2. so, you are Kyla?

13.6K 336 162
                                    

Quando arriviamo in quella che dev'essere la casa dei Wood, quasi mi cade la mascella a terra.

«Stai scherzando?!.» mi giro verso mia madre e lei sorride.

«Te l'ho detto. Mi vogliono bene qui.» cazzo, si vede.

Mi farò spiegare il perché più tardi.

«Signora Verity, signorina Verity, vi accompagno.» l'autista che non vuole rivelarmi il suo nome, ci accompagna all'ingresso di quella straordinaria villa, sbattendo la maniglia sulla porta.

Subito dopo apre quello che sembra essere un maggiordomo, facendoci segno con la mano di entrare.

Cazzo.

È tutto così...da ricchi.
Non potrei spiegarlo in altro modo.

 E' tutto cosi costoso, sto respirando aria costosa.

È una chiara ostentazione di lusso.

Insomma, andiamo, chi farebbe mai il pavimento in marmo bianco lucido? posso persino specchiarmi.

Alzo lo sguardo e noto che il pavimento non è la sola cosa lucida come uno specchio in questa casa, perché c'è anche un bel lampadario di cristallo, che sono sicura che sarà costato centinaia di migliaia di dollari.

Mentre il maggiordomo e mia madre parlano di cose a cui non sono interessata, sporgo la testa più in là della parete, per vedere che stanza si nasconde dopo.

E come pensavo, c'è la cucina.

Che non è una cucina qualunque, ovviamente.

Isola centrale in marmo nero, sgabelli in pelle con gambe argentate decorate, luci a incasso nel soffitto...

Sembra di essere in un film.

«Oddio Anna! finalmente sei qui.» torno nell'ingresso e subito noto una donna dall'apparente giovinezza, che saluta mia madre con un abbraccio, e poi si concentra su di me.

«E tu sei sicuramente Kyla.» mi accoglie con un sorriso molto confortante, che ricambio

«Esatto.» dice mia madre portandomi un po' avanti, per farmi presentare.

«Salve, sono lieta di conoscerla. Ha una casa stupenda.» la donna davanti a me ride, regalandomi un altro di quei preziosi sorrisi.

«Ti prego dammi del tu, non farmi sentire vecchia. E grazie, la casa l'ho arredata di tutto punto io.» mi ritrovo a sorridere.

È una donna stupenda.

Ha i capelli biondi corti ondulati, gli occhi di un colore indefinito...quasi ghiaccio.

Uno spettacolo.

Indossa un tubino nero con una striscia bianca laterale che la fascia alla perfezione.
Non so perché ma indossa anche i tacchi...in casa sua?

«Allora, la casa dove alloggerete è proprio qui accanto. Abbiamo preferito non invadere i vostri spazi, visto che siete appena arrivate.» lei esce e ci fa segno di seguirla.

I nostri spazi o i vostri?

Quando usciamo da quella casa, mi accorgo dell'enorme piscina e del super curato giardino.

Praticamente attaccata alla reggia, adesso la chiamerò così, c'è questa villetta dove a quanto ho capito abiteremo noi.

E...porca merda.

È stupenda, super spaziosa, con gli arredamenti in legno che creano un'aria molto confortevole.

«Anche questa l'abbiamo fatta fare qualche anno fa, quando ho capito che mi sarebbe servita una mano in più...e ho subito pensato che potesse piacerti, perciò è tua.» consegna a mia madre un mazzo di chiavi, poi si gira verso di me e fa lo stesso.

Sweet HellDove le storie prendono vita. Scoprilo ora