6✶𝒔𝒂𝒍𝒔𝒂 𝒑𝒊𝒄𝒄𝒂𝒏𝒕𝒆 𝒔𝒖 𝒇𝒂𝒄𝒄𝒆 𝒅𝒂 𝒂𝒓𝒓𝒐𝒈𝒂𝒏𝒕𝒆.

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Sooyun

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Sooyun

"Volevo andarmene via,
lontano da lui."
Charles Bukowski.

Una volta tornata a casa, anche se avevo già notato la Hyundai nera nel vialetto, a confermarmi la presenza di mia madre all'interno della casa erano le scarpe eleganti già sistemate nella scarpiera e le sue ciabatte sparite, evidentemente era tornata presto quel giorno, sorprendentemente.

Sistemai anche le mie accanto a tutte le altre in modo disordinato ed infilai i miei piedi stanchi nelle mie ciabatte pelose con i corni di unicorno per poi salire il piccolo scalino dell'ingresso ed intrufolarmi nell'ampio soggiorno che profumava di lavanda.

Mia madre era completamente ossessionata dalla lavanda, affermava che era un'ottima soluzione naturale per rilassarsi ed alleviare il nervosismo e lo stress, il problema era che con me non funzionava granché.

La casa sembrava silenziosa, quasi facendomi sentire come un ladro pronto a rubare tutto ciò che trovava sotto mano ed invece, ad un tratto sentii una sorta di musichetta che aveva stuzzicato le mie orecchie.

Era jazz, quello che sentivo, esattamente il genere musicale che piaceva a mia madre e proveniva dal bagno al piano di sotto, quello che solitamente utilizzava lei per lasciarmi il bagno di sopra libero.

Decisi di lasciarla nella sua tranquillità e salire le scale velocemente ma anche silenziosamente per arrivare in camera mia, sia per poter scegliere qualcosa da mettere per la serata che si prospettava ma soprattutto per cercare di ripristinare le forze giuste ed essere pronta ad ogni evenienza.

Una volta sorpassata la soglia della porta e chiudendola alle mie spalle, inalando il dolce profumo della lavanda fino a riempirmi i polmoni, lasciai scivolare la borsa fino al pavimento in parquet per poi avvicinarmi a passi poco leggeri e fiacchi al mio amatissimo letto matrimoniale e fiondarmici letteralmente sopra.

Inalai a pieno l'odore di pulito che emanavano le lenzuola e cercai di chiudere gli occhi nel tentativo di sonnecchiare anche solo per pochi minuti, anche chiudere per un attimo le palpebre sarebbe bastato per recuperare un po' di vitalità.

Mi sentivo terribilmente fiacca quel giorno, sembrava che le forze mi avessero abbandonata all'improvviso senza darmi la possibilità di rendermene conto. Forse era per il tempo nuvoloso che preannunciava un bel temporale con i fiocchi, che non migliorava la situazione e stavo cominciando a pensare di rimanere a casa per starmene nel mio letto al calduccio mentre leggevo un libro e sorseggiavo un buon tè ai frutti di bosco.

Sfortunatamente, questo mio fantasticare, fu interrotto dal suono del cellulare che indicava l'arrivo di una notifica, che poi divennero un bel po'.

𝐌𝐑. 𝐌𝐎𝐓𝐎𝐑𝐁𝐈𝐊𝐄𝐑 | 𝐣𝐣𝐤 [✓]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora