so, you are Kyla?

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Quando arriviamo in quella che dev'essere la casa dei Wood, quasi mi cade la mascella a terra.

«Stai scherzando?!.» mi giro verso mia madre e lei sorride.

«Te l'ho detto. Mi vogliono bene qui.» cazzo, si vede.

Mi farò spiegare il perché più tardi.

«Signore Verity, vi accompagno.» l'autista che non vuole rivelarmi il suo nome, ci accompagna all'ingresso di quella straordinaria villa, sbattendo la maniglia sulla porta.

Subito dopo apre quello che sembra essere un maggiordomo, facendoci segno con la mano di entrare.

Cazzo.

È tutto così...da ricchi.
Non so spiegarlo con altre parole ma è tutto cosi costoso, sto respirando aria costosa.

È una cazzo di reggia, all'interno è tutta bianca e nera, al momento riesco a vedere solo l'ingresso, dove siamo adesso, e la cucina.

Sembra di essere in un film.

«Oddio Anna! finalmente sei qui.» una donna dall'apparente giovinezza, saluta mia madre con un abbraccio, per poi concentrarsi su di me.

«E tu sei sicuramente Kyla.» mi accoglie con un sorriso molto confortante, che ricambio

«Esatto.» dice mia madre portandomi un po' avanti, per farmi presentare.

«Salve, sono lieta di conoscerla. Ha una casa stupenda.» la donna davanti a me ride, regalandomi un altro di quei preziosi sorrisi.

«Ti prego dammi del tu, non farmi sentire vecchia. E grazie, la casa l'ho arredata di tutto punto io.» mi ritrovo a sorridere.

È una donna stupenda.

Ha i capelli biondi corti ondulati, gli occhi di un colore indefinito...quasi ghiaccio.

È uno spettacolo.

Indossa un tubino nero con una striscia bianca laterale che la fascia alla perfezione.
Non so perché ma indossa anche i tacchi...a casa sua?

«Allora, la casa dove alloggerete è proprio qui accanto.»lei esce e ci fa segno di seguirla.

Quando usciamo da quella casa, mi accorgo dell'enorme piscina e del super curato giardino.

Praticamente attaccata alla reggia, c'è questa villetta dove a quanto ho capito abiteremo noi.

E...porca merda.

È stupenda, super spaziosa e con lo stesso arredamento della loro casa.

«Anche questa, l'abbiamo fatta fare qualche anno fa, quando ho capito che mi serviva una mano in più...e ho subito pensato che potesse piacerti, perciò è tua.» consegna a mia madre un mazzo di chiavi, poi si gira verso di me e fa lo stesso.

«Per te ho pensato anche a un portachiavi, non so se possa piacerti.» quando noto quello che è il suo regalo, mi scoppia il cuore di gioia.

È un libro aperto, dove in una pagina c'è scritto qualcosa in spagnolo che non capisco.

«Oh, c'è scritto "inizia la tua storia"...ti piace?.» mi chiede, quasi preoccupata per la mia reazione.

«Lo adoro...» lascio in sospeso per farmi dire il suo nome è stavolta fortunatamente funziona.

«Eva. Eva Wood.» io annuisco sorridendole e metto le chiavi nella tasca.

«D'accordo...adesso vi lascio il tempo per prepararvi, quando sarà il momento verrà un maggiordomo ad avvisarvi, nel frattempo potete anche ambientarvi, andare in giro per casa...fate come se foste a casa vostra. A proposito mio marito verrà un po' tardi stasera a causa del lavoro, ci scusiamo per non avervi accolte tutti e due.» mia madre le dice che non deve preoccuparsi e subito dopo Eva va via.

Sweet HellDove le storie prendono vita. Scoprilo ora