è dall'altra parte di Londra e, mandartici ora, contando che non hai un'abitazione, mi sembra da veri stronzi.» 'Effettivamente..'
«Ti do tempo un anno per cercarti un appartamento e dei soldi per stabilirti poi, una volta che partirà il contratto saranno problemi tuoi. Sono stato chiaro?»
«Si, la ringrazio» affermo con voce felice.
In questo momento vorrei chiamare mia mamma per dirglielo per poi farmi passare Cloe.
Ho sempre voluto tenere la mia felicità per me, non mi è mai piaciuto condividere una mia emozione ma, questo era prima di conoscere -di nuovo- quella mocciosetta.
Mi ha stravolto la vita e l'ha resa migliore.
🍓SPAZIO AUTRICE
So che non vi aspettavate questo aggiornamento e, personalmente, manco io. Domani parto e, visto che non potrò ne aggiornare e ne scrivere ho deciso di pubblicarlo prima.
È molto corto, lo so, ma non ho potuto fare altrimenti (vi farete con il prossimo🤭).
Grazie per chi ha letto fino a qui e buona serata💛!!SOCIALS
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Quit
Romance•Dark Romance John, un padre violento che non riesce a superare la morte di sua moglie. Cloe, una ragazza troppo buona per ribellarsi a tutto il dolore che le viene inflitto. La vita non sempre opta per la via più semplice e, per lei, è stata scelt...