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Daiki e i genitori di Sana erano partiti e le due cugine avevano ripreso a lavorare come sempre. Anche Jeongyeon lavorava come al solito e, per come al solito intendo che si trovava con Minhyuk a parlare del più e del meno. Perché stare chiusa in un ufficio se non c'era nessun appuntamento? Non aveva tutti i torti.

-E quindi ti hanno cacciata?- domandò Minhyuk ridendo.

-Non mi hanno cacciata, io me ne sono andata.

-Potevate evitare di fare una scenata come al vostro solito.

-E' che la tua fida... Migliore amica, quel che è, ha bisogno di una lezioncina.

-Jeong, dai, non ti basta il suo compleanno? Ignorala e lei ti ignorerà, vedrai.

-Non ne sarei tanto convinta, conosci Nayeon.

-Sì... E conosco anche te.

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-Mi ha sorpresa il tuo invito a pranzo. Cosa c'è? Gli accordi dell'altra volta sono saltati?- domandò Nayeon di fronte alla sua rivale ma anche socia.

-Nayeon, Nayeon, Nayeon... Chi ti dà il permesso di umiliarmi davanti  a tutti?

-Ti sei umiliata da sola.

-Tsk. E perché mai?

-E' risaputo che sei una playgirl.

-Ma non tutti lo sanno.

-E' un peccato o la tua parte di agenzia sarebbe probabilmente mia.

-Tuttavia, sono qui per darti la possibilità di non farti rendere la vita impossibile. Chiedimi scusa e ci penserò due volte prima di vendicarmi.

-Io chiedere scusa a te? Tu dovresti chiedere scusa a Miyeon in primis e poi anche a me. Se solo tu non fossi nella mia vita...

-E' questo quello che odio. Non sono parte della tua vita ma sono nella tua vita.

Nayeon inarcò un sopracciglio. -Che intendi?

-Che possiamo scegliere di essere parte della vita di qualcuno ma non di essere nella vita di qualcuno.

-Ci è andata male.

-Malissimo, Im. Allora, queste scuse?

-Te le scordi.

-Bene, ti sei scavata la tomba da sola.

-Non è detta l'ultima parola, Yoo.

Detto ciò, Nayeon si alzò e lasciò Jeongyeon pranzare sola.

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-Io mi sono stufata di tua sorella, di come tratta le donne come se fossero oggetti quando anche lei è una di noi. Di come tratta me...

-Beh... Io credo che sarebbe divertente vendicarsi. Un mezzo piano ce l'avrei, ma nulla di eccessivo.

-Ti ascolto.

-Dovremmo trovare qualcuno con cui farle passare la notte o più notti e poi farla lasciare. Jeong impazzirebbe. Sai quanto ci tiene al suo orgoglio e nessuno potrebbe rifiutarla. Per quanto sia un piano stupido, è efficiente.

-Sai, non male come idea. Non include nemmeno esplosivi. Credo sia perfetta.

-Esplosivi? A cosa stavi pensando, Nay?

-Tu cosa pensi che stavo pensando?

-Non importa, procediamo col piano innocuo. Della ragazza me ne occupo io.

-No, lascia fare a me. Conosco una persona perfetta.

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Erano le otto e Tzuyu stava per andare a farsi un bagno, quando qualcuno bussò alla porta. La ragazza sbuffò ed andò ad aprire, trovandosi davanti una ragazza dai capelli corti rosa e una maschera nera. Indossava un vestito blu notte corto ed attillato, abastanza provocante.

-Sei l'amica di Nayeon?

-Non ci definirei amiche ma le dovevo un favore.- rispose la ragazza. -Marylin.

-Tzuyu. Come mai la maschera?

-Jeongyeon conosce un po' tutti. Se mi vedesse, saprebbe che lavoro da Nayeon e potrebbe insospettirsi.

-Ah, quindi sei quella Marylin. Bella voce, mi ricorda quella della mia ragazza.

-Sei fidanzata, Tzuyu?

-Ci stiamo lavorando.

-Bene, dov'è Jeongyeon?

-Credo sia al suo club.

-Non ricordo bene ma non ne ha diversi?

-Di solito è sempre lo stesso. Si chiama Midnight club.

-Ah, sì, capito.

-Falla bere un po'.

-Non ce ne sarà bisogno, vedrai. Ciao.- disse cominciando a camminare verso l'ascensore.

-Probabilmente hai ragione.- sussurrò osservandola camminare via. -Ma a te piace Sana! Smettila di guardare le altre! Vado a farmi una doccia fredda.


-Janet, versami un po' di... Sorprendimi.

-Vedrai che cocktail che ti farò. Hai piani per stasera?

-Nulla di speciale.- disse la ragazza leccandosi il labbro inferiore. -Tu?

-Devo lavorare qui, no?

-O magari potresti staccare un po' prima.

-Tu dici? E perché? Mi servirebbe una motivazione.

-Diciamo che l'ha deciso il capo e su questo non si discute.

Janet fece un ghigno. -D'accordo, capo. Ecco a lei il suo cocktail. Cocktail Janet.

-Allora deve essere frizzante, proprio come te.

Ammassi di giovani che ballavano in quel locale come se non ci fosse un domani, e tra quelli una ragazza dai capelli zucchero filato faceva il suo ingresso. Si guardò intorno e riconobbe subito il suo obbiettivo. Le si avvicinò indiscretamente, domandando alla ragazza dietro al bancone un drink.

-Janet, servi la signorina, offre la casa.- Marylin si era preparata un discorso ma non ce n'era stato bisogno. Jeongyeon aveva già girato lo sgabello e la stava già osservando. -Non ti ho mai vista prima, è la tua prima volta qui?

-Mi serviva un posto in cui riversare le mie delusioni.

-Vedo che siamo in due. Sei sola?

-Tu bevi in compagnia?

-Giusta osservazione. Che te ne pare del mio club?

-E' carino, ma mai quanto il capo.

Jeongyeon fece un ghigno. -Credo che tu mi conosca.

-In realtà no.

-Strano... Il nome Jeongyeon Yoo ti dice qualcosa?

-In realtà no. Piacere

-Il tuo nome...- domandò con fare interrogativo.

-Non ha importanza sapere il mio nome per una notte.

-E tu che vorresti fare questa notte?

-Non so... Bere... Tu avevi in programma altro?

-Ti piacerebbe visitare uno dei miei hotel?

-Possiedi anche hotel? Devi essere ricca.

-Come mai la maschera?

-Rende le cose più eccitanti, non credi?- le sussurrò.

-Sei qui in cerca di prede?

-O predatori... Dipende.

-Janet, chiudi tu il locale.

-Ma Jeongyeon-

-Io e la signorina abbiamo da fare, Janet.

Business women|2YEON|ITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora