3. You're an asshole

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Sono in soggezione da quando Alexander è entrato in questa stanza, onestamente penso anche che si noti.

«Allora, Kyla, sei contenta di essere qui?.» quasi mi strozzo quando Eva mi fa questa domanda, portando gli occhi di tutti i presenti su di me.

«Oh, ehm, si, credo di si. Al momento devo ancora metabolizzare.» cerco di sorriderle per non farle vedere quanto in imbarazzo io sia.

«A proposito, perché sei qui?.» mi chiede Alexander a bruciapelo, come se gli dessi fastidio, spiazzandomi completamente.

«Alexander.» lo richiama suo padre in tono risoluto.

«No, va bene. Onestamente non lo so neppure io, ma se ti do fastidio me ne vado. Oh, giusto, purtroppo non posso.» sono sarcastica e anche troppo nervosa per fare una conversazione da persona matura.

«Si, in effetti mi dai fastidio.» ah ecco, il carattere difficile.

«Tu sei quello simpatico della famiglia, immagino.» lo prendo in giro mentre continuo a massacrare il pollo che ho nel piatto con la forchetta.

«Hai indovinato.» risponde con un ghigno sul volto, e Aiden ride, portando l'attenzione su di se.

«Scusate.» dice, continuando a mangiare soffocando le risate.

«Kyla, scusa mio figlio per il suo comportamento.» io faccio un gesto con la mano, minimizzando l'accaduto.

«Non preoccuparti.» continuo a mangiare sotto i sussurri fastidiosi di Alexander, tra cui:

«Da quando i domestici danno del tu a mia madre?.» ma decido di lasciarlo perdere.

Non cadrò nelle sue trappole.

Tutti continuano a conversare tranquillamente mentre io devo tenere a bada i miei istinti omicidi.

Poi incrocio lo sguardo di James, che con le labbra mi mima: "tutto ok?", io annuisco in risposta.

«Io però, a differenza tua fratello, penso che una ventata di aria fresca ci faccia bene.» dice James facendomi l'occhiolino.

Ma non mi passa inosservata la sua espressione provocatoria.

Sua madre e suo padre concordano, e ovviamente mia madre non potrebbe che esserne più felice.

«Si hai ragione James, ci farà sicuramente bene.» un lampo strano passa dagli occhi di Aiden che guarda Noah.

Mi sento dentro la vasca degli squali.

«Ragazzi...» Eva cerca di farli tornare su un altro argomento, che però non sembra attirare la loro attenzione.

«Voi dite? perché l'aria fresca a volte può diventare aria contaminata.» Alexander ribatte, appoggiando la schiena sulla sedia.

Stanno parlando in un modo incomprensibile.

«Adesso basta.» Eva li fa zittire, scusandosi per l'ennesima volta.

Quando -finalmente- la cena finisce, io esco mentre mia madre parla con i signori Wood.

«Tutta sola? non è molto saggio.» James si siede accanto a me e io mi sposto.

«Oh oh, la ragazzina è arrabbiata.»

«Cos'è tutta questa cazzata? mi prendete in giro per tutta la cena, vi sto antipatica senza un apparente motivo. Cosa sta succedendo?.»

«Succede che non ci piace la gente nuova.» Noah esce da un lato della casa del tutto oscurato.

«Sappiamo essere alquanto...stronzi, giusto?.» dice stavolta Aiden, uscendo da un altro lato  totalmente al buio.

Ma si, dai, giochiamo a nascondino.

Sweet HellDove le storie prendono vita. Scoprilo ora