Zitta e mangia -43

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<Ale non mi fare ridere dai, sei un cretino> stiamo salendo le scale insieme a Dennis per fare gli auguri a Grace che è ancora dormiente.

Ho preparato una torta piccola solo per noi quattro tanto per fargli questa piccola sorpresa e poi la torta grande la mangeremo stasera al locale.

<fate silenzio scemi, se la svegliate vi uccido> apro la porta della camera di Grace, è tutto in ordine.

<mamma ma non c'è Grace> mi preoccupo subito.

<non è possibile coglione> suo padre si avvicina alle lenzuola e le abbassa un po' fino a vedere il viso che prima era tutto coperto.

<al mio tre cantiamo> guardo i due scemi.

<1....2.....3> dico a bassa voce.

<TANTI AUGURI A TE..... TANTI AUGURI A TE, TANTI AUGURI A GRACE....TANTI AUGURI A TE UHHH> battiamo forte le mani e nel frattempo lei ci sta guardando assonnata.

<ALZATI FORZA OGGI È IL TUO COMPLEANNO> mi butto sul suo letto e comincio a saltare.

<mamma dai lasciatemi dormire> si copre completamente.

<ma tu sei pazza tra un'ora vengono le parrucchiere e tu devi lavarti perché poi la piega non ti dura, papà ti ha fatto dei regali che tu devi aprire ora> non ne vuole sapere di alzarsi.

<Ale pensaci tu> tolgo le lenzuola e suo padre la prende a sacco di patate.

Dopo il casino che c'è stato il loro rapporto non è migliorato molto ma ho pregato entrambi di fare pace e piano piano ci stanno provando.

<ieri ti sei dimenticata di staccare il computer> mi avvicino per staccarlo.

<NO FERMA non lo staccare perché ci sono tutti i file aperti e non voglio perdere nulla> tolgo le mani e faccio segno ad Ale di scendere in cucina.

<dai ma perché dovete fare tutte queste cose per me> gli si incrina la voce alla fine.

Si mette una mano sul viso e poi si gira.
Si sentono dei singhiozzi.

<Grace che c'è?> mi avvicino a lei e cerco di togliere la mano sul suo viso, ma fa resistenza e quindi l'abbraccio e basta.

<ma che ti prende a che scherzi a che scoppi a piangere, anzi devi essere contenta oggi è il tuo compleanno> cerco di calmarla sotto lo sguardo di Ale.

<no, non sono contenta perché mi sento una delusione, non mi merito nulla e voi continuate a fare di tutto per me> guardo Ale.
L'ultima volta, durante il litigio Ale gli ha detto che l'ha deluso ma non fino a questo punto.

<ma amore tu non sei assolutamente una delusione?> si stacca dall'abbraccio.

<e allora perché papà me l'ha detto esplicitamente che l'ho deluso?> guarda Ale in cerca di spiegazioni.

<perché in quel momento era arrabbiato e sai bene che quando si è arrabbiati si dice di tutto> dico.

<non è vero, papà non è un ragazzino, lui dice sempre la verità anche se è arrabbiato> ribatte lei.

<te l'ho detto perché non me l'aspettavo da te, abbiamo cercato di darti tutto, la nostra presenza c'è stata sempre, a scuola sei sempre andata bene, ogni volta che avevi bisogno di qualcosa te l'abbiamo data. Che cosa faresti tu se dopo tutto l'orgoglio che provi su una persona vieni deluso per una minchiata perché si Grace drogarsi e rischiare una dipendenza a causa dello studio è una minchiata> Ale lo dice con un tono di voce pesante.

<ma non ti diseredo se per una volta ti sfoghi con la tua famiglia, racconti tutta la verità e cerchi di spiegare cosa non va in te> sentiamo un pianto e questo vuol dire che si è svegliata anche la nana.

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