1. it's just the beginning

27.7K 384 135
                                    

No no no no!

Non può davvero succedere.

«Capisco quanto potrà essere complicato ma sono sicura che ti troverai bene.» è la solita stronzata che dicono tutti i genitori ogni volta.

«Stai scherzando, vero?.» ripeto, per quella che penso essere la quinta volta.

«No,Kyla, no.» è palesemente esausta di ripeterlo ma non mi importa.

«Senti, da quel che so i miei capi hanno dei figli, ti aiuteranno sicuramente loro ad ambientarti.» io annuisco quasi sul punto di piangere dal nervoso.

Contrariamente a come qualcuno pensa, io amo la mia vita cosi com'è, monotona eccetera.

Non la cambierei per nulla al mondo.

Ma a quanto pare, a mia madre non importa.

Lei prova a dirmi qualcos'altro, ma io la blocco sul nascere alzandomi dalla sedia e correndo in camera mia.

Cerco di restare calma, cacciare in dietro le lacrime, ma è difficile.

Devo fare mente locale, ma da sola non ci riuscirò.

Infatti chiamo immediatamente le mie migliori amiche.

«K, cosa c'è?.» Matilde vedendomi piangere, si allarma all'istante, mentre ancora aspettiamo che sua sorella, Stasia, si colleghi alla chiamata.

«Te lo spiego quando c'è anche Stasia.» lei annuisce e un attimo dopo sua sorella, dalla camera del suo ragazzo, si connette.

«Oddio tesoro, cosa è successo?.» io perciò tiro su col naso e comincio a raccontare.

«Poco fa mia madre mi ha detto che dobbiamo trasferirci a causa di un'offerta di lavoro.» loro in un primo momento si bloccano, poi sospirano e infine mi incitano a continuare.

«Mi ha detto che è un'azienda prestigiosa dove pagano bene, lei dovrebbe tipo fare la segretaria.» farfuglio, in preda alla disperazione.
Le vedo annuire, attente.

«Poi mi ha detto che mi troverò bene perché i figli dei proprietari mi aiuteranno ad ambientarmi.» loro continuano ad ascoltarmi e noto una piccola lacrime sulla guancia di Matilde.

«Non piangete per favore.» mormoro, poggiando il cellulare per asciugarmi gli occhi.

«Quando parti?.» mi chiedono.

«Mi pare di aver capito domani sera.» Stasia si accende come una lampadina.

«Organizziamo una festa per la tua partenza.» io provo ad esprimere il mio dissenso ma Matilde mi ferma.

«Non accettiamo un no come risposta, K. Stasera faremo la miglior festa che si sia mai vista, te lo prometto.» mi butto sul letto, esausta della situazione e annuisco.

«Fate questa pazzia.»

***

«Quando vi ho dato il permesso non pensavo che invitaste tutta la scuola!.» quando arrivo a casa delle mie migliori amiche, quasi non riesco a vederle per tutta la gente che c'è.

«Non avevi specificato la quantità di persone e abbiamo fatto di testa nostra.» Stasia alza le spalle, come se fosse cosa da niente.

«Va bene.» annuisco e sorrido.

«Rendiamo questa serata indimenticabile.» mormoro, e subito dopo mi butto in piscina.

Le mie amiche mi guardano incredule, e come loro, anche il resto dei presenti.

Ma quando un ragazzo mi segue in piscina, lo fanno tutti.

E l'imbarazzo per il gesto, fuori dagli schemi appena compiuto, svanisce.

Sweet HellDove le storie prendono vita. Scoprilo ora