𝐂𝐎𝐌𝐏𝐋𝐄𝐓𝐀 | ❝ A volte non tutto va come avevi previsto, un esempio pratico? Io non sapevo che mi sarei mai innamorato, soprattutto non di te ❞
La vita, a causa delle sue imprevedibilità, ci mette di fronte a situazioni che causano dei disastr...
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Jungkook
"Riusciva a farmi ridere. E ne avevo proprio bisogno" Charles Bukowski.
«Cosa stai insinuando con "musa ispiratrice"?» mi chiese quasi urlando la corvina non appena uscii dal corso di pittura, quasi in mezzo al corridoio, quando tutti si furono tolti dalle scatole. Ammetto che gli sguardi che le avevano rifilato alcuni ragazzi mi avevano fatto fluire il sangue fino alle mani chiuse in due pugni lungo il corpo, pronti per essere catapultati su qualche faccia da cazzo che guardava più del dovuto. Mentre lo sguardo di Aera era il più scioccato, e pur essendo la sorella gemella di Kwan, quelle due non hanno assolutamente nulla in comune, se non un neo sotto l'occhio destro ed un brillantino sul naso dallo stesso lato.
«Quanti significati può mai avere?» ribattei di conseguenza, infilandomi le mani nelle tasche dei jeans, subito dopo averli spolverati dalla polvere che mi era finita sulle cosce per via del cavalletto della tela. Li avevo persino sporcati pittura rossa, ma in quel momento non me ne importava.
Eravamo in mezzo al corridoio e Sooyun sembrava anche parecchio agitata per questa mia affermazione improvvisa, dell'essere la mia musa ispiratrice per poter dipingere. Lo capivo dal fatto che si passava di continuo una mano tra i capelli, con la mia espressione calma che la infastidiva maggiormente.
«Io... io non credo che posso farlo, io non posso proprio» dichiarò dopo un paio di secondi e dopo averci effettivamente pensato. Mi accigliai nel momento in cui si girò per guardarmi.
«La mia decisione non cambia. Non adesso che anche il professore ne è a conoscenza» dissi con disinvoltura mantenendo il contatto visivo, anche se Sooyun spezzava volentieri ogni attimo.
«Allora perché lo hai urlato ai quattro venti?» gesticolò innervosita rischiando anche di mollarmi uno schiaffo all'improvviso, facendomi girare la testa di lato per evitare questo scontro che non avrei gradito. Mi erano bastati quelli di mia madre quando ero piccolo.
«Mi spieghi qual è il problema, Sooyun?» chiesi irrigidendo la mascella, bloccandole i polsi con le mie mani a mezz'aria e facendola fermare di fronte a me, con gli occhi sgranati e puntati su di me per la mia azione. Non volevo perdere la pazienza con lei, non era nei miei piani. Ci stavo andando molto lentamente con Sooyun, però così mi smontava tutto provocando la mia collera. Perciò volevo cercare di calmarla per calmare di conseguenza me.
«Non posso, ho troppe cose a cui pensare. Ho gli ultimi esami da dare, dei crediti a cui pensare, ho il lavoro al minimarket, devo farti da tutor. Scegli qualcos'altro o qualcun'altra come musa ispiratrice, come ad esempio la ragazza che ti sta sempre appiccicata» non mi sfuggì il leggero pizzico di gelosia con cui aveva vagamente nominato Kwan. Sapevo che si stava riferendo a lei, dato che Mee non mi si avvicinava quasi mai, soprattutto all'università, ed era persino più grande di me perciò andava verso nuovi orizzonti, quando non eravamo insieme.