I can't.

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«Alexander, porca puttana, ti fermi?.» Alexander esce fuori casa, pronto a dirigersi chissà dove.

«Stai avendo una reazione completamente esagerata.» lui a questo punto si gira, mi guarda e prendendomi per il braccio mi porta nel retro della casa, allo scuro da tutti.

«Una cosa ti avevo detto, una fottuta cosa. Non giocare con James e tu cosa fai? ti stai nel letto di mio fratello con lui praticamente nudo.» ma sta scherzando vero? ditemi che adesso spunta una telecamera che mi dice che tutto questo è un fottutissimo scherzo.

«Qui mi sa che la situazione va ben oltre James, o mi sto sbagliando?.» lui si avvicina più a me.

«Che fai?.» gli chiedo, inchiodata al muro dal suo sguardo, più che dalle sue mani.

«È che...porca puttana.» penso che questa diventerà una delle mie parolacce preferite.

«Non...non posso proprio.» si stacca da me.

«Facciamo così, tornado, io e te facciamo finta di non esistere l'uno per l'altro, va bene? solo per le gare ci rivolgiamo la parola, qua a casa non siamo nessuno. Io non esisto per te e tu non esisti per me, altrimenti credo di non riuscire a sopportare tutto questo.»

«Tutto questo? starmi vicino ti provoca così tanto disgusto? fai sul serio?.»

«Fidati, se davvero sapessi cosa mi provoca la tua vicinanza, scapperesti a gambe levate.» per qualche strana ragione, speravo dentro di me che lui non fosse del tutto nauseato dalla mia presenza, ma adesso sono sicura che non c'è la minima speranza.

«Sei proprio un bastardo.»

«Lo faccio per il bene di tutti.» lo mando a quel paese con la mano e mi dirigo verso la casa.

Entro spedita verso la camera di Aiden.

«Dammi le chiavi della tua macchina.»

«Oh non prendiamo la mia macchina oggi, è dal meccanico, prendo quella di Alexander.»

Cazzo, cade proprio a pennello.

Vedo le chiavi sulla sua scrivania, le fisso e anche Aiden si accorge del modo in cui le fisso.

«Nonono! non provarci nemmeno!.» ci buttiamo entrambi a capofitto su quelle dannate chiavi, ma riesco a vincere io, e corro più veloce che posso verso il garage dove tutti tengono le loro macchine.

Saluto Eva che sta raccogliendo i fiori in giardino.

«Kyla! Alexander mi ucciderà!.» ormai è troppo tardi.

Con il telecomando ho aperto la fantastica Porsche nera che appartiene a quella testa di cazzo di Alexander ed entro dal lato del guidatore.

«Allora? sali o no?.» lui sospira.

«Se devo morire oggi, almeno morirò dopo essermi fatto un giro sulla sua Porsche.» io rido.

In quel preciso istante vedo un Alexander, stressato, che si butta in piscina, inconsapevole di chi sta per guidare la sua amatissima macchina.

«Oh cazzo! c'è Alexander.» Aiden si accascia sul sedile in pelle, imprecando sotto voce.

Io invece abbasso il finestrino.

«È una bella giornata, vero Eva?.» Eva è proprio accanto ad Alexander, chinata per fargli vedere i fiori, e proprio quando gli occhi del moro cadono su di me, sbianca.

«Aiden! ti uccido!.» Alex esce dalla piscina venendoci incontro ma io salutandolo con la mano, sfreccio via, lasciando dietro di me un Alexander scioccato e arrabbiato allo stesso tempo.

Sweet HellDove le storie prendono vita. Scoprilo ora