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-Non sto giocando. È la prima volta in vita mia che sono seria. Tu stai giocando con me, Nayeon.

La guardava con quegli occhi quasi inespressivi, con le sopracciglia corrugate, scrutando la ragazza davanti a sé.

-Non ti capisco.

-Neanch'io ti capisco. Chi è la ragazza dietro la maschera?

-Jeongyeon, davvero... Non ti piacerebbe, fidati.

-Non importa. Ho bisogno di vederla.

-Jeongyeon, credimi-

-Voglio incontrarla!- urlò violentemente.

Nayeon rimase immobile, era quasi spaventata. -Giurami che non ti arrabbierai.

-La vedo difficile. Sono già furiosa.- Di nuovo quel tono quasi apatico.

-Almeno promettimi che non lo dirai in giro.

Jeongyeon sospirò. -D'accordo.

-Giura suo tuoi hotel.

-Giuro sugli hotel.

Nayeon deglutì e si sedette. -Si trattava solo di una semplice vendetta, non ti gasare e non farti strani film.

-Dimmi quel nome.- disse Jeongyeon sedendosi più vicina a lei.

Quella parole bloccate nella gola. Avrebbe dovuto fare il nome di Marylin? Avrebbe dovuto inventarne uno? Jeongyeon era lì che l'aspettava.

-Sono io.- Un filo di voce uscì dalla sua bocca tremante. Non ebbe il coraggio di guardarla negli occhi dopo.

Jeongyeon rimase in silenzio per qualche minuto. Nayeon stava provando così tanta vergogna che decise che andarsene fosse la cosa migliore. Si alzò ma Jeongyeon la trattenne per un braccio e la fece sedere sulle sue gambe.

-Che vuol dire che sei tu?- le domandò guardandola seriamente negli occhi.

-Volevo... Vendicarmi personalmente.

-Non ti facevo schifo?

-Ed infatti è così!

-Perché l'hai portata avanti a lungo?

Nayeon abbassò lo sguardo. -Volevo che avesse più effetto su di te.

Jeongyeon sembrava non essere poi tanto arrabbiata. Le alzò il mento con due dita. -Non stavi già frequentando D.O.?

-Sì...

-E hai rinunciato a qualche appuntamento per me?

-Beh... È capitato. Ma ti ho già detto di non montarti la testa!

-Ma la tipa che sta frequentando D.O. lo ha piantato in asso per me ed ora è seduta sulle mie gambe. Sapevo che avrei vinto io prima o poi.

Nayeon roteò gli occhi. -Ora credo di dover andare.

-Ti giuro, ti odio con tutta me stessa. Puoi andare.

-Sei strana.

-Almeno sono meglio di D.O. E sappi che non ti ho ancora perdonata, Im.

-Vivrò senza il tuo perdono, ma almeno sono stata onesta con te.

Detto ciò, Nayeon si alzò, si diresse verso la porta ed uscì.

-Sono stata a letto con Nayeon... Mi serve un drink. Facciamo due.

Intanto, Nayeon aveva chiamato D.O. per dirgli che era tutto risolto. Anzi, aveva anche una proposta per lui. Incontratisi ad un ristorante nelle vicinanze dell'appartamento di Nayeon, i due si sedettero non troppo affamati.

-Sono felice che sei riuscita a risolvere tutto.

-Anch'io. Avevo un peso da togliermi.

-Lavoro?

-Sì.

In fin dei conti, se Jeongyeon fosse stata depressa a lungo, avrebbe influito negativamente sul loro lavoro. Ma sapeva che sicuramente la confessione l'aveva lasciata senza parole.

-Quindi... Cosa volevi propormi?

In quel momento arrivò il cameriere, quindi i due optarono per una pizza, e poi tornarono a guardarsi.

-Venerdì danno un party, cose di imprenditori. Se venissi, potresti conoscere qualcuno.

-Sarebbe perfetto. Verrei come tuo accompagnatore?

-Questo è il piano.

Chissà con chi sarebbe andata Jeongyeon.

-Come facciamo? Ti vengo a prendere io?

-Vengo io con il mio autista. Fatti trovare pronto per le sette e mezza.

-D'accordo. Hey... Quella non è Tzuyu?

Nayeon si girò e notò la sua migliore amica ad un tavolo con una ragazza di spalle, probabilmente sua cugina.

-Aveva un appuntamento con mia cugina.

-Magari dopo possiamo andare a prendere un gelato insieme. Appuntamento a quattro.

Nayeon si girò di colpo. -Sai... È il loro primo appuntamento, magari la prossima volta.

-Oh... Ma noi due possiamo andare?

Non sapeva perché ma non ne era completamente convinta. Il gelato le sapeva troppo un cliché, troppo... Da ragazzini del liceo.

-Non mi va molto il gelato.

-Oh, d'accordo. Allora... Ti riporto a casa?

-Mi dispiace, è solo che è stata davvero una giornata stancante.

-No, lo capisco. Anche per me è stato stancante e quando mi hai detto che non saremmo usciti, ero a pezzi.

Nayeon sorrise, un sorriso genuino dopo tanto. Possibile che si sarebbe potuta innamorare di qualcuno? Quel pensiero le fece tornare la faccia seria.

-La Margherita.- disse il cameriere servendola a Nayeon. -E la Diavola.

-Grazie.- ringraziarono all'unisono.

-Non mi aspettavo il tuo invito fuori.- confessò Sana.

-Immaginavo.

-Mina ti ha dato buca?

-Ti vedevo stressata, volevo farti distrarre un po'.

-È dal mio compleanno che sei strana. Pensavo che mi odiassi.

Tzuyu bevve un po' della sua birra. -Non ti odio. Solo non siamo così intime.

-Capisco. Ma tu non mi sembri il tipo di persona che si fa questi problemi.

-Inizialmente pensavo di non piacerti, non volevo recarti disturbo.

-Non è così.

-Allora ricominciamo dall'inizio.

Sana sorrise. -Sì.

Business women|2YEON|ITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora