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Nayeon si preparò per andare a riprendere le sue macchine. La madre le aveva dato i soldi necessari per l'acquisto di ognuna e la ragazza era sopresa dal fatto che davvero avessero tutti quei soldi solo per un errore della banca. Era convinta che ci fosse sotto qualcosa e, probabilmente, come al solito, Jeongyeon ne sapeva qualcosa. Avevano rapinato una banca? Ucciso un vecchio ricco? La ragazza continuò ad elaborare varie teorie, tra cui quella che Jieun e il signor Smith fossero amanti, ma la cancellò immediatamente; se fosse stato così, le macchine gliele avrebbe date senza problemi.

-Un compagno all'improvviso? Starà sfruttando un uomo?- domandò ad alta voce.

Richard aveva le risposte alle sue domande ma non avrebbe parlato per paura di essere licenziato.

-Siamo arrivati, sinorina.

-Aspettami qua.

-Certamente.

Nayeon aprì lo sportello e mise sulla strada il suo tacco dieci. Cominciò a camminare verso casa del signor Smith e citofonò. Le aprirono subito e la ragazza potette passare.

-La signorina Im?- domandò una donna.

-Sì, sono io.

-Venga, il signor Smith la sta aspettando di là.

Nayeon camminò per il grosso salone di quella villa e vide un uomo sui sessanta seduto con la pipa in bocca. Che pessimo gusto...

-Buongiorno.

-Buongiorno. Si sieda.- Nayeon fece come le fu detto e si accomodò sulla poltrona di fronte il signor Smith. L'uomo la osservò, per poi rimettersi la pipa in bocca. -Dunque sei tu l'artefice di tutto.

-Come, scusi?- domandò subito sorpresa e confusa.

-Il motivo per cui mia figlia non sposerà più Jeongyeon.

-Credo ci sia un errore, sua figlia non sposerà Jeongyeon perché c'è stato un equivoco.

-Mh...- Si portò nuovamente la pipa alla bocca. -Le macchine ormai sono mie.

Nayeon strinse la borsa. -Non capisce? Sono una vittima anch'io. Quelle macchine appartengono a me e mia madre le ha vendute senza il mio permesso.

-Questi sono problemi suoi, ora appartengono a me.

Nayeon fece un respiro profonod. -Mi ascolti, da donna d'affari ad uomo d'affari. C'è qualcosa che posso fare per lei?

-E con quali soldi o conoscenze?

Nayeon aggrottò le sopracciglia. -I miei, le mie.

-Oh... Improvvisamente avete i soldi.

-Io, mia madre e la signorina Yoo siamo cose diverse.

-Stavo per unirmi a Jeongyeon Yoo e diventare una delle persone più ricche del pianeta. Avrebbe giovato sia a me che a lei. Cosa pensa che possa volere ora? Mi lasci tenere le macchine.

-Signor Smith, sia ragionevole. Ho i soldi per ricomprarle. Perché vuole rovinare gli affari a qualcun altro?

-E' così che funziona il mondo degli affari. Dovresti saperlo se ci sei dentro da tanto.

-Esatto, è così che funziona. Allora perché ce l'ha tanto con Jeongyeon?

-Lei, signorina, è un personaggio interessante. Perché non collabora con me?

-No, grazie. Ho già i miei soci che mi causano problemi.

-Ha perso un'occasione. Credo che abbiamo finito la conversazione, signorina...

-Nayeon Im...

-Nayeon, giusto. Non mi dica che non è lei la causa per cui è andato tutto all'aria. Il primo accordo con la signorina Yoo prevedeva che lei riavesse tutte le auto. Non so se siate impegnate in una relazione o siate solo amiche, ma scommetto che è lei la ragione per cui mia figlia non sposerà più Jeongyeon.

-La sa una cosa?- domandò alzandosi. -Si tenga pure le macchine. Insieme alla mia socia, a Jeongyeon e a mia madre ho molti più soldi di lei, non ne ho bisogno. Preferisco fare la carità ad un uomo così povero di carattere che restare qui ad ascoltare come offende me e la mia socia. Jeongyeon è stata fortunata a non avere un avaro come lei come suocero. Ah e chieda a sua figlia se lei fosse felice del matrimonio con Jeongyeon perché, per quanto ne so io, la ragazza è già impegnata. La saluto.- Si girò e si diresse alla porta.

-Tsk. Più soldi di me. Forse un tempo.- commentò l'uomo, ma Nayeon non si girò e continuò ad andare dritta verso la porta e poi alla limosuine.

-Com'è andata, signo-

-A casa Yoo.- disse sbattendo lo sportello.

-Subito.

Passò il viaggio picchiettando con le dita contro lo sportello. La conversazione con il signor Smith l'aveva molto infastidita. Arrivata a casa Yoo, bussò ma non ricevette risposta. Tzuyu sarebbe dovuta essere a casa. Provò di nuovo ma nulla.

-Nayeon?- domandò Jeongyeon uscendo dal portone.

-C'è Tzuyu?

-E' uscita con Sana e Miyeon.

-Ah. Non me l'ha detto.

-Ah, hai parlato con il signor Smith?

-Signore è un eufenismo. Lo odio! Non mi ridarà le macchine ma voleva collaborare con me.

-Forse se avessi accettato te le avrebbe ridate.

-E' un idiota. Pensa solo ai soldi. E' proprio come mia madre. Posso salire? Aspetto Tzuyu sopra.

Jeongyeon sospirò. -D'accordo.

La ragazza fu costretta a risalire e ad aprire la porta a Nayeon. Entrarono entrambe nell'appartamento e Jeongyeon buttò sul bancone le chiavi.

-Non dovevi uscire?

-Volevo fare un salto da Minhyuk o al mio club, poi mi sono ricordata che ci sono sempre le stesse ragazze. Qui ci sei tu che ti lamenti e non hai le tue macchine, è molto più divertente.

-Sei un'idiota anche tu. E' colpa vostra se io ho perso metà delle mie macchine.

-Guarda il lato positivo: hai l'altra metà.

-Vuoi che ti metta le mani addosso?

-Sì, mi piace quando sei violenta.- le sussurrò per provocarla. Nayeon si arrabbiò ancora di più e si trattenne per non picchiarla davvero o non dare un calcio ad una sedia. -Se vuoi ho delle vecchie cose di cui sbarazzarmi. Puoi rompere quelle.- scherzò ancora una volta Jeongyeon.

-Ah... Devo calmarmi... E come se non bastasse mia madre ha improvvisamente soldi che le escono da tutti i pori. Tu ne sai qualcosa?

Non so come sia possibile (mi sto facendo sotto) ma domani inizio l'università
Quindi c'è la possibilità che gli aggiornamenti non saranno molto frequenti
Io comunque proverò ad aggiornare nei giorni free e la sera, dopo aver studiato
Quindi perdonatemi per eventuali errori grammaticali
Aiuto che ansia hahaha

Business women|2YEON|ITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora