𝐂𝐎𝐌𝐏𝐋𝐄𝐓𝐀 | ❝ A volte non tutto va come avevi previsto, un esempio pratico? Io non sapevo che mi sarei mai innamorato, soprattutto non di te ❞
La vita, a causa delle sue imprevedibilità, ci mette di fronte a situazioni che causano dei disastr...
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Jungkook
"Si migliora per qualcuno, non si cambia per nessuno" Charles Bukowski.
Quei giorni erano stati lunghi quanto ponderosi, tra le gare che stavamo cercando di rimettere in piedi per guadagnarci quei soldi che offrivano nelle scommesse e la situazione di Sooyun.
Il suo lutto aveva in qualche modo influenzato anche me, essendo che andavo a trovarla quasi ogni giorno, per lo più di sera, trovandola a piangermi addosso finivo per rimanere con lei, e quando capitava anche con sua madre, che mi provocava una certa ansia essendo che non avevo mai avuto a che fare con i genitori di nessuna ragazza.
Sembrava che, una volta entrata nella mia vita, Sooyun l'aveva drasticamente ribaltata, e in qualche modo cercavo di essere leggermente migliore di quel disastro e caos che ero. Ma destino voleva che non cambiassi, non potevo cambiare e non volevo.
Il mio fiore di loto era sulla mia stessa lunghezza d'onda per quanto riguardava essere rincorsi dal passato perciò non si preoccupava di cercare di cambiarmi, trasformandosi in una crocerossina pronta a farmi diventare l'angelo dall'anima pura. Non lo ero, non lo sarei mai diventato e questo lo sapeva benissimo.
Quando arrivavo da lei, tra l'altro, non avevo mai niente di rassicurante da dirle. Non avevo mai avuto un legame con i miei genitori e non avevo idea di come si sentisse ad averne perso uno così all'improvviso nonostante il brutto rapporto. Perciò mi limitavo ad abbracciarla, tenerla stretta al mio petto nel suo letto, accarezzandole i capelli e facendola addormentare, con i fremiti post pianto che le sconquassavano il corpo, che ogni volta mi facevano stringere il cuore in una morsa quando dovevo andarmene.
Era diventato un lavoro a tempo pieno quello che stavo facendo, viaggiando tra casa sua, Yongsan e raramente fino al mio appartamento, dove tornavo distrutto. Ed avevo solamente appena finito l'università. Non ero mai stato così indaffarato in tutta la mia vita.
Come se non bastasse, in tutta quella situazione, l'estate e il caldo non collaboravano, sorgendo anche in piena notte ed a volte farmi perdere il lume della ragione durante le gare. Ero arrivato a sbraitare contro tutti perché non avevo la stabilità mentale per tutto quello che succedeva.
Gli incubi avevano ripreso a sgorgarmi più frenetici all'interno del mio corpo e soprattutto nella mia mente, decisamente più terrificanti, facendomi ripercorrere quegli avvenimenti passati in momenti meno opportuni, come le immagini di un film fermo alla stessa scena, più e più volte. In un loop che non finiva mai.
L'estate non era mai stata la mia stagione preferita, almeno non più da quello che mi era successo e d'altro canto non era la prima volta che perdevo il controllo durante questa stagione, ma anche i tremolii e gli accenni di attacchi di panico erano più profondi, quasi a lacerarmi la pelle, squarciarmi il corpo in mille pezzi.