3✶𝒖𝒏'𝒂𝒎𝒊𝒄𝒊𝒛𝒊𝒂 𝒂𝒍𝒍'𝒊𝒎𝒑𝒓𝒐𝒗𝒗𝒊𝒔𝒐.

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Sooyun

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Sooyun

"La famiglia non è sempre
quello che vi lega dal sangue,
molte volte sono quelle persone
che incontri per caso
e non riesci più a farne a meno"
Kosmos Life

Quella mattina non ne volevo proprio sapere di alzarmi dal letto, anzi, non ne avevo proprio le forze.

Avevo finito il mio turno al minimarket alle cinque del mattino ed ero letteralmente crollata non appena avevo raggiunto casa mia: non avevo mangiato, non mi ero nemmeno preoccupata di cambiarmi i vestiti, avevo salito le scale per arrivare al piano di sopra barcollando manco stessi tornando da una sbronza, raggiungendo camera mia mi ero semplicemente buttata sul mio bel letto morbido sprofondando in un sonno molto pesante.

Persino nel tragitto per arrivare a casa mi stavo addormentando sull'autobus, ero stata scossa debolmente da una ragazzina che abitava a poca distanza da me che prendeva l'autobus per andare a scuola per farmi scendere alla mia fermata.

Puntualmente questa povera ragazzina mi vedeva costantemente tornare a quell'ora a casa e con il sonno che mi prosciugava l'anima.

Ma tutti i miei bei progetti nel rimanere a letto per tipo l'intera giornata, furono bruscamente interrotti dalla sveglia che mi ricordava che anche quel giorno sarei dovuta andare all'università e come se non bastasse, il tutto venne accompagnato dalla voce di mia madre da dietro la porta.

«Sooyun? Ti sei alzata? La tua sveglia sta suonando da mezz'ora...» la sua debole voce mi arrivò fioca alle orecchie e a malapena aprii un occhio, mi resi conto in che stato pietoso ero: avevo dormito con metà corpo fuori dal letto, con una mano sotto la guancia sinistra e l'altra che aveva letteralmente lanciato il cellulare dall'altra parte del materasso.

«Non ci voglio andare a scuola, mamma...» dissi con la voce impastata dal sonno mentre chiudevo anche l'altro occhio e mi abbandonavo ad uno sbadiglio, imprecando successivamente perché la sveglia non aveva voglia di spegnersi, come io non avevo voglia di alzarmi, «Oggi no, magari domani...»

«Sooyun, vai all'università» affermò mia madre di rimando, quasi la sentii ridacchiare quando ad un tratto smise di bussare.

Abbassò la maniglia della porta facendomi socchiudere un occhio per intravederla entrare solo con la testa e lentamente si decise ad entrare in camera mia, e con il ticchettio dei suoi tacchi che rimbombava in quelle quattro mura si avvicinò al mio letto, mi guardò con le mani sui fianchi vestita di tutto punto: i pantaloni color panna le cadevano morbidi sulle forme esili, la camicetta bianca era ben stirata e il foulard nero al collo smorzava quei colori così tenui.

La osservai per un attimo per poi sospirare, fino a quando si decise a spegnere la sveglia.

«Come fai ad essere sempre così ben preparata e bella? Devo seriamente prendere nota...» chiesi con un broncio sul viso, dato che oltre ai tratti asiatici da lei non avevo ottenuto quel suo essere così ben organizzata, bella e sempre con dei bei vestiti addosso.

𝐌𝐑. 𝐌𝐎𝐓𝐎𝐑𝐁𝐈𝐊𝐄𝐑 | 𝐣𝐣𝐤 [✓]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora