Gabriele -48

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<signore se vuole può assistere al parto di suo moglie ovviamente dovrà stare coricato perché non si deve assolutamente stancare> ormai sono arrivata agli sgoccioli sono quasi del tutto dilatata.
I medici stanno preparando la sala parto.

<quando nascerà voglio tenere m-mio figlio imbraccio> dice  Dimitri mentre mi stringe la mano.

Stare con un mafioso ha i suoi vantaggi, ho chiesto di stare in stanza con lui e mi hanno accontentata anche se non si potrebbe è assolutamente vietato.

<con il nostro aiuto terrà suo figlio imbraccio> l'infermiera le sorride.

Sento un'altra doglia arrivare e stringo la mano di Dimitri.
Come contrae il viso mi fa capire che le faccio male.
Lascio la sua mano e stringo il lenzuolo.

<dammi la mano> me la riprende e sopporta il suo di dolore e in più quello che gli procuro io.

Mi ha fatto prendere un infarto, ho avuto una paura, pensavo di averlo perso.

<ho paura amore> dico.

<lo so, ma devi stare tranquilla,io sono sempre con te, mi puoi distruggere la mano io sopporto. Poi devi pensare che tra poco avremo Gabri tra le nostre braccia> dice per farmi tranquillizzare.

<Immagina un mini me che farà innamorare le ragazzine> scherza.

<guarda non ci voglio pensare, se prende il tuo carattere sono nella merda perché mi sostituirà subito> dico già gelosa del fagottino che ancora deve nascere.

<oh sì che lo farà> un'altra doglia mi costringe a stringere la sua mano ma questa è più forte delle altre.

<cazzo che male> mi viene da urlare.

<Dimitri perfavore premi il bottoncino che c'è nel letto> fa come dico.

<poi tuo figlio oltre ha dolori ha deciso di fare un combattimento di wrestling dentro la mia pancia> mi metto seduta con qualche difficoltà ma riesco.

<signora volkov che succede?> entra l'infermiera.

<perfavore può chiamare la dottoressa, i dolori sono più forti ormai ha ore che ho le foglie> mi aiuta ad alzarmi, ho bisogno di camminare.

<la vado subito a chiamare>

Mi avvicino al letto di Dimitri e appoggia la sua mano nella pancia.

<panzona vieni coricati che controlliamo la dilatazione> lavorando in quest'ospedale mi conoscono tutti.

<brutta stronza mi ha lasciato da sola> dico.

<lo sai che la vita da ostetrica è difficile con tutte le urla che sento sto diventando sorda> scherza lei.

<apri la passerina con cui ha formato tuo figlio ovviamente con il piccolo impegno che tuo marito ci ha messo, ovviamente piccolo perché gli uomini sanno fare solo quello> scherza lei mentre manda un'occhiata a Dimitri.

<un'altra doglia cazzo>

<non spingere, resisti due minuti, il tempo che vi portiamo in sala> mi sorride, questo vuol dire che adesso partorisco.

Entrano delle infermiere che portano Dimitri, io cammino,  nel corridoio incontriamo la nostra famiglia.

<mi stai per rendere nonno sono così contento> dice mio suocero, Ale, mentre mi accarezza la pancia.

<Ale se non mi lasci andare ti giuro che tuo nipote lo faccio nascere qui> stringo la sua mano un'altra volta per i dolori.

<Meli dobbiamo andare in sala i dolori sono continui quindi è ora> annuisco.

< a dopo> dico mentre ricomincio a camminare.

<a dopo tesoro>

Ci portano in sala parto. Mettono le gambe in posizione e finalmente sento quelle parole.

<Meli a ogni contrazione che senti devi spingere>

<lo so cazzo non serve CHE ME LO DICI> spingo con tutte le forze che ho in corpo.

Dieci minuti dopo mi ritrovo a urlare e spingere.

<è uscita la testa Meli, un bambino bellissimo> continuo a spingere.

<le ultime due spinte e abbiamo finito> spingo, spingo,spingo.

<ci siamo> cala il silenzio.

Il pianto di un bambino.

Vedo la testa della mia amica alzarsi e sorridermi.

<è bellissimo>

Un'infermiera si avvicina con il bambino che che continua a piangere.

Me lo mette tra le braccia e io lo stringo a me.

<amore mio ciao> bacio la sua fronte anche se è sporco, Dimitri cerca di avvicinarsi con le poche forze che ha.

Si è emozionato amore.

<guarda amore papà> accarezza il suo viso.

<mamma e papà vi dobbiamo lasciare perché così mi fanno pulito pulito e profumato> se lo riprendono e gli fanno tutti i controlli.

<siamo genitori> sorriso mentre piango.

<signori adesso vi riportiamo in camera e tra quindici minuti vi portano il pupo> ci riportano  e i nostri parenti ci riempiono di domande. Vogliono vedere il piccolo.

<com'è stato il parto tesoro?> mi chiede mia suocera.

<doloroso ovviamente, ma l'importante è che stiamo bene>

<ma noi vogliamo vedere nostro nipote> mio padre e Ale si sono coalizzati.

<adesso lo portano gli fanno solo i controlli>

<Meli tu come ti senti ora?>

<stanca molto stanca, speriamo che riesco a dormire>

<guarda tesoro adesso cominci a non dormire più>

<ma grazie Julia devo dire che sei una consolazione veramente>

Finalmente mi sistemo nel letto anche se ho tutti attorno sembro Venere in persona.

<grazie per la considerazione famiglia vi amo pure io> dice Dimitri.

<no fratellino mio io ti amo più di tutti> Grace si avvicina a lui e lo abbraccia ma si è dimenticata delle sue condizioni.

<cazzo Grace> cerca di non urlare per il dolore e stringe la mia mano e il lenzuolo.

<scusami non ci ho pensato, l'entusiasmo mi ha spinto> dice lei.

<allora dí al tuo entusiasmo di non fare la leccaculo perché con me non attacca>risponde Dimitri.

<vaffanculo stronzo io cerco di fare quella dolce e tu mi tratti così> gli arriva una manata da Ale.

<non dire parolacce>

<si capo>

<signori e signore vi presento Gabriele> arriva l'infermiera con il mio bambino.

<Maria che bello> dicono tutti.

Lo prendo imbraccio.

<amore della mamma ciao> ha una tutina bianca e azzurra.

<è minuscolo ma quanto pesa?> mi chiedono.

<tre chili e duecento grammi>

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