Percorro il viale di casa molto velocemente; sono in ritardo, sono stanca e non ho fatto colazione; ho bisogno di un cappuccino, ho necessariamente bisogno di un cappuccino con cialda doppia al cioccolato. Magari anche di qualche biscotto, quello con gli zuccherini sopra. Ma vaffanculo, non posso. Dovrò già ringraziare i cieli se riuscirò a prendere l'autobus stamattina. Da qui a scuola c'è un lungo tratto di strada. Sono almeno venti minuti di cammino e, anche se potrebbero sembrare pochi, sono terribilmente fastidiosi. Io odio camminare di fretta: sudo, mi innervosisco e mi stanco, e come se non bastasse, dopo mi aspettano cinque pallosissime ore di lezione.
Sono nervosa oggi, lo noto dal fatto che ho scelto la peggiore canzone che abbia sulla playlist. Infilo l'earpod destra nell'orecchio e faccio partire il brano premendo 'play'.
Il pullman non l'ho perso, ne sono sicura, ho camminato molto velocemente durante il tragitto.
Mi siedo alla panchina e aspetto. Poco dopo arriva anche Roberta.
-Robs- dico e le offro la cuffietta sinistra.
-Gaiaa- risponde, prende il mio telefono e scorre le canzoni.
-Che merda è quella che stai ascoltando?- chiede, senza farsi nemmeno uno scrupolo.
-Merda, proprio come hai detto tu Robs-
-Giornata no eh?-
-Mh, direi-
Mi guarda e sorride.
-Almeno l'autobus non lo abbiamo perso- mi fa l'occhiolino e ricambio l'incoraggiamento, spalancando la bocca e mettendo in mostra i miei trentadue (?) denti.
Arriviamo a scuola poco dopo; sono tutti nel cortile a parlare, magari per loro la giornata è iniziata meglio. Ad essere sincera, io non ho un perché stamattina. Mi sono svegliata con la luna storta e basta, niente di eccezionale. Mi succede spesso ultimamente, e non riesco davvero a sopportarlo. Mi innervosisco per ogni minima cazzata e mi altero anche con chi non vorrei.
Quando sentiamo la campanella, dieci minuti dopo circa, ci tratteniamo un po' insieme alla nostra classe e poi saliamo su insieme al resto degli studenti.
La nostra aula è abbastanza grande; c'è la Lim e ogni tanto prende anche il wi-fi.
Odio il fatto che sia solo 'ogni tanto',ci sono volte in cui internet è indispensabile e se non va il 4G sono veramente fregata (specialmente durante i compiti in classe).
-Matematica viene più tardi- Robs poggia il telefono sul banco e si siede sulle gambe di Marco, il suo "migliore amico", anche se sinceramente qualcosa non torna. Dovrò indagare sulla loro relazione, sono troppo attaccati l'uno all'altra.
-Il treno ha fatto ritardo, e Mara e Fede sono bloccate nello stesso treno della prof-
Sorrido e incrocio lo sguardo di Anna; ha gli auricolari ed è stesa sul banco all'ultima fila, evidentemente ha sonno.
Robs mi tira per il braccio e mi lascio portare da lei e da Marco sul ciglio della porta.
-Ne passano di tipi carini?-
La voce di Teo mi fa sussultare, arriva sempre quando meno te lo aspetti.
-Diciamo che qualcuno c'è- rispondo e butto lo sguardo verso il ragazzo che sta entrando nella classe accanto alla nostra.
-Mh, direi... guarda chi arriva!- ridacchia Robs e indica con un cenno il ragazzo più stronzo e al contempo più carino dell'istituto.
Arrossisco nel momento in cui si gira rendendosi conto dell'occhiata di Robs e lo saluto con un cenno credendo che ricambi il saluto.
Ovviamente non mi caga minimamente, o meglio, non si è reso conto del fatto che lo abbia salutato. Vabbè, non mi aspetto niente da un coglione con gli occhi azzurri come lui, è tutto fama e bellezza.
-Quante edizioni di mister istituto ha vinto?Tu lo sai Gaia?- mi stuzzica Robs ridacchiando più forte. Giuro che tra un po' le tiro un pugno in faccia.
-E io che cazzo ne so!- le urlo e corro da Martina, almeno lei non mi importuna con domande fastidiose.
Robs sa benissimo che ho un debole per Federico, e visto che secondo me quello lì sa a stento il mio nome, dovrebbe proprio smetterla con quelle domandine del cazzo.
Tanto non succederà mai niente.
Una parte di me vorrebbe conoscerlo meglio, ma da quel che dicono parla solo con i tipi 'apposto' e diciamocelo, per quanto possa essere conosciuta a scuola, non farei mai parte dei suoi 'tipi apposto'.
Non sono un'associale in realtà, al contrario; conosco un sacco di gente qui a scuola e risulto simpatica a tutti, ma sinceramente non mi va di mettermi in mostra.
La prof di matematica tarda a venire, cioè credo che siano passati già venti minuti, quindi un minimo di rottura di palle l'abbiamo persa.
Comunque sia, continuo ad avere il brutto presentimento che questa giornata sarà una merda. Non è iniziata bene, sono nervosa e ho sonno. Non posso dormire perché riesco a farlo solo nel mio letto, i banchi sono una merda nel vero senso della parola: sporchi, duri e freddi.
Attivo il 4G sul telefono e apro Facebook. Nessuno mi caga, niente notifiche e messaggi, solo le classiche richieste di gioco del cazzo.
Solita routine.
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Se resto
Romance'Tutto inizia per un motivo, tranquilla, se sono entrato nella tua vita è perché dovevo farlo' Gaia Celestini non credeva che un giorno sarebbe successo, queste cose capitano solo nei film. #Copyright