𝒆𝒑𝒊𝒍𝒐𝒈𝒐.

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✶ 9 anni dopo ✶

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9 anni dopo

Sooyun

"Innamoratevi.
Almeno una volta nella vita.
Non importa per quanto, come o di chi, ma innamoratevi.
È tutto un gran casino ed è bellissimo"
Charles Bukowski.


Posai lo stetoscopio su un ripiano della sala, finendo per dare una piccola grattatina dietro l'orecchio del Barboncino con il pelo rossiccio e ricciolino, a cui avevo dovuto fare una visita dopo il vaccino. La proprietaria, una donnina anziana che era diventata una cliente abituale nella clinica veterinaria dove lavoravo da quando avevo finito l'università, mi aveva detto che aveva avuto una gravissima febbre dopo l'iniezione. Inizialmente avevo pensato si trattasse di anaplasmosi, ma alla fine era semplicemente una piccola alterazione per colpa del vaccino.

«Daehee sta benissimo, assicuratevi di farla bere molto per l'eccessivo caldo che sta arrivando e la prossima settimana si avvierà la fase di sterilizzazione» dissi sorridendo alla signora Kim, che mi ringraziò con numerosi inchini, benedicendomi come se fossi il suo santino personale.

«La ringrazio di cuore, e comunque congratulazioni, non mi ero resa conto foste in dolce attesa» affermò non appena mi voltai di profilo, mentre andavo a lavare le mani al lavello della sala dove controllavo gli animali da anni ormai, «Quanti mesi?»

Sorrisi d'istinto per poi asciugarmi con un pezzo di carta, salutando Daehee con la mano, ed aveva ricambiato abbaiando mentre entrava nel trasportino. Non era la prima persona che mi faceva notare la pancia abbastanza cresciuta con un piccolo esserino a farmi compagnia all'interno del mio corpo.

A volte non mi rendevo conto di come la mia vita era letteralmente cambiata drasticamente, in un modo bellissimo tra l'altro.

«Sei mesi ormai, il tempo passa in fretta» dissi gettando in un cestino la carta umida, mettendo le mani nelle tasche della divisa da lavoro. Del mio lavoro dei sogni alla quale non mi sembrava ancora di essere parte.

«E non vi dovrebbero dare il diritto alla maternità?» chiese visibilmente stupita, aggrottando le sopracciglia tinteggiate di un colore argenteo, probabilmente dal fatto che con quel pancione pronunciato ero ancora in movimento.

«Non ancora, e poi com'è già successo in precedenza, riesco a lavorare fino all'ottavo mese di gravidanza senza problemi» dissi accarezzando lievemente la pancia, mentre guardavo di sfuggita la fede nuziale che tenevo alla mano sinistra assieme all'anello di fidanzamento di nove anni prima, sentendo per la seconda volta, una vita all'interno di me. Ed era una delle sensazioni più belle del mondo.

«Hai un altro figlio?» chiese ancora più sconvolta di prima, sgranando gli occhi provocando una mia risata.

«Esattamente, ho un'altra piccola peste di quattro anni che va all'asilo da quest'anno» dissi e la donna pronunciò un verso di approvazione prolungato, un tradizionale "ya" per ogni occasione.

𝐌𝐑. 𝐌𝐎𝐓𝐎𝐑𝐁𝐈𝐊𝐄𝐑 | 𝐣𝐣𝐤 [✓]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora