Se resto

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Gaia

-Non faccio colazione, io e Robs andiamo al bar- annuncio uscendo ai miei.

-Per quale motivo ci vai con un casco?- domanda mia madre.

-Robs viene a prendermi in motorino- invento.
Federico sarà sotto casa a momenti, mi passa a prendere in moto per andare a fare colazione insieme.

-Pigrone- scherza mio padre affacciandosi dalla cucina.

Gli faccio la mia solita linguaccia ed esco di casa.
Ho indosso un jeans stretto e a vita alta con degli strappi sulle ginocchia ed una maglietta che sfiora il bottone del pantalone.

-Eccoti- sorride Federico nel momento in cui apro il portone.
Gli lascio un leggero bacio sulla guancia e lascio che mi metta il casco.
I suoi occhi sono incatenati ai miei.

Mi allaccia il casco rapidamente sfiorando le mie guance leggermente arrossate.
Continua a fissarmi la bocca, ma non ha intenzione di baciarmi.

Mi avvicino maggiormente al suo viso e premo la bocca contro la sua, riesco a percepire il suo sorriso mentre mi bacia.

-Hai fame?- chiede dolce, mi prende la mano ed inizia a giocherellare con le dita.

-Un po'- rido, lui mi bacia il collo e mi fa cenno di salire dietro.

-Stringiti- dice prendendo le mie mani e portandole sul suo torace, sento gli addominali premere contro le mie mani.

Questo è uno di quei momenti in cui mi sembra di essere in un film, la ragazza dietro al ragazzo in moto, lei che si stringe i suoi fianchi e lui che ridacchia prendendola in giro.

Federico parcheggia la moto e poi mi slaccia il casco, accarezza il mio mento e mi attira a sé, sono praticamente incollata a lui.

Un bacio puro e dolce mi penetra fin dentro le ossa, Federico mi prende la mano e intreccia le sue dita nelle mie ormai calde come il resto del mio corpo.

Ci avviamo verso il bar dove Robs, Giorgio e Davide già ci aspettano.
Sono seduti al tavolo in fondo, quello che prendiamo sempre.

Salutiamo tutti e tre e poi ci sediamo, Federico posa la sua mano sulla mia coscia disegnando una serie di cerchi astratti sul tessuto del jeans.

-Siete due amori- fantastica Robs guardandoci.
Alzo gli occhi al cielo e avvampo, ho la completa attenzione di Federico.

-Un cappuccino ed un cornetto- chiedo al barista, lui mi sorride e poco dopo si presenta con un vassoio di caffè e succo di frutta che adagia sul tavolo.
Ognuno di noi prende ciò che ha ordinato, pochi istanti dopo Robs ricomincia a parlare a vanvera.

-È tardi, dovremo andare- dice Davide prendendo le chiavi del suo motorino.
-Avete sul serio intenzione di entrare?- chiede Robs stupita.

La guardo torva mentre Federico mi cinge le spalle.

-Cosa avevi intenzione di fare altrimenti?- sorride scaltro Giorgio alla mia migliore amica.

-Andiamo a farci un giro in moto- propone.

-Ho l'interrogazione di chimica però- si lamenta Davide.

-Io devo entrare- prende qualche spicciolo dalla tasca e lo fa cadere sul tavolo.

Federico mi guarda aspettando una mia risposta.

-Andremo io Robs e voi due allora- sorride malizioso Giorgio cingendo le spalle di Robs.
Lei gli da uno strattone allontanandolo.

-Perché no- dico prendendo un ultimo sorso di cappuccino dalla tazza.

-Perfetto- sorride Robs, non vede l'ora e io immagino anche il perché. Lei dice che sia una stronzata, ma io credo che abbia una cotta per Giorgio, e come biasimarla d'altro canto.
Mi perdo nei miei pensieri senza neanche accorgermi di Federico, che per svegliarmi mi pizzica una guancia.
Lo guardo e rido.

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