Sempre più vicini al 27

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Federico

-Non abbiamo parlato neanche stamattina- dico masticando l'ultimo pezzetto di croissant, Davide mi guarda prima di rispondere.

-Detto in tutta onestà Fed, dovreste chiuderla qui con queste cazzate-

-Non sono cazzate- rispondo con tono aggressivo.

-Ah no? Non vi parlate da due giorni perché nessuno dei due ha il coraggio di ammettere di avere torto-

-Ha torto solo lei qui- sottolineo.

-Avete torto entrambi, e tu sai benissimo di aver sbagliato ad averla lasciata sola alla festa-

-Non era un buon motivo per tornare con lui però-

-Magari poteva chiedere a qualcun altro, concordo, ma cosa cambia adesso? Dovresti chiederle scusa per quel che hai sbagliato, non per tutto quanto, dico ... solo per questa cosa qui- continua lui.

-Sabato c'è la serata di fine anno-

-Potresti rispondere piuttosto che pensare alle cose stupide?- dice con tono irritato.

-Non capisci? C'è la serata di fine anno e io e Gaia dovremmo andare insieme-

-Non capisco quale sia il problema, per l'ennesima volta non lo capisco- continua irritato.

-Non ti ricordi? Giulia le dirà tutto se non andrò al ballo con lei-

-In entrambi i casi, avrai delle conseguenze, credi che a Gaia faccia piacere sapere che andrai con Giulia?-

-Almeno per un motivo più semplice da risolvere-

-Ne dubito- dice Davide, -Sei la sua ragazza, credo che si incazzerebbe-

-Non tanto quanto si incazzerebbe se venisse a conoscenza della verità- gli dico.

-Potresti semplicemente dirglielo, lei si fida di lei e tu stai tradendo la sua fiducia-

-Lei non si fida di me- rido, è la verità.

-Se glielo dirai in tempo magari inizierà a farlo-

-Magari- rimarco, -Quello per cui Giulia è incazzata non è una sciocchezza, non so fino a che punto continuerebbe a stare con me se glielo dicessi-

-Le piaci davvero, non manderà tutto a monte-

-Non posso dirglielo- mi alzo lasciando due banconote sul tavolo.

-E cosa vuoi fare-

-Troverò un modo-

-Inizia con il chiederle scusa per questa cosa- risponde.

-Lo farò- sospiro.

-Ci tieni proprio a lei eh- sorride malizioso.

-Tanto- sorrido, lo sguardo fisso sulle scarpe.

-Chiamala ora- dice andando via, lo saluto con un cenno.

Tiro fuori il telefono dalla tasca e compongo il numero di Gaia. Non riesco a premere il tasto verde sullo schermo, ho troppa paura delle conseguenze.

Ha il diritto di sapere cosa è successo, ma non posso dirglielo in questo modo, in questo momento.
Avrei dovuto parlarle quando venne a dormire da me, non l'ho fatto e adesso sono di nuovo qui a pensare a cosa fare. Dovrei trovare un modo alternativo e tentare di incastrare Giulia,ma non sono bravo nei complotti. Anche se raccontassi a Gaia di tutto quello che ha fatto quando stavamo insieme, non riuscirei lo stesso a risolvere nulla. Anche io ho sbagliato, devo riconoscerlo, ma Giulia non è di certo un angelo. È nata per creare confusione.

Se restoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora