𝐂𝐎𝐌𝐏𝐋𝐄𝐓𝐀 | ❝ A volte non tutto va come avevi previsto, un esempio pratico? Io non sapevo che mi sarei mai innamorato, soprattutto non di te ❞
La vita, a causa delle sue imprevedibilità, ci mette di fronte a situazioni che causano dei disastr...
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Sooyun
"Ti ho dato tante di quelle occasioni che dovevi portarmi via parecchio tempo fa" Charles Bukowski
Passarono alcuni giorni, con l'afa calda dell'estate che si era propagata nell'aria rendendola quasi impossibile da respirare. Ma nonostante questo e con le vacanze alle porte, quella seguente settimana di maggio avevo ufficialmente concluso tutti gli esami del secondo anno di università.
Quando un martedì mattina avevo finito di argomentare con il professore della medicina veterinaria, uscendo dalla porta della sua aula, avevo sentito tutto il peso di quell'anno scivolarmi addosso sopra i vestiti leggeri.
Avevo anche fatto in fretta a dare l'ultimo esame per poter partecipare con più tranquillità alle attività che si sarebbero svolte due giorni più tardi.
Non riuscivo ad esprimere a parole quanto mi sentissi più calma e sollevata, nonostante il pensiero che batteva come un martello su un chiodo all'interno della mia testa per sbrigarmi a prendere una decisione per quanto riguardava mio padre.
Era ancora nei paraggi a Seoul, da quello che mi aveva detto mia madre soggiornava in un hotel prima di riprendere il suo viaggio verso il Giappone, avevano persino fatto una cena insieme alla quale non avevo partecipato, con la scusa che dovevo studiare per i miei esami. Non avevo ancora la forza di vederlo ma avevo preso anche in considerazione quello che Jungkook mi aveva detto quel giorno in biblioteca.
Ma quello che mi aveva completamente sconvolta, era che per farsi perdonare per non avermi contattata per due giorni, aveva fatto qualcosa che non mi sarei mai aspettata. Vederlo in ginocchio di fronte a me, infiltrando la sua testa tra le mie gambe per deliziarmi con la sua lingua nel mio centro, era stato qualcosa che ancora non riuscivo a comprendere totalmente.
E sentirlo dire che non si era mai messo in ginocchio per nessuno, nemmeno per qualcuno come Kwan, perché era qualcosa che lo faceva sentire sottomesso, mi aveva fatta sentire in un qual senso speciale. Perché lo aveva fatto per me, nonostante poteva trovare qualsiasi modo per farsi perdonare, ha scelto la soluzione più inaspettata.
Forse non dovevo cantare vittoria troppo presto. Ma anche mentre studiavo non facevo altro che pensare a quello che aveva fatto, continuando a provare delle emozioni che mi sconquassavano il corpo, a volte sentendo ancora la sua lingua che accarezzava le mie pieghe o le succhiava con avidità. Ero arrivata persino a battere i piedi sul materasso come un'adolescente in preda ad una cotta liceale in crisi ormonale, quando anche mentre avevo provato a dormire, quell'immagine di Jungkook frullava ancora tra i miei pensieri.
Non riuscivo nemmeno a togliermi dalla mente l'immagine di lui, che dopo aver ritrovato un po' di compostezza, per riprendere il vero motivo per cui ci siamo incontrati in biblioteca, mi aveva porso uno dei bicchieri di caffè ancora tepido, guardandomi con quegli occhi scuri che mi avevano provocato un tonfo al cuore.