Il bacio più bello

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Federico

Non bastava stare nella sua stessa classe, adesso dobbiamo anche condividere lo stesso banco! Grandioso.

Ci ignoriamo,ogni tanto la scopro a guardarmi con la coda dell'occhio, altre volte lei scopre me. Arrossisce ogni volta che lo faccio. Mi fa impazzire.

Si morde il labbro inferiore, segno che è nervosa. Mi piace l'idea di innervosirla, se si innervosisce in mia presenza è anche perché le piaccio.

Ha i capelli lunghi e mossi, ogni tanto, tra uno sbadiglio ed un altro, ne prende qualche ciocca e ci giocherella per un po'. È adorabile.

La vuoi smettere di flirtare mentalmente con lei o no?

Finché posso, non evito di cogliere l'occasione. Dopo tutto, è solo una ragazza a cui voglio piacere, non esiste che non le piaccia. Io devo piacere a tutte.

Oppure vuoi piacere solo a lei.

Nah, è la prima opzione, decisamente.

La mia attenzione viene risucchiata nuovamente via nel preciso istante in cui raccoglie tutti i capelli e li lega in una treccia. Le sue dita lunghe ed affusolate le permettono movimenti rapidi e delicati.

Riesce ad attrarmi persino quando si acconcia i capelli.

Non mi riconosco più.

La fisso per qualche minuto senza che me ne renda conto. Lei però lo nota e arrossisce, non si può negare che le faccia piacere.

Al suono della campanella si alza di scatto, lo fa apposta. Va da Roberta ed altre ragazze che non conosco, e io faccio lo stesso.

Esco dalla classe insieme a Giorgio e riprendiamo la nostra monotona vita da studenti disperati.

Gaia

Mancano due minuti al suono della campanella, tra pochissimo sarò di nuovo libera.

Attendo con ansia il 'Drin', che non tarda ad arrivare, e poi mi alzo insieme a Robs.

Oggi i miei non ci sono, quindi posso trattenermi di più fuori.

-Robs, rimaniamo un po'?- chiedo una volta scese le scale.

-Certo-

Federico

-Io vado a casa- dico

-Perché?- Davide è sempre invadente, inizia ad irritarmi con queste domandine del cazzo che fa sempre nei momenti meno opportuni.

-Perché ho da fare- dico torvo. Metto gli occhiali da sole e mi incammino per strada. Adoro alla follia queste giornate, climaticamente parlando ovviamente. No, perché se parliamo della giornata in sè, si potrebbe tranquillamente affermare che è stata una giornata di merda.

Mentre cammino cerco più volte la presenza di Gaia. Durante l'ora di matematica ho fatto un po' i ' conti ' e ho capito che forse un po' mi piace.

Non parlo del classico 'mi piace' dei ragazzini, semplicemente mi attrae molto fisicamente, tutto qui.

La strada è piena di macchine; passo davanti al Mc Donald e poi giro.

Gaia e quella sua amica sono a pochi metri da me.

Alzo il sopracciglio dal nervoso. Ma cosa sono? Una calamita? Me la ritrovo ovunque praticamente! Le supero e nel farlo urto lo zaino con quello di Gaia.

-Che cazzo?- urla.

-Scusa!- rispondo secco, il tono di voce acido e sarcastico al punto giusto da farle capire il mio disagio nel vederla.

Se restoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora