Non ha alcun motivo per pensarlo. Eppure.
Sta soltanto passando di lì per parlare con uno studente di Amurta, per una ricerca che stanno conducendo entrambi in parallelo. Non si è nemmeno preso la briga di indossare l'uniforme dell'Akademiya, perché sarebbe stupido, e perché ormai tutti sanno chi è. Non potrebbe passare inosservato, anche impegnandosi. Allora procede a passi svelti, pestando quel pavimento d'avorio, con il suono secco degli anfibi sul marmo.
Tighnari non aveva alcuna intenzione di spiare cosa Cyno stesse facendo, non lo ha mai fatto e non approverebbe l'idea di farlo. Più che altro, lo riterrebbe patetico; non un'azione di cui parlerebbe. E infatti non voleva farlo. Ma succede, senza che lui lo scelga: mentre cammina, con i documenti della ricerca stretti al petto, facendo in fretta per evitare chiunque lo possa riconoscere, lo vede.
E d'istinto si ritira dietro un angolo, senza nemmeno sapere perché.
Forse, il motivo è solo che Cyno non è abituato a vederlo lì, e quindi si sorprenderebbe. Penserebbe che sia venuto per lui. Glielo chiederebbe. E per quanto sia sciocco, questo a Tighnari darebbe fastidio.
Perché in fondo, in un angolo molto piccolo della sua intenzione, c'era anche, forse, un pochino, quasi, l'idea di dare un'occhiata a cosa Cyno facesse lì tutto il giorno, tutti i giorni. Ma non per controllarlo o qualcosa di simile, ecco. Solo... già che c'era, no? Era lì, tanto valeva... Ma non perché non si fidasse, insomma.
Il problema, però, è veder confermato quel microscopico dubbio: è il fatto che, guarda caso, l'unica volta nella vita in cui si spinge fin lì in incognito... Cyno è con Alhaitham, e sono in giro, uno di fronte all'altro, e Cyno sta chiacchierando sereno e sta ridendo, e... ed è normalissimo, chiaro, nulla di male. Ma... quando glielo ha chiesto, giusto per saperlo, Cyno ha risposto che lui Alhaitham non lo vede mai, al lavoro. Che quel tipo se ne sta sempre nel suo ufficio, blindato, ad ascoltare musica, e figuriamoci se passano delle ore insieme.
Ah sì? E allora come mai adesso stanno conversando in maniera così allegra, come fosse un'abitudine?
Tighnari, suo malgrado, si sporge dall'angolo e osserva ancora, facendo attenzione a non farsi notare.
E non perché si senta geloso. Lui, geloso? Di Alhaitham? Hah. Come se Cyno potesse mai... trovare interessante quello là. Proprio quello. Proprio il tipo di persona più lontano da lui che esista al mondo. Cioè, non sarebbe mai possibile, no? Se fosse così... se fosse...
Li guarda, a occhi ben aperti, con la faccia compunta, come se seguisse un film difficile da comprendere.
Cyno è di spalle. Continua a parlare, anche se non sente cosa dice. Muove una mano, per accompagnare le parole. Solleva le spalle, poi si passa una mano sul fianco opposto, come fa spesso mentre parla e parla, senza rendersene conto. Come se si abbracciasse da solo. Un gesto che conosce bene; e a quanto pare non è l'unico.
Alhaitham lo fissa, serio. Non ha che la solita espressione di sufficienza, ma resta fermo a sentire.
Cosa stanno dicendo? Di che parlano?
All'improvviso, Alhaitham ricambia il suo sguardo. Tighnari sobbalza, si gira, rimane immobile a pensarci, poi inizia a camminare. Torna a guardarli per un istante, e vede che anche Cyno adesso lo ha visto, si è girato con un movimento dei capelli, tenendosi il cappello, e poi ha iniziato ad avvicinarsi.
Oh, maledizione.
Cammina più veloce, i passi divengono corsa.
"Nari...?"
Non può sfuggire. Si ferma. Si lascia raggiungere.
"Cosa?"
"Che succede? Cosa ci fai qui?"
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After dark
FanfictionRaccolta di one shot un po' casuali su Cyno e Tighnari, perché sono la ragione delle cose belle della vita.