𝐂𝐎𝐌𝐏𝐋𝐄𝐓𝐀 | ❝ A volte non tutto va come avevi previsto, un esempio pratico? Io non sapevo che mi sarei mai innamorato, soprattutto non di te ❞
La vita, a causa delle sue imprevedibilità, ci mette di fronte a situazioni che causano dei disastr...
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Sooyun
"L'uomo è vittima di un ambiente che non tiene conto della sua anima" Charles Bukowski.
Attraversai a piccoli passi il parcheggio colmo di macchine che divideva l'università dalla mensa e dalla biblioteca, guardando alcuni fogli riguardanti la medicina veterinaria, che avevo spillato gli uni con gli altri per evitare che in quel giorno di vento svolazzassero felicemente via.
Non era un giorno di studi per me, quella mattinata ero libera dall'impegno scolastico, fortunatamente, ma nonostante questo avevo ancora degli appunti e delle ricerche da fare per quando riguardava quello che era l'ultimo argomento della materia, alcune malattie degli animali, tra cui principalmente quella dei cani, perciò volevo usufruire di quello che offriva la biblioteca, per la prima volta.
Il cortile dell'università era poco affollato e questo mi garantiva il non andare a sbattere contro nessuno dato che tenevo la testa china su quei fogli ed era tanto se non inciampavo.
Ero ancora frastornata per il ritorno a casa tardi della sera precedente, dove non mi ero nemmeno resa conto che ero crollata nella macchina di Nari, che una volta arrivata a casa mia mi aveva svegliata senza scuotermi troppo così da poter finalmente rincasare, e speravo davvero che avrei trovato la forza di concentrarmi come l'avevo acchiappata quella mattina per alzarmi dal letto.
Accelerando un po' il passo, mi guardai in giro ed adocchiando la biblioteca con alcuni studenti fermi sulla soglia a parlare, raggiunsi la struttura ad un piano in poco tempo.
Facendomi spazio per poter spalancare la porta, una volta entrata un odore di libri e cannella invase le mie narici in modo piacevolmente aggressivo, chiusi persino gli occhi per inalare al meglio quella bellissima combinazione di profumi e mi ripromisi che ci sarei andata più spesso se era questo quello che mi aspettava.
Come una bambina felice alla quale hanno appena comprato un giocattolo, mi incamminai un po' alla cieca osservando i grandi scaffali ricolmi di libri e alcuni tavoli in legno dove alcuni studenti sono seduti in silenzio, sfogliano le pagine dei libri che hanno tra le mani.
Stringendo al petto i fogli che avevo consultato per tutto il tragitto, e persino sull'autobus, cercai con lo sguardo quello che dovrebbe essere un reparto riservato interamente alla medicina veterinaria, ma quello che mi cadde successivamente all'occhio era un biondino dietro una scrivania che digitava velocemente sui tasti del computer.
Mi bloccai quando mi resi conto che, lo stesso ragazzo che fino alla sera prima era in sella ad una moto blu elettrico sfrecciando ad alta velocità vincendo anch'esso delle gare, adesso era seduto composto dietro un computer, con addosso degli occhiali da vista, i capelli biondi ben sistemati sulla testa, una maglietta bianca a fasciargli il torace ampio e una camicia a quadretti blu e verdi sulle spalle.