"Buongiorno tata. Come è andata la visita ieri? Ti penso", scrive Edoardo.
Andrea sbatte gli occhi per allontanare l'annebbiamento del sonno. Rilegge e sorride, ma il sorriso vola via subito. Il viaggio per tornare lì mi farebbe solo perdere tempo, ricorda.
"Ci sono andata giorni fa, comunque è andata bene. Hai deciso quando tornare?", risponde al messaggio non sapendo cosa sperare.
"Sabato e come promesso andremo al mare appena finisci di lavorare. Non ho prenotato ma troveremo sicuramente posto in qualche hotel. Un bacio", legge lei mangiandosi la pelle del mignolo sinistro.
Il mattino seguente, Andrea sta preparando le fototessera di un ragazzo e velocemente batte cassa. Il ragazzo paga mettendoci dei secondi che le sembrano interminabili. Andrea saluta e prima che questo esca dal negozio, sparisce nel retro. Sono le dieci passate e Andrea si sente la pressione sotto terra, decide così di chiamare Achille. Quattro minuti dopo ha chiuso il negozio. Sette minuti più tardi è salita in macchina dove la prima tappa sarà la farmacia. La seconda tappa sarà il bagno di casa. La terza, il letto.
Andrea si sente uno schifo. Decide quindi di provarsi la febbre. Con il termometro infilato sotto il braccio, sorseggia una tisana tiepida che le ha consigliato Giuditta. Dopo poco il termometro sentenzia. Andrea mugugna.
"Come stai?", le chiede sua madre comparendo nella stanza dopo aver sentito il suono del termometro.
"Ho la febbre e mi fa male la gola", risponde.
Ginevra rimane ferma sulla porta, fissandola.
Andrea pensa a qualcosa per smorzare il silenzio. "Stasera mangio riso in bianco."
"Va bene. Hai preso freddo?"
Andrea annuisce pensando alla sciarpa dimenticata l'altro giorno.
Sua madre rimane lì ferma ancora per qualche secondo, con gli occhi spenti. Andrea inizia a indispettirsi. "Ginevra ora dormo un altro po'."
Sua madre esce dalla stanza in silenzio senza guardarla in faccia.
È ora di cena e Andrea si alza dal letto. Ha dormito quasi tutto il pomeriggio e i farmaci hanno fatto poco effetto. Appena sveglia pensa a sua madre. Pensa a quanto Ginevra e lei siano diverse, quanto siano distanti. Pensa per l'ennesima volta che sua madre sia una debole.
In quel momento Edoardo le scrive un messaggio.
"Domani quando finisci di lavorare ti passo a prendere e partiamo", e aggiunge un cuore.
"Non credo di andare al lavoro. Oggi sono stata male. Mi sa che dobbiamo saltare la gita."
Edoardo visualizza, ma non risponde ed esce dalla chat.
Andrea si sente in colpa per il suo tempismo. I viaggi a volte possono essere sentenziosi, ma sembra quasi che il loro destino sia fatto di momenti di stallo ed emotivamente questa cosa non smette di turbarla.
Andrea scrive a Emma che quella sera non uscirà. Telefona ad Achille e gli dice che non sta ancora bene per tornare al lavoro. Poi si alza e va a tavola.
Suo padre le fa diverse domande. Come sta, che sintomi ha e che medicine ha preso. Le chiede anche se vuole andare dal dottore. Andrea dice di no e inizia a mangiare il suo riso.
"E a te come è andata oggi?", gli chiede Andrea.
Suo padre inizia così a parlare del suo lavoro, contabile in una azienda metal-meccanica. A ogni sua battuta Andrea ride e pensa a quanto lui adori i numeri. Lei li odia invece. Entrambi hanno fatto ragioneria, ma non sicuramente con la stessa attitudine.
STAI LEGGENDO
Quando il cuore frana
RomanceAndrea Giulia ha ventitrè anni, lavora in un negozio di fotografia, ha uno storico fidanzato e tre amiche con cui è cresciuta. Tuttavia, si trova in un momento della sua vita dove fatica a sentirsi felice, realizzata. E' in stallo e non riesce a far...