In barca con Federico?

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Gaia.

Torniamo di là con molta disinvoltura, nella speranza che nessuno si accorga della nostra 'permanenza' in camera di Federico.
Lui è davanti a me ed ha un fare indifferente, è davvero bravo nel nascondere le cose.

-Finalmente!- urla Anna, tanto da farmi quasi pensare che siamo stati scoperti.

-Ci avete messo parecchio- continua.
È tutto estremamente imbarazzante.

Federico sorride e si siede, proprio di fronte a me.

Coincidenze molto piacevoli.

Iniziamo a mangiare, o meglio, iniziano loro. Non riesco a mangiare davanti a lui, non ho neanche fame.

Addento qualche pezzo di carne per non sembrare scortese, ma tento in tutti i modi di evitare quello che mi offrono.

I miei e i suoi genitori parlano come se avessero da raccontarsi chissà che cosa, manco se non si vedessero da anni. È tutto molto strano, io e lui non parliamo neanche.

-Gaia fa lo scientifico, come te Fed-

Grazie di questa importante informazione, davvero Anna.

-Non lo sapevo- dice Federico
imbarazzato, tanto tanto imbarazzato.
-Non vi siete neanche mai incrociati? Nei corridoi, alle manifestazioni ...- continua.

Federico mi guarda malizioso, ma gli pesto il piede sotto al tavolo per ricordargli che siamo in presenza dei suoi e dei miei.

-Mai notata- dice, con fare da snob.

-Neanche io l'avevo mai visto- lo imito, di certo non mi lascio mettere i piedi in testa da lui, neanche in una finzione.

-È strano però, siete due bei ragazzi, quando andavo a scuola io i belli li conoscevano tutti- si intromette Massimo.

Federico mi fissa ed arrossisco, non avrei mai immaginato di ritrovarmi in una situazione del genere.

-Grazie- mi rivolgo a Massimo, rispondendo al suo complimento.

-Insomma, l'anno prossimo maturità ...- continua.

-Sì, finisce la bella vita- dice mio padre sorridendomi.

Io gli faccio la linguaccia e Federico sorride inconsciamente. Che cosa adorabile.

-Federico gioca a tennis- dice Anna, visto che dopo la battuta di mio padre nessuno ha aperto bocca.

-Anche Gaietta- dice mio padre.

Alzo gli occhi al cielo e tento di ripristinare quello che ha detto.

-Papà...- sospiro, -Non sono niente di eccezionale- mi giustifico.

-Magari qualche volta potete fare una partita- consiglia mia madre.

Quanto vorrei ucciderla in questo momento.

-Sarebbe fantastico!- fingo, e Federico mi pesta il piede.

Alzo gli occhi verso di lui, ma ha già girato lo sguardo e quindi non mi nota.

-Generalmente giochiamo con le Wimbledon- inizia di nuovo mio padre.

Adesso mi tocca anche subire il discorso del tennis in famiglia,grandioso.

-Il fidanzatino?- sento dire improvvisamente, avevo perso il filo del discorso concentrandomi sul telefono.

Alzo la testa di scatto, sono tutti attenti, tutti guardano me.

Non rivolgo neanche un'occhiata a Federico, il quale sembra essere rosso come un peperone, tanto da dover fingere che gli sia andato qualcosa di traverso.

Se restoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora