XXXIII

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Regali

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Cloe

La sveglia inizia a suonare insistentemente alle dieci del mattino. Di solito, le altre mattina, suonava sempre verso le otto e mezza/ nove ma, per questo giorno, ho deciso di fare uno strappo alla regola.
Purtroppo devo dire addio alla calda coperta che sta scaldando tutte le mie gambe..

Questa estate è volata! Con Alexander le cose sono andate sempre meglio, sono riuscita a mangiare sempre qualcosa in più -nonostante tutti i crolli-. Con mio padre le cose sono andate molto bene, ogni tanto volevo tirargli un piatto addosso per la testardaggine ma, allo stesso tempo, ho cercato di contenere questa rabbia, in fin dei conti aveva avuto comportamenti cento mila volte peggiori.
Quando mi ha proposto di fare un weekend fuori casa solo io e lui ho dovuto rifiutare. Per quanto io ci avessi messo una pietra sopra, non mi sentivo ancora pronta a stare da sola con lui.

Isabel ci ha provato a convincermi, ha usato la tecnica dei biscotti al cioccolato ma, non ho ceduto. Allo stesso tempo però, Mister geloso, era dalla mia parte. Un po' non si fidava nemmeno lui e l'altro po era che non voleva non vedermi per tre giorni. Quando me l'ha detto gli ho riso in faccia, non per cattiveria, sia chiaro, ma.. nonostante la nostra relazione stia andando molto bene, a volte sentivo di non meritarmelo.

Alzai il mio telefono per vedere se Alexander mi avesse scritto, è così ha fatto.

Buongiorno stellina :)

Guarda la tua finestra.

Eh?
Mi sono alzata di scatto e sono volata verso la porta finestra.

I miei occhi erano a mo' di pesce palla da quanti bigliettino c'erano appiccicati sopra.

Allora, ho parecchie domande ma.. ora come ora non voglio farmene nemmeno una.

"Ciao principessa"

abbassai lo sguardo.

"Spero che questo bigliettino sia ancora qui attaccato.. comunque."

"Primo anno.
Ti ho vista nascere.. più o meno.
Mi ricordo che quando ero diventato un po' più cosciente di te, ti ammiravo come se fossi un mosaico."

"Secondo anno.
Tu che facevi cucinare a tua mamma tutti i dolci scritti su quel libro di ricette.
Mi ricordo quando venivo a trovarti ed eri cosparsa di farina."

"Terzo anno.
Il primo Halloween insieme. Io ero vestito da fantasma e tu da streghetta.
Eri bellissima."

"Quarto anno.
Avevi iniziato ad essere antipatica.
Ti pareva il caso farmi sgridare a me per casini tuoi!?"

"Quinto anno.
Mi avevi abbracciato per la prima volta."

Nei miei occhi le lacrime scendevano e scendevano. Avrei potuto riempire dei secchi.

"Sesto anno.
Giocavamo sempre insieme. Giorno e notte."

"Settimo anno.
Eri una combina guai di prima categoria."

"Ottavo anno.
Era natale. Tu, io e mia mamma, avevamo cucinato i biscotti al cioccolato.
Tu, ti eri mangiata metà dell'impasto.. crudo.. ricordo ancora quando ti sei messa a correre per casa cercando di non farti prendere da Isabel."

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