XXIII

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...

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Cloe

Mi sveglio di soprassalto durante la notte. I lampi e i tuoni continuano a scendere violentemente schiantandosi al suolo. Neanche il loro rumore riesce a sovrastare il casino che c'è nella mia testa.

Ieri sera, prima di addormentarmi, ho mandato altri messaggi ad Alexander.

So che potrò sembrare appiccicosa e stressante ma.. non riesco. Non c'è la faccio. Come posso respingere i pensieri che mi arrivano? Non posso.

Non appena ho fatto un passo avanti lui.. boom! Sparito. Cos'altro avrei potuto pensare?

In questo momento mi sento molto un piccolo fiore sparso in una vasta campagna. Sono li, sul ciglio della strada infangata. Da un momento all'altro potrei venire calpestata da una macchina o da una scarpa, potrei essere raccolta e messa in un vaso di fiori a casa della nonna, oppure, potrei rimanere lì a marcire tra l'acqua il fango e la paura.

Immaginate che in quella strada di campagna ci sia un cane, un cagnolone dal pelo lungo e scuro. Ogni giorno passa lì davanti e con il suo muso si piega ad annusare, poi, da un giorno all'altro non passa più.
Non viene più ad apprezzarvi perché, diciamocelo, chi annuserebbe un fiore sul ciglio di una strada fangosa? Nessuno.

In quel momento, il fiore, ha perso tutto. Ha perso l'unica persona che l'apprezzava e, io, mi sento come quest'ultimo.

Afferro il telefono che, con il suo schermo fin troppo luminoso, mi acceca. Entro nella sua chat con un senso di nausea.

Domani dovresti tornare.. so che non mi vorrai vedere ma, volevo dirti che spero tu stia bene. Anche se stai facendo lo stronzo.

No, vaffanculo. Perché devi fare così? Io mi sono fidata, mi sono lasciata andare con te e tu, tu non hai fatto altro che prendermi in giro.

Avevo ragione a pensarla così quel giorno.

E spengo il telefono uscendo dalla chat.

Flashback

Gira la chiave facendo partire l'auto e, da adesso in poi, non si torna indietro.
Non ho idea di quanto questo posto possa essere lontano, spero non molto.
Nel mentre che mi continuo a sistemare sul sedile, il mio telefono, prende a vibrare.
Non è una chiamata ma una serie di messaggi.

«Tutto ok?» chiede il moro al mio fianco

Cloe.. piccola e dolce Cloe. Pensi di essere più furba di me. Pensavi mi fossi dimenticato di
te ma.. fortunatamente no.

«Cosa? Si sì, tutto ok» rispondo frettolosamente riportando il mio sguardo sul panorama all'esterno.

So che sei con mio figlio. So tutto.

Suo.. cosa?

Non può essere. Alexander non mi farebbe mai del male, credo. Mi ha fatto credere che fosse tutto ok.. non.. non può essere.

«Ferma la macchina» mormoro schietta

«Cosa? Siamo in mezzo alla strada, non posso»

«Accostati» ripeto

«Cloe, che succede?» chiede dolcemente

«Alexander ferma questa cazzo di
macchina» Mormoro alzando il tono di voce

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