Capitolo 17

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Enea beve un sorso di birra. Guarda la band che suona, ma ha la mente altrove. Ha distolto lo sguardo dal palco almeno dieci volte per guardarsi attorno negli ultimi cinque minuti. E non c'è.

Dopo mezz'ora dall'inizio del concerto esce dal locale per fumare. Una volta fuori, accende la sua Marlboro e aspira avidamente. Dopo poco, qualcuno gli picchietta la spalla.

"Ciao", dice la ragazza alta che ha di fronte.

"Ciao."

La ragazza ride. "Non mi riconosci?", gli chiede.

Enea riesce solo a sorridere confuso.

La ragazza lo fissa divertita. "Sono Beatrice, la dottoranda del Professor Simeoni. Vi seguivo io in laboratorio."

"Non ti avevo proprio riconosciuta", e si tocca la fronte imbarazzato.

"Mi hai sempre visto con il camice e con gli occhiali in effetti."

E sei parecchio carina senza, pensa lui studiandola.

"Sei qui da solo?"

Enea annuisce aspirando il fumo. "I miei amici avevano altri impegni."

"Anche io sono qui da sola. È la prima volta che li sento ed ero curiosa. Tu?", chiede Beatrice sistemandosi i lunghi capelli castani.

Enea fa cenno di no con la testa. "Sarà la quinta volta che vengo a un loro concerto", e ride.

Lei annuisce senza smettere di toccarsi le punte dei capelli e dopo diversi secondi di silenzio imbarazzante, aggiunge: "Ti va se ti offro da bere? Sto morendo di sete."

"Scherzi? Offro io", risponde subito lui gettando la sigaretta non ancora finita.

Beatrice si avvia verso la porta. Ed Enea la segue facendo cadere gli occhi su quei fianchi formosi che gli dondolano davanti.

In quel momento Andrea sta brontolando. "Io domani mattina devo aprire il negozio."

"Mamma mia che noia. Andiamo via presto, promesso", risponde Nicole ignorando i sensori di parcheggio che suonano all'impazzata.

"Attenta che c'è un muretto dietro!", esclama Andrea notandoli invece.

Nicole tira il freno a mano facendo sobbalzare la macchina. "Tutto calcolato bellezza", dice girando la chiave.

Andrea alza gli occhi al cielo. "Non potevi venire con loro due e basta?", chiede.

Nicole si tocca il petto facendo finta di essere stata colpita al cuore. "E quando devo andare in bagno chi mi tiene la porta? Lo sai che ho paura delle serrature."

"A questo servono le amiche", aggiunge Ludovico apparendo tra i due sedili anteriori.

Andrea sospira e scende dall'auto rassegnata. "Il primo giro lo pagate voi", precisa.

"Ci divertiremo!", esclama Dario battendo le mani.

Andrea entra nel locale seguita dagli altri e si dirige subito al bancone del bar senza togliersi la giacca. La sua idea è stare fuori dal locale il più possibile.

"Cosa volete?", chiede Ludovico appoggiandosi al bancone.

"Mojito", risponde subito Dario.

Nicole si infila fra i ragazzi. "Anche per me. C'è il pienone!"

Andrea fissa un punto nel vuoto. "Birra piccola."

"Ehi Andre, hai più sentito quell'idiota?", chiede Ludovico fissandola.

Andrea si volta di scatto. "Cazzo dici? E comunque quell'idiota è un tuo amico", risponde stizzita.

Ludovico le fa l'occhiolino. "Sai che ho sempre preferito te."

Quando il cuore franaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora