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-Quindi Nayeon ha ripreso a fornirvi le macchine?- domandò Minhyuk stupito.

-Sarà la buona influenza di sua cugina. Come si chiama...

-Sana.

-Esatto, Sana. Che te ne pare? Non male, eh?

-Non il mio tipo. Per te sono tutte il tuo tipo.

-Quasi tutte.

-Giusto, apparte tua sorella.

-E Tracy del liceo, Jessica della libreria e quella ragazza inquietante del bar del parco.

-E Nayeon? Non l'hai nominata.

-Credo sia sottinteso che non mi metterei con la mia peggior nemica.

-E sua madre?

-Jieun è una donna bella, single, di successo... Ma è la madre di Nayeon. Nonostante l'idea di diventare la sua matrigna mi diverta, non sono interessata a Jieun da un punto di vista romantico.

-Sei proprio come Nayeon.

-Ti prego non dirmi una cosa del genere!- esclamò Jeongyeon.

-Entrambi non provate sentimenti romantici. Tu chissà perché, lei lo sappiamo per cosa—

-Lo sappiamo? Io non so niente.

-Dai... La questione del padre.

-Oh... Sì, certo.

7 giugno 1998

Nayeon aveva solo cinque anni quando suo padre cominciò a passare le giornate a letto. La bambina non sapeva perché ma non ci aveva fatto nemmeno troppo caso, dato che il suo papà si comportava sempre normalmente con lei.

-Papà! Guarda cosa ho disegnato!- esclamò la bambina felice portando il disegno a suo padre che si trovava in ospedale per riposare meglio, come le aveva detto sua madre.

-È stupendo, tesoro!- disse l'uomo vedendo il disegno di una bambina che aveva in mano un palloncino e con l'altra stringeva la mano del padre. -Appena mi sarò riposato, te ne comprerò uno.

-Davvero!? Papà sei il migliore!

Nayeon salì sul letto e si stese sul padre abbracciandolo forte.

-Nayeon!- urlò sua nonna. -Scendi! Finirai per ammazzarlo!

-Mamma... Non esagerare.- la rimproverò il padre.

-Ma... È un abbraccio. L'amore non fa sempre bene?

La donna sospirò. -Andiamo, Nayeon. Lasciamo riposare papà.

-Ciao papà, tornerò domani dopo scuola.

-Mi raccomando, studia duro così poi prenderai la mia azienda.

-E lavoreremo insieme!

-Sì.- L'uomo sorrise. -Lavoreremo insieme.

10 giugno 1998

-Mamma! Perché non possiamo andare da papà?- domandò la bambina pestando con i piedi a terra.

-Nayeon... Papà... Lui... Non c'è più.

-Dov'è andato?- domandò confusa la bambina.

Jieun stava facendo del suo meglio per trattenere le lacrime. -Lui... È volato in cielo, Nayeon.

Il suo papà le aveva promesso che le avrebbe portato un palloncino e poi era stato lui a volare in cielo come un palloncino. Gli occhi della bambina si riempirono di lacrime. Era tutta colpa sua. Era stata lei ad abbracciare suo padre. Sua nonna gliel'aveva detto che l'avrebbe ammazzato col suo abbraccio. Perché non l'aveva ascoltata? L'amore non è sempre buono. Come aveva fatto ad essere così cattiva e ad aver ucciso suo padre con l'amore? Per colpa sua e del suo stupido affetto aveva perso la persona più importante della sua vita.

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-Miyeon?- domandò la ragazza davanti alla porta.

-Sì... Ci conosciamo?

-Sono un'amica di Sana. Piacere, Tzuyu.

La ragazza le strinse la mano. -Miyeon.

-Sì, lo so.

-Giusto.

-Sono io ad aver dato in affitto l'appartamento a Sana. Lei è a lavoro e volevo assicurarmi che fosse tutto in ordine.

-Oh, grazie. È carino da parte tua.

-Tu per caso sei lesbica?

-Oh? No... Sono bisessuale.

-Interessante... Allora ci vediamo.

-Sì...- Quando Tzuyu fu lontana, Miyeon entrò in casa. -Che ragazza strana...

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-Jeong, ho una proposta da farti.

-Spara.- disse la sorella concentrata al computer.

-C'è questa ragazza carina che si è appena trasferita da Los Angeles, è un'amica della cugina di Nayeon.

-Mh mh?

-Perché non ci esci una sera?

La ragazza sospirò. -Hai parlato con Minhyuk? Non sono interessata ad una relazione al momento.

-Puoi anche solo andarci a letto.- Tzuyu fece spallucce.

-Mh... Tu non ti interessi mai di me. Vuoi che perda la testa per me come quando ti volevi vendicare di Brittney?

-Era solo una proposta. Perché devo sempre avere doppi fini?

-Perché sei Tzuyu.

-Dannata reputazione. Okay, voglio che perda la testa per te.

-Qualche motivazione in particolare?

-Non mi è particolarmente simpatica, tutto qui.

-D'accordo. Entro ventiquattro ore sarà ai miei piedi.

-Quindi questa è la tua amica?- domandò Nayeon guardando la ragazza davanti a lei.

-C'è qualcosa che non va?- le domandò Miyeon.

-No, mi sembra di averti già vista...

-Miyeon lavora con me, forse l'hai vista quando venisti a Los Angeles.

-Non credo di poter ricordare una cosa del genere ma è possibile. Quindi, sei venuta a gestire il negozio qui a New York?

-Esatto.

-Okay, bene. Io sto lavorando quindi...

-Oh... Certo. Ciao allora.- Miyeon e Sana uscirono dallo studio. -Mi ha cacciata?

-Non farci caso. Nayeon è particolare.

-D'accordo, allora torniamo a casa?

-Andiamo. Anzi, aspettami giù e prenota un taxi, vado a prendere la borsa.

Miyeon prenotò un taxi mentre scendeva giù.

-Salve, non sapevo che Nayeon avesse finalmente preso dipendenti carine.

-Oh? No, non lavoro qui.

-È un peccato. Jeongyeon Yoo.- disse la ragazza allungando la sua mano.

-Miyeon Cho.

-Quindi, che ci fa una bella ragazza come te qua?

-Sto aspettando una mia amica.

-Perché invece non andiamo a prenderci una cosa insieme?

-Hey Miyeon, eccomi! Ciao Jeongyeon.

-Oh ciao Sana.

-Vi conoscete?- domandò Miyeon.

-Sì, siamo socie ora.

-Sana, ti dispiace se...

-Oh, sì, vai. Ci vediamo domani a pranzo. Domani mattina devo uscire presto.

-Per fare cosa? Leccare i piedi di quella—

-Non parlare così di Nayeon, Jeongyeon.

Jeongyeon roteò gli occhi. -Vogliamo andare?

pensavo di aver già pubblicato il passato di Nayeon
ed invece... 🥺

Business women|2YEON|ITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora