12

50 5 0
                                    

-Tzuyu! Che... Sorpresa. Entra.

-Grazie, Miyeon. Come mai non sei al negozio?- domandò la latina accomodandosi in casa di Sana.

-Ho avuto da fare stanotte.

-Ho saputo... Dunque, sono qui per parlare del compleanno di Sana. Abbiamo prenotato un ristorante.

-Ho saputo. Nayeon mi ha inviato un messaggio.

-Ottimo. Allora... Che regalo dovrei farle?- domandò buttandosi sul divano.

-E' difficile quando ha già tutto.

-Già...

-Però ti dirò qualcosa che non tutti sanno: colleziona profumi.

-Profumi?

-Già. Ne ha almeno cinquecento. Ultimamente parlava di un certo... Shumukh.

-Shumukh? Perfetto. Mi sei stata preziosa, Miyeon. Tolgo il disturbo.

-Oh... Okay...

Tzuyu si diresse verso la porta e la aprì, facendo come se fosse a casa sua.

-Ah... E stai attenta a mia sorella. Jeongyeon vuole solo divertirsi.

🫧

-Shumukh... Vediamo...- disse Tzuyu scrivendo sul laptop. Sgranò gli occhi e quasi sputò il suo cuore. -Un milione e cinque!? Sana si dovrà accontentare della torta. Non che non me lo possa permettere ma... Cerchiamo qualcosa di più economico. Lo Chanel numero cinque, ad esempio. Nah... Scommetto che lo ha già...

-Cosa fai ora? Parli da sola?

-Come mai a casa? Non dovresti stare da qualche parte a flirtare con le ragazze?

-Non oggi. Mi vedo con Jieun.

-Oh... Quindi sei venuta a farti bella?- domandò Tzuyu con un sorrisetto.

Jeongyeon roteò gli occhi. -Tu, piuttosto, cosa stai facendo?

-Cerco come diventare miliardaria.

-Ma tu sei già miliardaria.

-Sbagliato. Tu lo sei. Mamma lo è.

-Ti servono dei soldi? Te li presto. Quanto ti serve?

-Un milione e cinquecento mila.

-Tzuyu... In che guaio ti sei cacciata!?

-Hanno beccato me e Minhyuk, vogliono i soldi per tacere.

-Tzuyu...

-No, è solo per un profumo.

-Un profumo? Piuttosto direi una pepita d'oro incastonata di diamanti.

-Beh... Non ti do torto. Ad ogni modo, lasciami sola. Devo vedere cosa regalare a Sana.

-Sana?

-È il suo compleanno tra una settimana.

-Capisco. E da quando ti interessa fare bei regali? Persino a Nayeon non ne hai mai fatti di belli.

-Tsk. La lingerie di Victoria's Secret le è stata molto utile.

-Sì, con il fidanzato che non l'amava e che lei non amava.

-Almeno si sono divertiti.

-Io vado. Farò tardi.

-Non sia mai far aspettare a Jieun.

-Oh. La odio! La odio!- urlò Nayeon nella limousine.

-Che succede, Nay?- le domandò confusa Sana.

-Jeongyeon e mia madre. Jeongyeon continua a lamentarsi nonostante abbiamo trovato un accordo.

-Oh...

-E mia madre dà ragione a lei! Non a me che sono la figlia! A lei!

-Se vuoi posso provare a parlarci io.

-Tsk. Non credo che funzionerà.

-Beh... Tentare non nuoce, no?

-Sì... Giusto...

In realtà a Nayeon non sarebbe piaciuto che avessero ascoltato Sana e non lei ma era anche convinta che era impossibile.

-Signorina Sana, siamo arrivati.- disse Richard.

-Io vado. Ciao Nay.

-Sì, ciao.

🫧

Sana entrò nell'ufficio di Nayeon senza neanche bussare. -Scusa Nay, vado di fretta. Oggi io e Miyeon apriamo lo store a New York insieme.

-Buon per voi.

-Ho parlato con Jieun e Jeongyeon ed è tutto sistemato.

Nayeon smise di fare ciò che stava facendo. -In che senso?

-Nel senso che gli accordi sono sempre gli stessi.

-Ma... Come...

-Come ho fatto? Ho semplicemente detto loro che dovremmo andare d'accordo perché siamo soci. Non ha senso litigare su degli accordi prestabiliti.

-È esattamente quello che ho detto io!

-Oh...

-Non dovevi andare da Miyeon?

-Oh giusto. Allora ci vediamo domani. Ciao Nay.

-Sì, ciao.

Appena Sana fu uscita, Nayeon chiamò la sua nuova assistente. Sì, ne aveva una nuova, Kelly, e le chiese di prendere il controllo per qualche ora. Chiamò subito Richard e si diresse alla sede della compagnia di sua madre e Jeongyeon. Quando l'assistente della madre la fece accomodare, Nayeon sbattette la borsa sul tavolo.

Jieun si sistemò gli occhiali. -Buongiorno.

-Buongiorno un caz*o! Cos'è questa storia che ascoltate Sana ma non me!?

-Calmati, tesoro, io ti avevo ascoltata ed ero d'accordo con te. È Jeongyeon che-

-Ovviamente! È sempre Jeongyeon. A proposito, dov'è? Si sta già ubriacando alle dieci!?

-È in riunione.

-Bene, l'aspetterò.

-Nay, non credo che sia il caso-

Troppo tardi, Nayeon era già uscita e si era diretta al terzo piano. Aveva aspettato mezz'ora circa e poi aveva visto uscire Jeongyeon con degli imprenditori. Appena si allontanarono, si alzò dal divano e si diresse verso Jeongyeon.

-Tu!

-Cosa vuoi?

-Cos'è questa storia che hai ascoltato Sana e non me!? Abbiamo detto la stessa cosa!

-Lei l'ha detto meglio.- disse Jeongyeon iniziando a camminare e Nayeon la seguì.

-Tsk. Il tuo problema non è cosa abbiamo detto ma chi l'ha detto. Il tuo problema sono io.

-Wow. Vedo che l'hai capito.

-E fermati! Io non seguo nessuno!

-Allora la nostra conversazione termina qui.

-È solo perché sono io, non perché io non sia convincente. Semplicemente perché mi odi.

-Cosa fai? Ti stai auto convincendo? Piuttosto, quei signori che sono appena usciti ci hanno invitati venerdì al compleanno della figlia nella casa in campagna.

-Ci? Anche a me?

-Mio malgrado...

-Cerchiamo di andare d'accordo almeno davanti a loro.

-Allora vedi di non starmi troppo attorno.

Detto ciò, Jeongyeon entrò nel bagno e chiuse la porta.

Business women|2YEON|ITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora