Capitolo 3

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Aizawa:"Bakug..."

Il biondo era letteralmente scappato dalla classe quando notò che per l'ora e mezza successiva, del rosso non c'era più traccia...

Aveva cercato di resistere il più a lungo possibile, aveva cercato di stare calmo, di concentrarsi su ciò che il verdino mediante dei bigliettini, e sotto lo sguardo chiaramente infastidito del bicolore, gli continuava a scrivere...ma sapeva che prima o poi sarebbe finita così...

Kacchan calmati...
Kacchan aspetta...
Kacchan vedrai che torna...

Sempre le stesse frasi e la stessa raccomandazione che ormai gli usciva dalle orecchie...

Io vado...

Gli aveva scritto solo quello  prima di prendere la porta, sotto gli occhi dell'intera classe e letteralmente scappare, nonostante fosse stato richiamato anche da un ormai rassegnato Aizawa sensei...

Aspettare seduto in quella classe era la peggior tortura che avesse potuto ricevere...

Senza contare il senso di colpa che si portava dentro per averlo ferito, seppur non avesse preso lui l'iniziativa...

Quel bacio...

E chi se lo sarebbe mai aspettato che quella comparsa avrebbe avrebbe avuto il coraggio di fare un'azione del genere?
Chi si aspettava che avrebbe corso un rischio enorme, con il suo fidanzato a pochi passi da lui...
Chi si aspettava che avrebbe appoggiato quelle labbra così diverse da quelle del rosso sulle sue, e che gli avrebbe regalato un bacio che anche se durato pochi secondi, lo aveva fatto tremare e confondere così tanto e così in fretta...

Perché poi lui aveva risposto a quel bacio...

Ed era stato talmente naturale, che solo in quel momento si rese conto effettivamente di quello che aveva fatto...

Si era affidato a lui...
Si era aggrappato a quell'alpha nonostante i feromoni del rosso che pian piano si erano fatti strada fino a lui...
Si era ancòrato a quel corpo, lasciando il suo alpha interno gioire per quel contatto tanto inaspettato, quanto necessario...

E per qualche secondo aveva chiuso gli occhi...e se lo era goduto...

Si...

Si era goduto quel bacio delicatissimo, estraniandosi dalla realtà che lo circondava...
Estraniandosi dalle preoccupazioni per gli esami che si sarebbero svolti a meno di un mese...

Estraniandosi dalla tensione e dall'ansia che come i suoi compagni si portava dentro, specialmente nell'ultimo periodo...
Lasciando che scivolassero via, lasciando che quella tensione e quella stessa ansia, lo abbandonassero, regalandogli qualche secondo di tranquillità..

E si odiava per questo...

Si sentiva confuso, si sentiva sbagliato, si sentiva....perso....

Completamente perso....

Come fosse al limitare di un bivio...

Come se fosse in procinto di scegliere...

Non aveva mai avuto dubbi in quei tre anni in accademia...
Kirishima era sempre stato al suo fianco, fin da quando ci aveva messo piede...
Lo aveva sempre sostenuto, lo aveva sempre difeso e dal racconto del nerd, era letteralmente impazzito quando era stato rapito dai villain...

Izuku ed Eijirou erano stati i primi a pensare a lui, convincendo anche Todoroki, Iida e Yayorozu a venire a salvarlo...

E da quell'avvenimento, il rosso si attaccò ancora di più, tanto che alla fine, si confessò...

E con molta, molta pazienza alla fine il biondo si convinse...

Non avrebbe mai rinunciato a lui...non avrebbe mai rinunciato ad una delle uniche persone che alla fine lo aveva accettato per com'era...

Senza contare che da quando stava con lui, aveva imparato a vedere anche gli altri sotto una luce diversa...

Lo aveva aiutato tanto e ora...era il rosso ad aver bisogno di sostegno, ad aver bisogno di aiuto e cascasse il mondo, lo avrebbe fatto...

Riprese a camminare velocemente verso la sua destinazione, seriamente intenzionato a chiarire quella faccenda ma fermandosi poco dopo, quando girato l'angolo vide proprio colui che aveva scatenato quel putiferio...

Shinso Hitoshi stava percorrendo quello stesso corridoio in direzione opposta, con il morale chiaramente a terra...

E notò immediatamente qualcosa che inconsciamente lo allarmò più del previsto...

Una camicia bianca, che evidenziava un fisico che non avrebbe detto potesse nascondere, lasciata leggermente aperta appena sotto al collo, con le maniche della stessa arrotolate fino ai gomiti, la fibbia della cintura che faceva da stacco tra i colori dei jeans scuri ma aderenti, che fasciavano le sue gambe così perfettamente da lasciare poco spazio all'immaginazione...

E un borsone semi nascosto, portato in spalla da quell'alpha che appena lo vide, si fermò...

Passarono due minuti buoni solo a guardarsi l'un l'altro prima che lo stesso viola riprese a camminare a passi lenti e cadenzati, passandogli a pochi centimetri di distanza dalla sua spalla destra, tenendo però sotto controllo i suoi feromoni...

Ma nonostante quello sforzo, l'odore di lavanda dell' altro lo colpì comunque, facendolo deglutire...

Shinso Hitoshi....

Non conosceva quasi nulla di lui....eppure...

Non gli era del tutto indifferente...

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