XXVI

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Una sorpresa

🫂

Alexander

Fanculo tutti.
La cena di ieri sera è andata una vera merda, io e mia madre siamo tornati a casa non incazzati, di più. O meglio, io lo ero, lei era rassegnata.

Nel mentre che stavamo cenando, mio padre, si era alzato in piedi per annunciare le loro nozze.
La mia faccia era subito scattata sul volto di mia madre che era rimasta chiusa con un pezzo di carne all'interno. Era scioccata e delusa, si vedeva.
Fingendoci contenti ci congratulammo con loro per poi finire il nostro piatto così da potercene andare.
Mia madre non fiato più per il resto della serata, compreso il momento in cui eravamo da soli. Una volta a casa, era salita in camera sua senza dirmi nulla, mi salutò solo con una leggera carezza.

Era palese che quello stronzo l'avesse fatto apposta.

Circa venti minuti fa ho detto a mia madre che non sarei andato a lavoro, non ce l'avrei fatta, se anche solo avessi messo un piede lì dentro -molto probabilmente- avrei spaccato qualcosa, quindi ho preferito stare a casa.

Dylan, per il resto della serata, ha continuato a tirarmi occhiatacce e battutine, se non ci fosse stata mia madre e Keira al tavolo, quasi sicuramente, se le sarebbe prese. 'peccato che non sia stato così'.

Poso la tazza nel lavandino e salgo in camera a lavarmi i denti e farmi una doccia. Devo essere sveglio per tirare i pugni al sacco, sennò sarei capace di tirarmene uno da solo.

Il nostro secondo garage è separato dal primo e, per mia fortuna, l'ho fatto trasformare nella mia palestra personale.
Entro e tiro su la serranda, così da potermi allenare osservando, non solo il mio giardino, ma anche quello di Cloe.

Mi bendo le mani prima di infilarmi i guanti e, una volta messi, inizio a scacciare i pensieri dalla mia testa.

Mia madre che piange per Robert.
Un pugno.

Cloe che piange perché qualcuno le sta facendo del male.
Un pugno.

Dylan.
Un pugno.

Mio padre che non si è mai comportato da tale.
Un pugno.

Dylan.
Un pugno.

Robert.
Un pugno.

L'abbandono da parte di mio padre.
Un pugno.

L'essere stato maltrattato da lui.
Un pugno.

Dylan.
Un pugno.

Non essere stato in grado di proteggere mia madre.
Un pugno.

Cloe stesa per terra..
Un pugno.

..e così via per una buona ora intera.

Non sono mai stato un bambino viziato. Non ho mai ne chiesto e ne preteso nulla, tutto ciò che volevo ho sempre provato a meritarmelo. Da una macchinina giocattolo a una macchina vera. Tutto.

Flashback

«Papà! Papà!» urlo correndo scalzo per il giardino.

Tra pochi minuti faccio dieci anni, non può perdersi la torta con le candeline!

Sto diventando un ometto!

«Papà!! Dove sei?» continuo ad urlare nella speranza di non svegliare i vicini.
'Potrebbero venire anche loro al mio compleanno..'

Rientro in casa correndo su e giù per le scale, magari si sta nascondendo.
Sento la voce dolce di mia mamma che mi chiama dalla cucina. Mancano solo cinque minuti, c'è la posso fare!

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