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Ricordi

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Alexander

Il mio stomaco quella sera si era chiuso, mi era passata la fame e, con essa, anche la voglia di allenarmi. La prima cosa che feci, una volta tornato a casa, fu una doccia fredda. In qualche modo dovevo allontanare quei pensieri da me.

Mia madre, fortunatamente, non mi aveva riempito di domande, forse perché anche lei ci era rimasta male vedendo quella scena, o forse aveva capito -meglio di me- come mi sentivo.

Quel pomeriggio in ufficio penso fosse uno dei peggiori che abbia mai vissuto. Non per aver consolato Cloe, ma per essermi rivisto in lei.

Così tanto dolore in una sola persona..

Quando mamma mi aveva mandato un messaggio con scritto: ufficio di Cloe, pensavo che le servisse una mano -di nuovo- con la tessera della stampante, non mi aspettavo di certo di vedere quella scena. E' stata straziante.

Il me di qualche anno fa, probabilmente, sarebbe scappato da quella stanza a gambe levate. Ne sarei rimasto terrorizzato, mentre ora.. ho semplicemente sconfitto le mie paure.

Cloe, mi ricorda molto me quando avevo, circa, tredici/ quattordici anni. Mio padre, Robert, picchiava mia madre. Era sempre stato un uomo violento ma, mai in mia presenza, forse perché ero troppo piccolo o, forse perché in quel momento era "stanco". La tradiva e le faceva passare le peggio cose. La sminuiva in continuazione, finché, un giorno, io mi misi in mezzo.

Mamma mi guardava terrorizzata, non voleva che lui toccasse me, non voleva essere causa del mio dolore.
Quel giorno non finì bene, per niente. Me le presi in ogni angolo del corpo e, con le poche forze che avevo, il mio cervello riusciva a pensare solo: Perché? Come può un padre comportarsi in questa maniera?

Più crescevo e più volevo proteggere mia madre. Mi ero iniziato ad allenare giorno e notte senza mai fermarmi. Dovevo essere pronto in ogni momento. Dovevo essere pronto a fare l'uomo.

Robert, non amava mia madre. Non l'aveva mai fatto. A lui piaceva Nerissa. Cristo, quanto gli piaceva. L'aveva tenuto nascosto a tutti, finché quest'ultima non se ne andò. Io, mia madre e tante altre persone eravamo a conoscenza di questo ma, John, no. O almeno, penso che lui sia all'oscuro -tutt'ora- di questo e, con lui anche Cloe.

Nerissa fu trovata morta a settembre di tre anni fa. John, ha fatto un incidente d'auto e, con lui, si trovava anche lei. Non è stato intenzionale, ovvio. Lui, al contrario di mio padre, amava la sua donna. Mi ricordo ancora quando, mamma, andava a trovarli. Tornava a casa con un sorriso a trentadue denti, tante foto e del cibo. A Nerissa piaceva cucinare i biscotti. Quasi ogni domenica, mamma, tornava con un cestino di biscotti e delle fragole. Non avevo mai capito il perché delle fragole, finché un giorno non lo chiesi a mia madre. La sua risposta fu più semplice di quella che mi aspettavo: "Cloe ama le fragole. Nel loro giardino ci sono, circa, venti piantine".

Cloe ed io passavo molto tempo insieme quando eravamo piccoli.. In qualche scatola su in soffitta ci deve essere una nostra foto, lei aveva il suo solito cappottino rosa, mentre io, la prima cosa che mamma trovava nell'armadio.

Era sempre stata una bellissima bambina. Era allegra, solare, le piaceva fare di tutto. Non si annoiava mai, la mettevi seduta con un peluche e, lei, si divertiva per ore. Aveva una mente creativa.

Col passare degli anni, io e lei, ci siamo visti sempre meno. I natali li passavamo divisi e i compleanni pure. Mamma lavorava e papà anche, nessuno poteva portarmici. Poi arrivò quell'anno in cui Nerissa e John fecero l'incidente. Da quel giorno, fino a qualche settimana fa, non ebbi più avuto notizie su Cloe.

Il nostro "primo incontro" fu strano, soprattutto per me. Avevo abbandonato una bambina vestita di rosa, piena di allegria e che mangiava solo fragole, per poi ritrovare una ragazza che si veste solo di nero senza mai sorridere e con molti chili in meno. Io, per lo meno, ero sempre lo stesso, solo che i vestiti li avevo iniziati a scegliere io.

Io non ho mai smesso di volerle bene. Con lei ero sempre stato gentile, e lo sono tutt'ora, ma lei.. lei è cambiata. E' sempre silenziosa, come se la sua voce potesse creare fastidio, e pensare che quella voce, da bambino, mi migliorava le giornate.

Vederla li, per terra a piangere mi ha fatto salire un senso di odio verso chiunque l'aveva fatta sentire così. E, purtroppo, c'è davvero qualcuno che le sta facendo del male. Da piccola diceva tutto, era quasi fastidiosa. Se le tiravi un legnetto iniziava a piangere facendo avvicinare suo padre e, quando le veniva chiesto chi fosse stato, non ci pensava due secondi a dire: E' stato lui! E la sua manina mi indicava.

Era bella. E lo è tutt'ora.

Mi è sempre piaciuta, sia con quei cappottini rosa che con le sue infinite scarpe col tacco. Per me, Cloe, è come se fosse una parte di me, sin da quando ero bambino. Molto probabilmente per lei non sarà così ma, fa nulla. Il suo primo amore è stato quel.. coso. Mi sembra si chiamasse Dylan, 'nome da sfigato, oltretutto'.

L'ho conosciuto quella sera alla reggia, quando mi sono finto il nuovo ragazzo di Cloe. Ancora ho in mente le sue parole..

Flashback..

«No, è con me. Piacere Alexander, tu sei..?» 'Colui che ti prende a pugni se non ti togli dai coglioni'

«Dylan, ex fidanzato. Non gliel'hai detto chi sono al tuo nuovo fidanzatino?» Mormora continuando a tenere lo sguardo fisso su di Cloe.

«No, non mi ha detto nulla. A quanto pare non eri cosi importante» 'O almeno spero'

«Non ero così importante? C'ero io con lei quando si copriva il corpo con la pellicola da cucina. Tu? Cosa fai invece? Le menti facendole dei complimenti?»

Penso che se non fossimo in un luogo pubblico, molto probabilmente, gli avrei già spaccato la faccia.

'La pellicola.. '

Il mio sguardo è puntato su Cloe, la quale non osa muoversi. La sua testa è bassa e, quasi sicuramente starà cercando di non girarsi per non vedere la mia faccia.

Fine flashback..

Se solo fossi rimasto..

Non oso immaginare cosa le abbia fatto. La mia piccola stella..

Ora che è di nuovo qui con me non permetterò più a nessuno di farle del male. Ha già sofferto abbastanza, non si merita tutto questo dolore.

🍓SPAZIO AUTRICE

Ho fatto -apposta- questo capitolo più corto. Volevo solo farvi entrare per un breve momento nella mente di Alexander.
Spero vi sia piaciuto⭐️.

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