Un passo indietro
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Cloe
Parte seconda..
Se prima lo spazio era occupato da due singole persone ora non è più così.
Un sacco di signori si accomodano con le loro mogli ai tavoli mentre gli altri vanno e vengono dal giardino. Mentre io, invece, mi ritrovo qui da sola in mezzo a gente che non ho mai visto prima. Dopo aver fatto un altro giro della sala sento qualcuno chiamare il mio nome.
Mio padre.«Tra cinque minuti devi andare a suonare quel pianoforte laggiù» Mormora facendo un cenno del capo
«Il brano lo puoi scegliere tu ma, possibilmente qualcosa di allegro. Grazie» Dice con tono sarcastico per poi andarsene di nuovo.
È la prima volta che suono un pianoforte in pubblico, o meglio, la prima volta dopo la morte di mia mamma. Mi avvicino cautamente allo strumento pensando a che pezzo suonare.
Noto che piano piano tutta la gente che prima era in piedi ora sta prendendo posto su qualche sedia o divanetto.
L'ansia aumenta e le mie mani non possono fare a meno di giocare nervosamente con l'anello che ho nella mano sinistra.Gli sguardi sono tutti rivolti verso di me e io, fingendo di essere la persona più tranquilla sulla faccia della Terra, inizio a suonare.
Viva la Vida- Coldplay
Le note vivaci di questa canzone risuonano per tutti i corridoi della reggia e, subito, noto le facce gioiose della gente seduta.
È da anni che voglio andare ad un loro concerto ma, per una ragione o per l'altra non ci sono mai riuscita ad andare, e quindi mi sono detta: "Perché non impararmi le loro canzoni a casa?".
Ed eccomi qua. Nella mia testa mi sembra come se apparisse il testo davanti..I used to rule the world..
~
And that was when I ruled the world
Nonostante io non sia un'amante di questo tipo di canzoni, devo dire che questa fa un'eccezione.
Il brano finisce e, le ultime note, sembrano scivolare come burro sotto le mie dita.
Sento le mani di tutte, o quasi tutte, le persone applaudire. Faccio un piccolo cenno con la testa accompagnato da un lieve sorriso.Quando sollevo la testa noto, Alexander ancora su quel piccolo balconcino che mi fa un piccolo sorriso battendo anche lui le mani.
Gli faccio un cenno con la testa per poi dileguarmi. Tutto ciò sempre con i suoi occhi puntati su di me. O almeno credo.L'aria fredda della sera colpisce il mio viso come se stessi facendo una battaglia con i cuscini.
Mi godo -da sola- la presenza della luna e di tutte le stelle che la circondano.«Complimenti Cloe! Sei stata bravissima» Dice Isabel mettendosi di fronte a me.
«Grazie» Mormoro facendole un piccolo sorriso.
«Dove hai imparato a suonare così?» Mi chiede bevendo un sorso di -suppongo- vino bianco.
«Prendevo lezioni private» Rispondo toccando l'anello. Quando lo faccio mi sembra di sentire ancora mia mamma vicino.
«E come mai hai smesso?»
Silenzio.
Avete presente il detto: "Il silenzio, a volte, vale più di mille parole"?
Penso che lei abbia capito.«Scusami.. scusami davvero, non pensavo..»
«Tranquilla, è tutto ok» Dico fermando il possibile inizio di un discorso poco piacevole.
Continuiamo a parlare del più e del meno finché nella mia mente appare una domanda.
'Alexander dov'è?'
So che non mi dovrebbe importare, e infatti è così, ma visto che sua madre è con me..«Cloe» Mi paralizzo sul posto sentendo quella voce che non sentivo da anni
«Sei proprio tu?»
Dylan. Cosa cazzo ci fa qui?
'Non poteva ritornare nella figa di sua madre?'
'Ops. Pardon. Troppo diretta'.Isabel mi guarda confusa, probabilmente non sta capendo cosa sta succedendo.
'Tranquilla, non sei l'unica'.«Vi lascio da soli. Io sono dentro se hai bisogno» Afferma per poi sussurrarmi l'ultima frase all'orecchio.
E così, come anni fa, sono di nuova piena di paura.
«Ti trovo in forma» 'Ma perfavore vah'
«Ti ho trovato come ti ho lasciata» Afferma squadrandomi«Perché sei qui?» Non mi piace girare intorno alle cose. Specialmente con "persone" come lui.
«Il compagno di mia madre lavora con questa azienda..» Afferma tutto fiero di se
«.. e suppongo che anche tuo padre ci lavori giusto? Per questo sei qui» Alzo un sopracciglio come per dire: "come se non lo sapessi".
«Sei qui da sola?» Chiede, sistemandosi la giacca di un completo da cinquecento sterline.
«No, è con me. Piacere Alexander, tu sei..?» 'Qualcuno mi scavi una tomba per la vergogna vi prego'
«Dylan, ex fidanzato. Non gliel'hai detto chi sono al tuo nuovo fidanzatino?» Mormora continuando a tenere lo sguardo fisso su di me
«No, non mi ha detto nulla. A quanto pare non eri cosi importante» 'Se solo sapessi di più..'
A Dylan raccontavo tutto. Tutto. Un tempo era la mia persona preferita. Peccato che fosse tossico, troppo tossico e io, purtroppo, mi ero innamorata della sua tossicità. Facevo ogni cosa che mi diceva. Era raro che prendessi io una decisione ma, quando lo facevo, non cambiava letteralmente nulla.
Io dovevo fare solo ciò che mi diceva lui.
Solo ed esclusivamente.«Non ero così importante? C'ero io con lei quando si copriva il corpo con la pellicola da cucina. Tu? Cosa fai invece? Le menti facendole dei complimenti?»
Non oso muovermi.
Il mio sguardo è puntato a terra e, ho paura a voltarmi per vedere la faccia di Alexander. Come diavolo gli viene in mente di raccontare una cosa del genere?«Come immaginavo. Ero, e sono tutt'ora, più importante io» Mormora con un sorriso stampato sulle labbra. Quando finalmente si allontana, io, cerco di staccarmi dal petto di Alexander.
Fallisco.«Io non te l'avrei mai fatta mettere» Sussurra con voce roca al mio orecchio.
Mi fa lentamente voltare così da potermi guardare dritto nei miei occhi verdi.
Lo osservo e scruto attentamente la sua espressione. Sembra dannatamente serio..
'È solo bravo a fingere'«Ringrazio tutti i presenti per..»La voce dell'uomo all'interno della reggia mette un punto a tutto ciò.
Mi stacco da Alexander ed entro a passo svelto senza voltarmi.
"Chi si volta lo fa solo per amore. Per poter guardare un'ultima volta quegli occhi che per molto tempo hanno urlato tutti i ti amo che non sono mai stati detti. Chi si volta.. solo una stupida scusa per poter tornare indietro dalla persona che ha metà del tuo cuore"
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Quit
Romance•Dark Romance John, un padre violento che non riesce a superare la morte di sua moglie. Cloe, una ragazza troppo buona per ribellarsi a tutto il dolore che le viene inflitto. La vita non sempre opta per la via più semplice e, per lei, è stata scelt...