Where are we?

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Mi alzo prima che la mia sveglia suoni.

Ho fatto un sogno di merda.

Tutto per l'agitazione di questi ultimi giorni, e ovviamente dormo male.

Mi vesto e inizio a truccarmi, pronta ad andare a scuola.

Sono già tutti operativi, quindi sono sicura che in cucina non sarò sola.

Infatti, quando scendo, la prima che vedo è Marisa.

Poi seguono Mike ed Eva che stanno facendo colazione.

E infine i fratelli Wood, tutti presenti.

Ovviamente, nemmeno mi stupisco più, mia madre non è presente.

«Buongiorno Kyla.» Eva mi saluta agitando la mano e quasi tutti la imitano.

Alexander mi fa l'occhiolino seduto sul divano, con il computer sulle gambe.

Ha solo il sotto della tuta addosso, e non potrebbe essere più bello di così.

«Buongiorno a tutti.» Marisa mi passa un bicchiere di succo.

Il mio preferito, quello all'arancia.

«Grazie mille, potevo farlo da sola, però.» lei mi liquida con un gesto della mano e io le sorrido.

«Kyla, puoi venire un attimo?.» Alexander mi chiama e io stranita, vado da lui.

«Si?.»

«Resta a casa oggi, non andare a scuola.» io corrugo la fronte.

«E perché?.» gli chiedo e lui i sorride.

«Ti ricordi quando ti dissi che ti avrei portata in un posto?.» annuisco.

E' stato più o meno una settimana fa.

«Bene, oggi andremo in questo fatidico posto.» io cerco di trattenere la mia curiosità

«Ma devo seguire le lezioni...non posso saltarle a mio piacimento.»

«Certo che puoi. Inventa che stai male ed esci con me.» sbuffo una risata e poso la borsa.

«Mi hai convinta.» lui chiude il computer.

«Ragazzi oggi non vengo.» avviso Noah e James.

Loro fanno passare lo sguardo tra me e Alexander, poi si guardano tra di loro e sollevano un sopracciglio.

Fanno tutto in contemporanea, quasi mi spaventano.

«Non dovete andare?.» Alexander quasi li caccia di casa e loro ridono.

«Devi essere più gentile con le persone.» mi giro e guardo seria Alexander.

«Io e la parola "gentile" non possiamo stare nella stessa frase.» annuncia, con altrettanta serietà.

«Con me però sei gentile.» incrocio le braccia al petto e lo guardo dal basso.

«Con te è diverso, e lo sai.»

«Mi vesto e usciamo.» annuisco e mi siedo dove prima stava lui.

Afferro il suo computer e scrollo un po' le ultime notizie, per passare il tempo in attesa di Alexander.

«Andiamo?.» Alexander fa nuovamente il suo ingresso in cucina, vestito interamente di nero.

Queste magliette strette che indossa gli fasciano ancora di più i muscoli.

«Andare dove?.» Eva si intromette nella nostra conversazione e io sbianco.

«Devo...andare a lasciare degli appunti ad una mia amica che non sta tanto bene.» lei annuisce e sembra cascarci in pieno.

Sweet HellDove le storie prendono vita. Scoprilo ora