𝐌𝐑. 𝐌𝐎𝐓𝐎𝐑𝐁𝐈𝐊𝐄𝐑 | 𝐣𝐣𝐤 [✓]

13✶𝒏𝒖𝒐𝒗𝒆 𝒄𝒐𝒏𝒐𝒔𝒄𝒆𝒏𝒛𝒆 𝒆 𝒓𝒊𝒄𝒐𝒓𝒅𝒊 𝒅𝒐𝒍𝒐𝒓𝒐𝒔𝒊.

Sooyun

"Hai le braccia in cui voglio morire
e gli occhi in cui voglio abitare"
Charles Bukowski

La settimana era iniziata col botto, letteralmente. Oltre il fatto che avevo passato la domenica china sui libri, fino a quando mia madre non mi aveva costretta, per lo più minacciata, ad andare a fare una passeggiata in un parco vicino casa nostra, solo perché ad un certo punto avevo preso a sbattere la fronte contro la scrivania in legno. Evidentemente così forte da farmi sentire.

Di fatti, questo lunedì mattina, guardandomi allo specchio da appena sveglia, notai un rigonfiamento proprio al centro della fronte sul quale avevo dovuto passare una pomata per evitare il colorito violaceo che si sarebbe creato.

Aulla via dell'università trassi dei lunghi sospiri, e dopo aver incontrato Aera, Jiwoo e Nari, parecchio pimpanti mi diedero la conferma che il bernoccolo sulla fronte era ben visibile: «Cosa hai fatto alla fronte? Hai cercato di rompere una mela con la testa? Oppure hai sbattuto contro un mobile?».

Ho dato per veritiera la seconda opzione che avevano elencato e mi avevano abbracciata per rassicurarmi, Nari mi aveva persino passato un leggero strato di correttore per far sparire del tutto il rossore.

La bionda era la più allegra di tutte.
Durante la nostra serata al club, quando ero andata a cercarle, l'avevo vista in compagnia del suo ragazzo, o non ragazzo, ancora non avevo capito la situazione, Jimin. E dovevo ammettere a me stessa che ci stavano andando pesante e se quello che avevo visto alla mensa quel giorno mi era risultato disgustoso, il vederli aggrovigliati su un divano in pelle di una stanza privata dei lussuriosi, era sconvolgente.

Jiwoo era sulla stessa barca di Nari: due sere prima, sulla via del ritorno a casa, aveva confessato che lei e Hoseok, dopo aver bevuto qualcosa di troppo, perché si era concessa uno sgarro dalla decisione presa sull'alcol, si erano scambiati un bacio veloce, e la castana aveva definito il ricciolino come un "dolcissimo ragazzo che non aveva approfittato della sua sbronza e le aveva chiesto persino il permesso prima di baciarla". Una rivelazione ulteriormente sconvolgente per me, dato che si conoscevano da poche ore, ma comunque ero felice che si erano trovati bene insieme.

Conoscevo Hoseok da un anno e mezzo ormai, perciò, tra una chiacchierata ed un altra sia al minimarket sia via telefono, avevo cominciato a capire di che pasta era fatto e avevo notato come guardava la castana dalla prima volta che l'aveva vista.

La ragazza dai capelli bicolore aveva incontrato il suo allenatore di basket, Yoongi, per puro caso, avevano cominciato semplicemente a parlare, hanno bevuto qualcosa insieme ma alla fine il corvino se n'era andato via con una scusa banale. La delusione nella voce di Aera mentre lo raccontava era palpabile, si vedeva dal bagliore dei suoi occhi che per lei non era solo un semplice allenatore, non dopo averci avuto a che fare per due anni.