Certo, sarebbe imbarazzante far qualcosa di propria iniziativa, senza esserne certi. Del resto, non hanno una data precisa, che funga da anniversario.
Un anno fa, semplicemente, è stato il giorno in cui Tighnari è stato colpito da un fulmine, e la sera Cyno è rimasto con lui, e l'ha assistito, ed è diventato il suo amante, oltre che il suo migliore amico, oltre che la persona più preziosa.
Ma non è che ci sia stato un fidanzamento. O meglio, forse dopo. Però non saprebbe in che giorno. Quel che ricorda, quel che conta, è la sera del fulmine.
Per Tighnari, quantomeno.
Non è detto che sia così per Cyno.
E sarebbe imbarazzante, appunto, chiederlo. O preparare dei festeggiamenti, senza aver prima appurato che servano. Forse non è il caso, forse sarebbe ridicolo.
In fondo, fra l'altro, non è nemmeno certo che Cyno non abbia quella carta. Non sa bene quanto valga, o quanto sia rara. Ha provato a chiedere a Collei, che purtroppo si sta appassionando a quello strano gioco, ma anche lei non è molto esperta e non ha mai comprato delle carte rare.
E poi...
Resta fermo, seduto fra l'erba, sulla via fra Sumeru e Gandharva, e solleva la carta verso la luce, per scrutarla.
Soltanto un pezzo di carta. Probabilmente è un regalo misero. Probabilmente è troppo poco, è stupido. E probabilmente Cyno neppure se ne ricorderà, e lui farà solo una brutta figura.
Non ha mai dovuto preoccuparsi di anniversari o ricorrenze. Ed è... strano. Complicato. Difficile. Poco controllabile. Poco prevedibile.
Sospira. Be', dovrà pur tornare a casa. In qualche modo riuscirà a cavarsela, anche stavolta.
Ma appena scosta la foglia all'ingresso sa che avrebbe dovuto aspettarselo.
Aveva scorto, poco distante, Collei e Kuni fermi a parlare fra loro a bassa voce. Si erano animati fin troppo, vedendolo. E c'era persino una ragazza che in passato aveva già visto lì intorno; era quella con due code, la postina. Avrebbe potuto immaginarlo.
Però, Cyno sa sempre sorprenderlo.
La sua casa è strapiena di rose. Lo sente da subito: il profumo arriva prima dell'immagine. E lo blocca, fermo con una mano posata sulla foglia, un passo a metà.
Rose arcobaleno, da Fontaine.
Nel linguaggio dei fiori, significano passione, amore. Le aveva viste nelle illustrazioni, mai dal vivo. Sono stupende. Sono tantissime.
Cyno era di spalle, ancora intento a sistemarle. Le ha messe ovunque, coprono i mobili, sono ai lati del pavimento, lasciano appena lo spazio per camminare verso di lui.
Si gira in fretta, con un'aria vagamente stanca, ma allegra. Come se un po' si vergognasse, di tutto quello zelo, però fosse anche sicuro di aver successo.
Come se fosse imbarazzante davvero, quel regalo, ma in modo carino.
Poi torna a girarsi, prende qualcosa, glielo porge. Un mazzo, sempre delle stesse rose, e Tighnari resta a fissarlo, confuso, ancora fermo.
"Buon anniversario" dice Cyno, così serio da far sorridere. Ecco, Tighnari lo capisce: per lui è come un esame. Una prova. Non in senso negativo o preoccupante; vuole dimostrargli di essere in grado, di poter fare qualcosa di grandioso, di sciocco e tenero, e di offrirgli una performance da fidanzato modello.
Chiaro.
Proprio quel che Tighnari desidera. Giusto. Non serve un genio, per immaginarlo. Eppure è così dolce, e così preciso e inaspettato.
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After dark
FanfictionRaccolta di one shot un po' casuali su Cyno e Tighnari, perché sono la ragione delle cose belle della vita.